Capitolo 1 - Spariti dalla Mia Vista! [Parte 2]

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Per cinque minuti non ho pensato ad altro che alla sua figura imponente e alla sua camminata degna di una modella.

Come la descriverebbero nel bel Paese chiamato Italia: la tipica bellezza mediterranea. Però, la differenza è che lei è della Scandinavia.

Bionda, dai capelli lisci che le arrivano quasi fino alle scapole, con nessuna doppia punta né riga al centro del capo. Alta un metro e sessantotto quando è senza scarpe alte, e magrissima da sembrare quasi anoressica – o almeno lo sembra rispetto ad altre ragazze con un pizzico di ciccia d'arancia oppure se non paragonata a quando era ragazzina – se non fosse, da diciassette anni a oggi che ha la mia stessa età, per le curve da paura che si porta dietro; stesso periodo di quando ha cambiato capelli, un tempo lunghissimi e ricci dalla tinta castano chiaro. Ma la gente mai immaginerebbe, sotto quella fragile pelle femminile, quanti muscoli vi siano e quanti cazzotti, ma soprattutto calci, abbiano permesso lei di sferrare. A proposito, in genere essa è medio chiara, ma in questo momento è leggermente abbronzata: deve essere andata al mare una volta, dato il fuori stagione. E ha occhi castano scuro sempre carichi di vita, a differenza dei miei spenti.

Adesso è più alta del solito perché indossa un paio di stivaletti alla caviglia, con uno strano mix di vari colori sia sul tacco dieci che – credo – sulla zeppa anteriore della scarpa; ma da qui non si vede bene. Come non si vede bene che orecchini e che collare abbia. Non è così per un bracciale sul suo polso sinistro, perché di finto ferro fosforescente, di quelli grigi che riflettono il sole ovunque. E... oddio, dalla pancia di poco esposta esce un non so cosa di intimo, perizoma o costume da bagno di color arancione! Su di un giubbino di pelle viola – amavo quando lo indossava per uscire con me! – con maniche scocciate fino ai gomiti, e un blue jeans a vita bassa tipo il mio, ma di marca, il quale scopre una piccola parte dei polpacci. Si nota molto una cintura bianca alla vita.

Mi domando solo per un istante come mai non è abbinata come al solito? Tuttavia, mi accorgo che la strada che sta percorrendo mi è familiare...

Perché?

Ora sono curioso, non posso smettere di seguirla...

Non più.


Ore 17:30

Come pensavo, la meta sembra essere la scuola media che frequentavamo, ma l'ingresso principale non è da quella parte.

Mi domando se dovrà scavalcare..? E perché non si sia mai voltata, dato che è abituata ad accorgersi di chi la guarda per strada..? E magari picchiarlo. Per sicurezza, dopo aver attraversato di profilo il cancello della scuola, sono rimasto più in lontananza.

Mi sta salendo l'ansia: probabilmente sono più sudato di lei che ha un giubbino di pelle. C'è così tanto silenzio che da qui si odono i passi dei tacchi alti.

Finché volto l'angolo e vedo in lontananza un... credo uomo, dal viso coperto e ricoperto di pesanti vestiti.

Mi nascondo subito dietro un muretto – a là agente segreto prima di ricaricare e sporgersi per sparare con una pistola silenziata. E come immaginavo, Helen lo conosce.

Credo sia il fidanzato, ma guardandolo... l'ansia è diventata una sensazione strana. Come se conoscessi in qualche modo quel tipo. Quella postura non mi è inverosimilmente nuova...

Appoggiato ad una moto, come a posare per una pubblicità di quelle meraviglie motoristiche. Giubbotto di pelle da motociclista imbottito, totalmente in nero ma tendente ad un nero chiaro leggermente scambiato.

Deve averne fatti di incidenti...

Pantaloni pesanti non strettissimi, di un verde molto scuro, e scarpe da ginnastica, a stento riconoscibili, piuttosto scure, almeno quanto il casco da motociclista professionista che copre il suo volto.

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