Capitolo 25 - Dov'è la fiducia?

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Abbiamo appena salutato mia cugina e suo padre, e ora siamo diretti a casa.

Sono le cinque di pomeriggio e mi sembra passata un'eternità da quando, stamattina, Riley è uscita da casa mia con l'umore a terra.

Con la testa appoggiata al vetro freddo del finestrino, guardo le case sfrecciarmi davanti senza un vero interesse: la mia mente è ferma alla nostra telefonata.

"Quello che non stai facendo tu: tenermi compagnia"

Quella frase mi rimbomba dentro come un trapano e, per certi versi, mi fa incazzare.

Ha detto di non volere che la accompagnassi al funerale perché era una cerimonia privata, benissimo, mi sta bene, ma...

«Cazzo» mormoro sottovoce, battendo leggermente un pugno contro la portiera dell'auto.

Mio padre volta appena il viso verso di me, dato che sono seduto dietro il sedile di mia madre e mi chiede se va tutto bene.

No, non va bene niente, vorrei dirgli, ma mi limito a dargli una risposta affermativa. Non voglio che faccia domande.

Nel tragitto restante mi chiedo se Riley non abbia ragione.

Come suo fidanzato forse avrei dovuto starmene a casa ad aspettare il suo ritorno, così poi avrebbe potuto distrarsi con me, invece che con quel Jordan.

Per di più non riesco a levarmi dalla testa che un tempo, lei quel ragazzo lo amava.

Saperli insieme mi fa innervosire.

E' normale?

Insomma, voglio dire, penso sia normale essere gelosi della propria ragazza, specie se è insieme a colui che l'ha fatta tanto soffrire, ma dovrei anche sapermi fidare di lei, no?

Adesso piantala amico, una volta a casa chiarirete tutto, mi dice il mio me interiore, e, questa volta, decido di dargli ascolto.

-

Posteggiata l'auto lungo il vialetto, mio padre scende e mi apre la portiera. Lo fa sempre da quando... Beh, da dopo il mio "incidente".

Vorrei che non lo facesse, glielo ho già ripetuto mille volte, ma sembra non capirlo.

«Davvero, papà, non c'è più bisogno che mi apri la portiera. Mi sono ripreso» dico all'uomo, il quale mi guarda per qualche secondo e poi sorride.

«Lo so, ma mi fa piacere» spiega, aspettando che io sia completamente fuori dalla macchina per poter richiudere lo sportello con un colpo deciso.

«Sì, ma a me fa sentire uno sfigato!» sbotto di colpo.

Io stesso rimango sorpreso dal mio comportamento. Sgrano gli occhi e sento le gambe tremare. Non ho mai risposto così male, non per questi futili motivi almeno.

Mio padre solleva le palpebre sorpreso e incredulo allo stesso tempo, poi, di nuovo rilassato, mi precede ed entra in casa.

Mi dò dell'idiota, è inevitabile, e in silenzio salgo in camera mia per poi spogliarmi ed entrare in bagno.

Regolo il getto della doccia tra il caldo e il freddo, in modo che, nonostante sia pieno inverno, l'acqua sia tiepida.

Ho bisogno di sentire i rivoli freddi lungo la schiena, voglio cancellare ogni preoccupazione. Una volta sotto l'acqua butto la testa all'indietro: la cascata mi colpisce in pieno volto e, poco alla volta riesco a rilassarmi.

Esco e mi asciugo velocemente, la voglia di vedere la mia ragazza mi sta divorando.

Mi vesto, mi dò due spruzzi del profumo che piace tanto a Riley e la chiamo per chiederle se posso passare da lei o se ha da fare.

Non risponde.

Che sia ancora con Jordan?

Le mie narici si dilatano al solo pensiero di quello che potrebbero stare facendo.

Dunque, decido di presentarmi direttamente a casa sua. Questa storia è durata fin troppo. Sono tornato, ora posso pensarci io a lei, quel damerino può anche andarsene.

Sto per uscire dalla mia stanza, quando, dall'esterno sento delle voci.

Torno indietro e mi affaccio alla finestra.

Riley è con quel ragazzo, sembra si stiano salutando. Beh, menomale, era anche ora, sono stati insieme tutto il giorno!

Escono dal cancello, prima lui di lei.

Poi il biondo compie un giro di 180 gradi e di scatto la abbraccia.

La stringe forte, troppo per i miei gusti, e noto, seppur io sia a debita distanza, la sua schiena alzarsi e abbassarsi ritmicamente. Sta piangendo.

Distolgo lo sguardo per un attimo, in conflitto tra la gelosia e il dispiacere per lui che ha appena perso sua sorella.

Sicuramente non deve essere facile, non riesco neppure a immaginare cosa stia provando al momento, ma questo non gli dà il diritto di stare appiccicato alla mia ragazza.

Butto nuovamente lo sguardo in strada e ciò che vedo mi blocca il respiro.

La mano di Jordan è sulla guancia di Riley, le loro labbra sono... unite.

Sento una fitta all'addome, come se mi avessero infilato un ago nella carne, poi un brivido si impossessa di me. Indietreggio confuso, stordito, perplesso, fino a toccare il bordo del mio letto coi polpacci. Mi siedo, il respiro mi muore in gola e all'improvviso sento gli occhi bruciarmi.

Sento la coperta sotto i palmi delle mani e d'istinto la stringo forte, fino a farmi male.

Penso di non aver mai provato un dolore così grande. Il coma non è nulla in confronto a quello che sento ora.

Mi butto sul letto e mi chiedo come sia possibile. Riley non può averlo fatto davvero.

Non può aver baciato davvero Jordan, lei... lei sta con me, non avrebbe mai osato.

Eppure so quello che ho visto.

Mi stringo nel cuscino e lascio che le lacrime scendano lente dai miei occhi.

Fisso il muro per quella che mi sembra un'eternità, ma poi, il mio sguardo perso e vuoto si trasforma.

Sento la rabbia scorrermi nelle vene fino ad arrivarmi alla testa e, senza nemmeno darmi il tempo di pensare, afferro tutto ciò che trovo sul comodino, a portata di mano, e lo scaravento a terra.

Dopo cinque minuti mi ritrovo con il pavimento della camera pieno di cocci, carta e, in fondo, sotto lo sgabello del pianoforte, lo spartito stracciato. 

Ho il volto in fiamme, non ho nemmeno il coraggio di guardarmi allo specchio.

Cristo, ma perché a me?
Andava così bene tra noi, porca troia!

Okay Shawn, ora calmati, respira e cerca di pensare ad altro, mi dico, ma quando sto per convincermi a farlo sul serio, qualcuno suona alla porta.


Fighter Space:
Si okay, lo so, questo capitolo fa schifo, quindi non vi chiedo nemmeno di lasciarmi i vostri pareri.
Mi rifarò con il prossimo, che spero non arrivi questo inverno 😅
Baci 😘

The Fighter | S. M. {Conclusa} Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora