6° L'ispirazione

31 2 0
                                    

Raffaela sentiva che, nella sua vita aveva sofferto molto fino a quel momento.. un giorno alla terrazza, seduta di fronte al lavabo, il suo sguardo incantato e azzurro-grigio, si perse nel tempo. Quella terrazza sembrava un piazzale, come quello del Duomo di Milano, senza i palazzi e lei al posto della mastodontica struttura gotica. Cadde come in uno stato di trans dove i suoi pensieri si facevano fluidi come nei film, in cui tutti i ricordi passavano e un tonfo nel pavimento dei suoi passi, la faceva cadere dal limite del prato sul sentiero della montagna. Il burrone senza fondo, fino a che come seduta, rallentò.. Toccò il fondo e subito in piedi un altro passo e il rumore di un sasso fu subito un'inondazione. Il suono di un uragano al orizzonte.. si trovò su di una spiaggia. La marea fu bassa, lei si tuffò e svegliata dopo qualche chilometro. Riprese coscienza. Scesa dalla sedia su quella terrazza, si sentì come se la sua stessa vita la incitasse a dedicarsi alla preghiera. E così è stato. Da mezzodì a sera, ogni secondo era una preghiera..

<< Gesù aiutami, aiutami.. >>

In quel momento ricevette risposta, " ti do la mia forza " . Lei non perdeva momento per non pregare, nelle sue preghiere lei chiedeva di recitare insieme. <<[...] Signore, preghiamo insieme.. [...]>>.

Dalle richieste alle preghiere ogni parola divenne un unicum. Solo l'intenzione potè scindere tale verbo.

Le sue incessanti preghiere furono sempre colme di speranze..

<< Ascoltami signore, per i presenti bisogni, pensaci tu>>

Fino ad oggi nel 2019 Raffaela collezionò la fiducia di pochi, amici e vicini. Durante il periodo di cura loro pregavano per lei. Lei per loro e per il mondo.

Seduta, dalla sua stanza, la chemioterapia non fermava il suo spirito. Ogni pensiero era per le persone che la aiutavano. Il cuore felice per la gentilezza. Compagni di "viaggio".

<< Per la mia malattia, mi hai guarito.

Mi hai dato forza per tante cose e

le mie preghiere sono meravigliose..>>

La donna divenne sempre più fedele, si accorgeva che seppur non fossero più con lei l'amato fratello e genitori. Grazie all'altissimo non fu più sola. Il suo volere intriso di pietà e dolcezza, rendeva debito anche al resto della santa rosa degli ascesi:

<<Ti saluto Mamma Maria, sette voti e settecento, te la dico l'Ave Maria, ti saluto Mamma Maria >>

<<Gesù mio vero uomo e vero dio, quanto soffri per la nostra vita.. ti ringrazio mio signore.

Per i presenti bisogni pensaci tu. Padre santo avvicinati al nostro fianco e proteggici. Vieni al nostro fianco a pregare con noi..>>

Lo scuro ceppo le fu asportato.. A una delle tante visite post operatorie, i figli l'accompagnarono come sempre. Le misero la flebo del medicinale e d'un tratto Raffaela iniziò a ridere. I Suoi grandi specchi celesti furono lucidi. I figli "perché ridi ?!" . Lei non rispose con precisione ma, a quel momento deviò con un pensiero divertente e i suoi cari risero.. In verità Arrivò dalla finestra con un volo delicato e vorticoso, un insetto grande quanto il tappo di una biro a sfera, un' ape la quale si posò sulla sacca della flebo e dal ronzio, apparve una piccola e discreta voce unicamente udita da lei.

" Tranquilla, stai soltanto passando un piccolo periodo, tra qualche mese, ti somministreranno cure diverse e più leggere"

Così fu, nulla di più bello se, non il ricordo di quel limpido e stupendo giorno, il migliore della sua vita quando...

I MESSAGGI DI NESSUNODove le storie prendono vita. Scoprilo ora