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Le mani forti di Jaime mi asciugano le lacrime, mantenendo il tranquillo silenzio che avevamo creato.
Posa le sue labbra morbide sulla mia fronte e ci lascia un lieve bacio, poi le avvicina al mio orecchio e mi sussurra "Buonanotte." per poi dileguarsi, lasciandomi da sola nella notte.
Lui non ha mai accettato gli addii, come non li ho mai accettati io. Non è un addio vero e proprio questo, ma pur sempre un triste saluto.
Dopo essermi tolta tutti i vestiti di dosso, mi distendo sul letto e, anche se ho sonno, non mi va di addormentarmi. Jaime non è qui con me e non potrà esserci per molto tempo ed io non voglio che Maggy La Rana, recitando la sua profezia, possa prendere il sopravvento su di me.

Aspetto con ansia le prime luci del giorno, mentre mi tengo compagnia leggendo un libro sulle pozioni e veleni, trovato nella libreria del castello, molto tempo fa. Interessante sapere che, con pochissimi ingredienti, si possa mettere fine a molteplici vite, senza mettere fine alla propria.
Comunque, il giorno delle nozze è giunto e le mie ancelle iniziano già a bussare alla porta.
Nascondo il libro sotto l'armadio e mi rimetto sotto le coperte, fingendo di essermi appena svegliata.

"Prego." Dico con il tono della voce poco più alto del normale, per farmi sentire.

Le mie ancelle entrano con foga, portando fermagli, perle e profumi e... il vestito. Cucito a mano, si presenta rosso con le decorazioni oro, molto simile al primo, perché possa marcare ancora una volta, la casata a cui appartengo e la ricchezza che appartiene ad essa.
Come al solito, mi stringono il corpetto e mi aiutano ad infilare l'abito, dopo aver cosparso la mia pelle di profumi intensi.
Altre ancelle, poi, si danno da fare per i miei capelli, mentre io mastico delle foglie di menta per rinfrescarmi l'alito.
Acconciati i capelli e finito di vestirmi, mando via le mie ancelle, per poter ammirare il mio riflesso sullo specchio.
Nonostante io mi senta bella, il mio volto riesce solo a disegnare tristi lineamenti. Un giorno, quando potrò sposare l'uomo che ho sempre sognato di sposare fin da piccola, forse anche io potrò essere felice al mio matrimonio, festeggiandolo come un giorno di gioia e non più come un giorno di disgrazia.

Jaime è fermo davanti la porta delle mie stanze, fisso ad ammirarmi, ma non si permette di entrare, conoscendo a pieno la situazione.
Appena mi giro verso di lui, si inchina a me. Questa mattina abbiamo lo stesso sguardo assente.
Mi scorta fino al tempio senza proferire parola. Quando sto per entrare, però, mi ferma delicatamente prendendomi per il polso e, guardandomi negli occhi, sempre con lo sguardo assente, mi dice: "Buona fortuna."

Entro nel tempio. Viserys mi aspetta con impazienza sfogandola tamburellando con il piede sul pavimento.
Cammino lentamente per farmi ammirare, ma soprattutto per studiare chi è presente e chi no: pochi cavalieri, pochi dei miei parenti più stretti e... Daenerys Targaryen. Una lurida ragazzina che pensa di essere superiore a chiunque altro. La sua presenza mi provoca un fastidio implacabile, tanto da volerla morta al più presto.
Comunque, come la follia, la bellezza è ciò che accomuna tutti i Targaryen, su questo non posso ridire nulla perché Viserys, nel pieno della sua giovinezza, è bello tanto quanto il suo fratello maggiore ormai defunto. Peccato, davvero un peccato che poi tutti loro annegano nel mare della follia.

Dopo aver celebrato frettolosamente le nozze e aver dato un piccolo banchetto, i festeggiamenti si concludono con gli sguardi tristi da parte di mio fratello e quelli di rimprovero da parte di mio padre. L'unico ad essere felice e l'unico ad aver festeggiato questo giorno è Viserys, nuovo re dei Sette Regni.

Mi corico nelle mie stanze, aspettando mio marito, invano. Mi addormento con ancora l'abito addosso.
Mi sveglio da sola nella stessa posizione in cui mi sono addormentata, avendo il sonno così pesante che non mi sono mossa per tutta la notte e i sogni che vengono a trovarmi continuamente, questa notte non sono venuti a farmi visita, avendo recuperato tutto il sonno perso la notte scorsa.
Bussano alla porta ed io, dopo essermi alzata velocemente dal letto, la apro attendendo quella visita.
Senza proferire parola, gli porgo una delle pagine che ho strappato dal libro nascosto sotto l'armadio e questo, uno dei membri dell'Ordine degli Alchimisti, la nasconde dentro la manica della sua veste, aspettando ancora qualcosa.

"Cosa vuoi? Ho detto che i soldi li do solo a lavoro compiuto. Ogni Lannister paga sempre i suoi debiti, ed ora, fuori." Gli dico, chiudendo poi la porta violentemente.

Ordino di portarmi un bagno caldo alle mie servette, che rapidamente svolgono il loro lavoro.
Butto l'abito sul letto e mi stendo nella vasca, ordinando a loro di lasciarmi da sola. Sprofondo nell'acqua facendomi bagnare fin sotto il mento.
Forse dovrei preoccuparmi di dove sia mio marito. "Cosa farei se Jaime non ritornasse nelle mie stanze la notte? Penso proprio che lo cercherei."
Chiudo gli occhi e trattengo il respiro per immergere anche la testa sotto l'acqua. Tanto cosa cambierebbe? A me non interessa dove sia quel ragazzino Targaryen o cosa stia facendo, in realtà, l'unico che cercherei è proprio Jaime.
Risalgo in superficie per riprendere fiato.

Finito di fare il bagno e finito di acconciarmi i capelli aiutata dalle mie ancelle, decido di andare a cercare mio marito di malavoglia, recitando la parte della brava mogliettina.

Mentre scendo le scale, però, mi soffermo a guardare mio fratello ad allenarsi. Quanto mi era mancato! Anche se è passato solo un giorno da quando non ci comportiamo più come due amanti, sembra quasi passata un'eternità.
Lui si gira verso di me e per un momento i nostri sguardi si incrociano, fino a quando io decido di proseguire per la mia strada.
E' come se io e lui avessimo una calamita che cerca costantemente di tenerci uniti.

"Io ho il sangue del drago, mi hai sentito?! Quante volte devo ripeterlo affinché tu capisca?!"
Una discussione animata si sente alla fine delle scale ed io, riconoscendo la voce, decido di rimanere all'ascolto, disegnando sul mio volto, dopo tanto tempo, un sorriso malizioso.

La sposa sbagliata. #Wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora