11. Ginger White

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13 settembre

Usciamo insieme dalla classe e iniziamo a parlare. Mi apro completamente con Ginger, come se sapessi dal principio che di lei mi posso fidare. Le racconto un po' di me, dei miei amici, del divorzio e del trasferimento.

"Ora tocca a te, ho parlato fin troppo" mi scuso, curiosa di saperne di più di lei.
"Okay, beh... in famiglia siamo 5: io, la mamma, il papà, il mio fratellino e Lucky, il mio cane" dice divertita.
"I miei genitori si chiamano Philippe e Cloé. Mia mamma é davvero ossessiva, si preoccupa per niente, qualsiasi cosa io faccia. È ancora molto possessiva nei miei confronti, ma è super gentile e le voglio tantissimo bene. Il papá, invece, é un po' diverso, non che mi lasci fare ciò che voglio, ma é piú aperto rispetto alla mamma. Mio fratello, Mike, ha 7 anni e anche se é una peste rompiscatole, lo adoro e spesso devo fargli da babysitter."

"Come mai hai cambiato scuola?" chiedo sperando di non essere stata troppo invadente.
"Mi sono trasferita qui perché quello di prima non era il mio ambiente e non mi trovavo bene coi compagni. Non mi va tanto di parlarne, scusami."
"No, scusami tu..." dico a disagio. Ho paura di averle riaperto delle brutte ferite.

"Cambiamo discorso, dai... Cosa fai nel tempo libero?"
"Leggo, disegno, scrivo, guardo serie tv..."
Ok, già la adoro.
Camminiamo per il cortile, parlando di tutto e di più, scoprendo di avere tanto in comune. Ad un certo punto, vedo Andrew venire nella nostra direzione.

"Dov'eri? Ti ho cercata tutta la ricreazione, dopo che sei scappata dalla classe!"
"Qui fuori con Ginger. Non sapevo di doverti aspettare" rispondo io, imbarazzata e un po' arrabbiata per il suo comportamento insolente.
Sinceramente, mi sarebbe venuto da rispondergli diversamente, una del cosa del tipo: "Senti, tesoro, non è che solo perchè sei stato il primo a rivolgermi la parola, adesso siamo migliori amici, capito? Se ho voglia di stare con Ginger, posso farlo, chiaro?"

Continuamo a parlare per un po' dei compiti e della scuola, finchè non vedo arrivare verso di noi le popolari della classe. Spero che non facciano una scenata, non mi piace per niente stare al centro dell'attenzione.

"Ecco gli sfigati! Ragazze, andiamocene, vi prego o ci infetteranno!" dice la ragazza di nome Allyson, rivolta alle sue due amiche. Mia e Jennifer, ridono come due oche giulive: veramente patetiche!

Finisce l'intervallo ed entro con i miei due amici, pronta per l'ora di arte.
"Ma quello che si é aggiunto a noi durante la ricreazione, lo conosci?" mi domanda Ginger sottovoce, mentre prendo posto.
"Ci ho parlato una volta, ieri. Sembra simpatico, ma niente di piú... Perché me lo chiedi?"
"Così...ti è venuto a cercare come se aveste avuto un appuntamento o robe così!" mi risponde ridendo.
"Ma no, assolutamente no! Nessun appuntamento!" dico in tono amichevole.

Finalmente arriva la prof che tira fuori dalla borsa il suo librone gigante. Ascolto annoiata, la vita di Van Gogh, mentre io e Ginger parliamo a bassa voce, facendo attenzione a non farci sgamare.

Poi un'ora di inglese con il professor. Smith. Finita la mattinata scolastica, io e la mia nuova amica ci scambiamo i numeri di telefono, ma nel frattempo arriva anche Andrew, quindi per gentilezza lo do pure a lui.

Sono stranamente felice. Mi sento come una bambina dell'asilo, ma non importa... Quella di restare sola era davvero un enorme paura e ora ho almeno qualcuno con cui passare le ore buche. Mi dirigo verso casa, spensierata e affamata.

Appena entrata racconto alla mamma le novità del giorno, mentre lei mi ascolta canticchiando e cucinando allo stesso tempo.
Per pranzo mangiamo pasta al pomodoro, con qualche fogliolina di basilico e nel frattempo guardiamo qualche stupido talk show alla TV.

Questa sono io || Lety&EleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora