3. I miei genitori

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11 agosto

Con tutto il coraggio che ho in corpo, giro la chiave nella serratura ed entro.

Nessuno si accorge di me, a parte mio fratello Justin a cui rivolgo un’occhiata obliqua, come per dire mi spieghi cosa diavolo sta succedendo?. Ma lui mi ignora, come fa sempre nell’ultimo periodo e continua ad ascoltare il litigio.

Rimango nascosta dietro al muro, per ascoltare la conversazione dei miei genitori. Sento mia mamma urlare contro mio padre.
“Will, ma ti rendi conto?! Non ti importa più niente della tua famiglia e ormai passi tutto il tuo tempo in quel fottutissimo bar. Finirai per diventare un ubriacone, come la gente che frequenti!”

“Stai esagerando, Kate! Non penso di meritare un atteggiamento del genere da parte tua” ribatte mio padre, con atteggiamento controllato, ma teso.
“Ma non vedi i nostri figli?! Non passiamo più del tempo con loro, sono sempre chiusi in camera davanti al computer!”

“Non riversare la colpa su di me, al giorno d’oggi tutti gli adolescenti sono così.” 
“So che vorresti una famiglia perfetta, ma ti sarai resa conto che non lo siamo, mi dispiace Kate, ma nemmeno tu lo sei” aggiunge dopo una breve pausa. La mamma scoppia in lacrime, sena sapere più cosa ribattere.

Ho sentito abbastanza, così corro in camera mia. Non voglio più saperne niente. Apro la porta infuriata e mi butto sul letto. Prendo l’mp3, le cuffie che mi ha regalato Justin e metto una canzone a caso; parte subito Someone You Loved di Lewis Capaldi.

Mi ritrovo molto in questa canzone: rispecchia le emozioni che provo in questo momento. Sento che sta per succedere qualcosa, qualcosa di brutto...

Sento che la mia famiglia si sta lentamente sgretolando. È come se fossimo una bottiglia di vetro che, caduta per terra, si sta distruggendo in mille pezzi. Sarà difficile riuscire ad unire di nuovo le singole parti. Non posso farlo da sola, ho bisogno di aiuto. Ripenso al litigio di poco fa.

La mia famiglia non è sempre stata così, ricordo ogni bel momento passato con loro. Quando mamma e papà ci portavano al parco e Justin mi spingeva sull’altalena. Rimpiango quando aprivamo i regali di Natale, sotto l’albero che io e Justin avevamo addobbato con tanta gioia. Quando papà tornava a casa dal lavoro e io correvo tra le sue braccia. Quando la mamma mi dava il bacio della buonanotte, dopo aver letto la mia fiaba preferita.

Non mi rendo conto di star piangendo, fino a quando una calda lacrima accarezza la mia guancia fredda. Istintivamente, mi alzo e prendo l’album fotografico della mia famiglia.

In prima pagina c’è un foto dei miei genitori che si guardano negli occhi, con amore, davanti a un tramonto.
I miei genitori si chiamano Kate e Will Anderson ed hanno 45 e 47 anni. Sono sempre stati una coppia molto unita e felice, almeno fino a qualche tempo fa...

Si sono sposati il 15 giugno 1999, e qualche mese fa c’è stato il loro anniversario, solo che… papà era via per lavoro. La mamma non si è mostrata addolorata, ma so che dentro di lei stava soffrendo. Guardo tutte le foto del matrimonio e penso a quanto si amavano una volta…

Giro pagina.

Vedo una foto della mamma davanti alla torre Eiffel. È davvero bellissima, con i suoi capelli biondo cenere, così simili a quelli di mio fratello. Gli occhi verdi rendono il suo sguardo molto profondo. Questa foto evidenzia il suo fisico magro e slanciato.

Sotto alla foto della mamma, ce n’è una di papà, davanti alla nostra casa, quand’era ancora in costruzione. È davvero bella, perchè l’avevano ideata insieme i miei genitori e papà, essendo un architetto, aveva realizzato il progetto personalmente.

Mio padre, possiede anche lui il suo fascino. Ha dei fantastici occhi marroni decorati da pagliuzze dorate. Per quanto riguarda i capelli sono identici ai miei, di un castano ramato, che non si vede spesso in giro. È qualche centimetro più alto della mamma e possiede un fisico scolpito.
R

ispetto a questa foto è invecchiato tanto, però rimane sempre il migliore.

Decido di concludere qui questo momento fin troppo sentimentale, mettendo via l’album.

Scendo le scale e vado dalla mamma, dicendole che non ho fame. Lei comprende perfettamente e mi fa un breve cenno con la testa. Poi si butta sul divano esausta, mentre papà rimane in camera, sul letto matrimoniale.

Prendo il mio nuovo libro, Piccole Donne, ed esco in giardino per leggere, più che altro per distrarmi un po’. Mi immergo completamente nel mondo di Jo, Meg, Beth e Amy, ma dopo poco mi viene sete, così mi dirigo in cucina per bere un goccio d’acqua.

Appena apro la porta di casa sento subito la voce del papà, che dice alla mamma con tono teso...

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Ciao, grazie a tutti per le 100 visualizzazioni🥺. Speriamo che questo capitolo vi sia piaciuto. Commentate e lasciate una stellina⭐. Vi aspettiamo sabato con un nuovo capitolo.

Lety & Ele

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