06| La quarta ora: Toccarsi

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Si lasciava guidare da quelle mani esperte e sapienti, abbandonando per un po' la sua indole sempre dedita al comando. A letto, Leslie era felice di lasciare il controllo al suo partner purché questo ne fosse all'altezza e, santo cielo benedetto, Hero Sullivan era ben sopra le sue più rosee aspettative iniziali.
«Se-Sei maledettamente bravo.» Ansimò la ragazza, mentre le sue mani stringevano il lenzuolo sotto di lei. La testa di Hero era immersa tra le sue gambe, si intravedevano solo i capelli ricci spettinati, toccati fino a poco prima dalle mani smaniose di Leslie. Sentiva l'orgasmo montare dentro di sé, ma solo quando Hero osò di più con quella benedetta lingua, Leslie capì che non sarebbe resistita oltre. Si lasciò andare a un gemito esplosivo, prima che la bocca di Hero tornò sulla sua catturando i suoi sospiri e le sue urla con un bacio umido che sapeva di lei. Era stato maledettamente bravo, cazzo. L'aveva fatta venire in un paio di minuti, come mai nessuno  era riuscito a fare. Leslie colse quel bacio e né approfitto per riscaldare ancora di più la situazione. Avvolse le braccia intorno al collo di Hero e si plasmò a lui, mentre i suoi nervi e i suoi muscoli si beavano ancora del piacere appena raggiunto solo grazie a Hero.

«Facciamolo, ti prego.» Si lasciò sfuggire Leslie. Non aveva mai pregato nessuno in vita sua, men che meno un uomo in camera da letto, ma con Hero dannazione si sentiva così eccitata e allo stesso tempo agitata, come una vergine timida e inesperta.
«Mmh... Non mi sembri una che prega per ricevere ciò che vuole.» Hero invece, seppur al limite a sua volta, si divertiva a tediare ancora un po' quella ragazza che lo mandava fuori di testa. Sentirla genere grazie a lui, sentirla contorcersi sotto le sue mani, preda delle sue attenzioni, lo aveva fatto ammattire, come nessuna ragazza era mai riuscita prima.
«Non prego mai io. Ma... Mmh cielo santo...» Le mani esperte di Hero erano tornate tra le gambe di Leslie e il lago che vi avevano trovato lasciava ben sperare per le acrobazie tra le lenzuola che avrebbero fatto a breve.
«Tu mi fai dire cose che non dovrei.» Ammise Leslie, accarezzando con le mani i capelli ricci ribelli di Hero. Era tutto spettinato ed era solo colpa sua, ma rimaneva sexy da togliere il fiato.
«Sono un ragazzo cattivo, lo so.» Scherzò Hero, continuando a baciare il collo, il petto, la bocca, ogni parte del corpo di Leslie che ancora una volta si stava lasciando andare tra le sua braccia, grazie alle sue attenzioni.
«Sei terribilmente cattivo Hero, quindi ora scopami.» Era la seconda volta che Leslie stava pregando Hero di passare allo step successivo e il ragazzo ci stava prendendo gusto. Era riuscito ad ammorbidire quella bomba sexy che nessuno conosceva, ma che tutti avrebbero voluto avere nel proprio letto, esattamente come lui aveva il piacere di avere ora.

«No Leslie. Io e te ora faremo del gran sesso che nessuno di noi dimenticherà per il resto della propria vita.» Era un bel programma per svariati motivi e di sicuro Leslie, in quel momento, non aveva nulla da ridire a riguardo.
«Lo spero per te leggenda, perché non aspetto altro da due ore a questa parte.» Un'altra confessione che Leslie non riuscì a trattenere per sé. In quelle poche ore passate insieme a Hero avevano instaurato un rapporto così profondo e sincero che le era del tutto impossibile mentirgli.
«Io da quando ti ho vista Leslie. Eri una visione e lo sei anche ora. Quel corpetto ti strizza le tette alla perfezione, per non parlare di quei pantaloncini corti che ti fanno apparire irraggiungibile per qualunque essere umano.» A sua volta anche Hero parlava sinceramente e senza filtri, dicendo ciò che pensava. Lui e Leslie non erano niente, ma se fossero stati qualcosa di più di due semplici adolescenti al college che si divertono un po' insieme tra le lenzuola di cotone di un letto universitario, Hero non avrebbe voluto avere segreti con lei e avrebbe sempre voluto parlarle in modo franco, senza giri di parole o addolcimenti di pillola non necessari.
«Grazie, era proprio quello l'effetto che volevo fare: sexy e inarrivabile.» Sorrise Leslie, lasciando passare una mano impertinente sul rigonfiamento prominente dei boxer di Hero.
«Ci sei riuscita, come sempre immagino.» Hero sorrise a sua volta al gesto della ragazza, spingendo di più il suo bacino verso quello di lei. Un respiro strozzato uscì dalla bocca del ragazzo, appena prima che la ragazza sotto di lui si decidesse a rispondere per le rime, come sempre.
«Ovvio.» Ansimò Leslie, catturando il labbro inferiore di Hero tra i denti.

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