Capitolo Settimo

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FRANCESCA’S POV

Scendiamo nel giardinetto e mentre Cesare prende la moto io vado ad aprirgli il cancello. Sembrava bloccato, ma dopo qualche sforzo riesco ad aprirlo per bene. Mi volto e ho uno strano presentimento.

F:”Cesu, cosa guardavi?”

C:”Io? La serratura”

F:”La serratura che non potevi vedere perché davanti c’era...?”

C:”Io non oso guardare il fondoschiena di nessuna, si sa che ho una storia d’amore con il Tone”

F:”Ah già, spesso me ne dimentico” e lo guardo ridendo.

Mi passa il casco e saliamo sulla moto; metto le mani intorno ai suoi fianchi con estrema delicatezza, provavo ancora un’incredibile timidezza, in fondo ci conoscevamo appena. Appena partiti io inizio a pensare a questa giornata, alle assurde coincidenze nelle quali ci siamo conosciuti, a tutta quella sintonia che immaginavo ci sarebbe stata già conoscendolo attraverso uno schermo ma che mai avrei pensato potesse diventare così. Devo ammettere che Bologna mi piaceva da matti, l’ambiente mi faceva sognare e la vedevo già come una seconda casa per quanto facile sia stato per me ambientarsi. In men che non si dica mi ritrovo fra i colli, un silenzio assordante attorno a noi, poche macchine passavano, il sole pian piano scendeva all’orizzonte e i miei capelli si attorcigliavano a causa del vento.

Ci fermiamo su uno spiazzo, eravamo in alto e sotto di noi c’era una distesa di campi che brillavano illuminati dal sole. Sento il cuore battere forte, pieno di emozioni. Scendo dalla moto con un sorrisone, sfilo il casco e mi scuoto i capelli per sistemarli, poi mi allontano di qualche passo e mi fermo a guardare il panorama. Lascio per terra la borsa, mi volto verso di lui:

F:”È magico qui, resterei qua seduta con una birra in mano a chiacchierare fino a domani...”

Cesare, tolto il casco, mi sorride.

Io mi siedo sull’erba e continuo ad ammirare.

C:”Si sta bene qui, eh? Ci vengo spesso a pensare...”

F:”Qui mi sento in pace, ci sono tanti posti anche più belli in giro per il mondo ma qui, adesso è come se avessi staccato la spina”

Si siede al mio fianco...

Rimaniamo in silenzio, non mi andava di interrompere quella pace e probabilmente neanche lui ne aveva voglia, nessun imbarazzo tra noi due.

Dopo del tempo viene fuori un tramonto meraviglioso sui toni del lilla.

F:”Grazie per il motorino,il pranzo, il giro in moto e la giornata in generale; da quando sono arrivata tutto era stato un po’ piatto ma tu...”

Mi fermo realizzando che gli stavo dicendo una cosa importante ma che mi scappava dalle labbra con sincerità e naturalezza, faticavo a trattenerla.

Cesare mi guarda con la faccia divertita e confusa, immaginando come avrei voluto concludere la frase

C:”Ma io?”

F:”Lascia stare” dico arrossendo e voltandomi per evitare il suo sguardo

C:”Dai!”

F:”Nulla, tu hai svoltato le cose; sei una bella sorpresa”

C:”Sono contento di averti fatto divertire e di averti dato una mano, sto bene anche io in tua compagnia”

Era un momento speciale ed ovviamente...mi squilla il telefono, d’altronde non sentivo Samuele da dopo pranzo.

Mi alzo di scatto, chiedo scusa a Cesare e mi incammino per allontanarmi.

F:”Hey amore!”

S:”Ciao topi,che fine hai fatto?”

F:”Stavo facendo un giro per i colli in moto e non prendeva bene il telefono....”

S:”Ah quindi hai sistemato la vespa! Che ottima notizia. Son contento per te. Bello il panorama?”

F:”Tanto...”

S:”Io oggi sono andato a fare un giro sul lago, ho preso un po’ di sole e mi son rilassato, grazie per avermelo chiesto ahah”

F:”Scusa, sono davvero stanca. Quindi va tutto bene lì? L’università?”

S:”Sisi, tutto bene. Pensavo che visto che ho appena iniziato le lezioni e che ho tre giorni di fila liberi potrei fare un salto da te a Bologna una delle prossime settimane, così da passare del tempo insieme”

F:”Mi sembra un’ottima idea. Decidiamo nei prossimi giorni poi quale weekend fare?”

S:”Va bene. Ora torna a casa se sei stanca, non guidare quando hai troppo sonno che sai che è pericoloso”

F:”Okay capo”

S:”Dai, ci sentiamo quando vai a letto. A dopo amore”

F:”A dopo, un bacio”

Metto giù la chiamata e torno da Cesare.

F:”Hey”

C:”Ti riporto a casa?”

F:”Emh...io....va bene”

Saliamo nuovamente in moto, sfreccia molto più velocemente e io sta volta, temendo di perdere l’equilibrio, mi stringo forte alla sua vita.

Arriviamo sotto casa mia, noto le luci accese e capisco che Giulia è già rientrata.

Scendo dalla moto e gli porgo il casco.

Mi avvicino un po’...

F:”Grazie Cesu, buonanotte”

Gli lascio un bacio sulla guancia e sparisco dietro al cancello.

CESARE’S POV

Mi lascia scombussolato, confuso, rintronato...

Chiedo veramente perdono per essere scomparsa per tutto questo tempo ma sono stata presa da tutt'altro e avevo perso l'ispirazione. Ora, però, è cambiato tutto e ho già pronti innumerevoli capitoli.
Mi starete dietro?
Fatemi sempre sapere che ne pensate!
Un abbraccio☆

"Loro non esistevano, loro consistevano, coesistevano"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora