17. Andrew Tayler

50 11 0
                                    

28 settembre

Caro diario... sono agitata, decisamente! Accendo e spengo continuamente, il display del mio iPhone.

Tra meno di un quarto d'ora devo incontrarmi in piazza con Andrew, per poi andare al cinema.

In realtà non so perché ho così tanta ansia: non è un appuntamento! L'ha chiarito Andrew stesso, quindi devo smetterla di farmi mille problemi.

Mi riguardo allo specchio: vestito bianco fino al ginocchio, che mi circonda dolcemente la vita e ai piedi dei sandali molto carini, che non metto quasi mai.

Per quanto riguarda il trucco mi sono messa solo correttore, blush e mascara. I capelli ramati, invece,  sono legati in una morbida treccia che mi arriva fino a metà schiena.
Ok, è ora. Posso andare.

Dopo 5 minuti a piedi arrivo a destinazione e vedo in lontananza un ragazzo coi capelli neri, che sta scendendo dalla sua bicicletta: Andrew.

Non mi ha notata, ma vedo che prende il telefono e fa qualcosa. Esattamente nell'attimo in cui alza lo sguardo, mi arriva un messaggio da parte sua: «Dove sei?»

Gli mando una foto di lui dall'altra parte della piazza, riguarda il telefono, alza gli occhi, neri anche quelli.
Mi vede, ride.

Poi inizia a camminare verso la mia direzione e sento di nuovo quell'ansia di prima.

“Ciao, Lily” mi saluta Andrew, abbracciandomi.
“Ciao” ricambio io.
“Allora andiamo?” chiede lui e io annuisco.

Infatti, il cinema si trova a pochi passi da qui. Andremo a vedere "Obbligo o verità", un film horror appena uscito. Diciamo che questo non è proprio il mio genere preferito, ma gli altri film di oggi erano solo commedie romantiche e non mi pareva il caso.

Ho visto solo due film di questo tipo. Il mio primo horror è stato "It", insieme ad Ann e devo dire che mi è piaciuto molto.
Il secondo, invece, ho avuto la brillante idea di vederlo da sola ed é stato Annabel. Non ho dormito per una settimana, ma tralasciamo questi particolari.

Nel frattempo siamo arrivati davanti al cinema. Fuori c'è appeso il cartellone del film e il mio corpo inizia a pietrificarsi dalla paura.

Prendiamo i biglietti, entriamo nella sala 4 e ci sediamo nei posti a noi assegnati, che non si trovano né troppo avanti né troppo indietro rispetto alla stanza.

“Allora... hai mai visto un horror?” chiedo, durante la pubblicità, per iniziare una conversazione.

“Cavolo se ne ho visti! É il mio genere preferito. Hai scelto proprio bene!” risponde Andrew e gli sorrido.

Poi si spengono le luci, sta per iniziare il film. Dall'inizio sembra molto bello, ma ecco che iniziano le scene spaventose.
Mi faccio pena da sola, ma sono particolarmente sensibile alla vista di sangue, scene inquietanti o paranormali. Vorrei che la mamma, Ginger o Luna fossero qui a darmi la mano, mi tranquillizza molto e mi sento al sicuro.

Come se Andrew mi avesse letto il pensiero, mi sento stringere la mano destra fortissimo e riporto la concentrazione sul film.

Non lascio la sua mano, perché mi da sicurezza, anche se, a dire la verità, mi sento un po' a disagio.

Ecco che arriva l'intervallo di metà film. Il mio amico si gira e interrompe il silenzio chiedendo: “Come ti sembra la storia?”

“Carina dai... a parte l'ansia davvero entusiasmante!” in tutto ciò non sembra avere l'intenzione di lasciarmi la mano. Però adesso, con le luci accese, sono troppo in imbarazzo.

Questa sono io || Lety&EleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora