game over; joshler

level two

level II [two]

La sensazione di sbagliato che quel posto gli suggeriva permeava la sua pelle, rendendolo inquieto e ansioso al fianco dell'ancora sconosciuto.
Gli aveva stretto la mano, un appiglio per farlo alzare da terra, ma non aveva dato cenno di voler lasciare la presa anche quando Josh si ritrovò in piedi. Forse per guidarlo, forse per sorreggerlo sull'orlo della pazzia.

L'agitazione rendeva il palmo della sua mano appicicosa di sudore, con l'istinto di passarsela seccamente sui jeans bloccata ancora dal castano, di cui non conosceva ancora l'identità.

《Come ti chiami?》chiese, osservando il volto privo di espressione ancora fisso davanti a loro.
《Non lo so》la risposta fu secca quel tanto da risultare come uno schiaffo in pieno viso.

Il paesaggio assistiva a quell'interazione in religioso silenzio, senza che alcun filo d'erba (che toccava ogni variazione di marroni e gialli, senza mai avvicinarsi al verde) si muovesse. Era come se la natura si stesse accompagando alla staticità che il tempo aveva assunto in quel luogo.

Josh fissò intensamente la punta logora delle sue scarpe, soppesando se fosse il caso di inondare di domande una persona mai vista prima; per quanto gli riguardasse, poteva anche trattarsi di un assassino pronto a sgozzarlo non appena svoltato l'angolo.

I suoi occhi indugiarono su dei solchi nel prato smorto, segni simili a unghie infiate in profondità nella terra. Ma la voce dell'altro gli impedì di focalizzarvisi più di qualche secondo.
《Nessuno ricorda il suo nome, quando viene qui》spiegò, lo stesso tono pacato e atono, scandito lentamente come se Josh non avesse già aspettato dieci minuti in attesta di un segno di vita.

《Ma io sì, lo ricordo》 fu la sua risposta, così banale da non potergli sembrare altro che qualcosa di innocente. Ma lo sguardo dell'altro - che fino a quel momento non aveva sfiorato la sua figura- sbigottito al centro del viso impallidire gli fece ribaltare ogni organo interno.