8° Risposte e Verità [pt.2]

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<< Quando io piangevo, Signore tu mi sentivi. Quando cercavo aiuto tu mi aiutavi. Sono contenta delle grazie che mi doni. Mi hai guarito dalla grave malattia. Mi hai dato forza, grazie di tutto ciò >>

Nel mese di agosto prima della festa tanto attesa, il giorno successivo del dono, lei pregò e nuovamente fu trasportata come una foglia, da aria e preghiere, angeli che la sospinsero. Arrivata alla chiesa del paese. Una sottile e flebile voce, le chiese di andare ai piedi del Cristo. La figura la supplicò di osservare e disse:

"Guardami, come sono oggi, guardami per come avevo sofferto ieri. Osserva le mie carni"

Era bianco, come di luminoso avorio, non più sangue, nessun scuro male, il suo fianco fu tinto, la sua pelle vernice, era tornato alla forma statuaria, il miracolo fu compiuto.

Si fecero le 07:00 del mattino. Il marito da lì a poco si sarebbe svegliato. La trovò con i capelli scompigliati e lei spiegò l'avvenuto al marito. La giornata si riempì di armonia tale che tutti, sembrarono colmi di vino buono.

Nei giorni successivi, mentre lei fu in un momento di meditazione e orazione, là nella stanzetta dove vi erano tutte le immaginette dei santi. Si perse in un oscurità, il che era incongruente con l'orario, erano le 15:00 del pomeriggio. Il buio discese e vide ogni cosa. Dapprima vide dall'alto, come se lei fosse un volatile, tutti gli eventi della vita quotidiana di tutto il paese, poi là verso il mare; esattamente dove si dovrebbe incontrare una delle due isole italiane del mediterraneo. Si addentrò nel mare di grandi schiume, rosee, arancio come la pelle delle pesche, e tutti i colori che possono avere i fichi d'india. Dopo quel solcare, vi fu un'altra salita.

Degli accompagnatori coperti di velluto e volto luminoso, la stavano scortando per mostrarle ciò che più è mistero e racconto.

Vi era un cielo colmo di stelle, creature d'ogni dove e quando, ogni una rivolta verso un vertice da cui sfuggiva luce. Angeli di ogni fattezza e inconfondibili. Ali luminose e corpi antropomorfi, taluni bambini, talvolta adulti. Persone di qualsiasi credo in un'unica sinfonia. Preghiere e cori di preghiere incessanti. Nessun componimento udito da lei fu così meraviglioso. Di tanto in tanto si apriva alle loro preghiere e con tale gesti chinava il capo e guardava il mondo, i suoi cari.. Tutte le creature avevano il loro rosario, i santi e profeti, erano i petali più vicini al Vertice.

Terminate e dedicate le sue orazioni, tutto tornava indietro alla vita terrestre.

Uno dei giorni recenti Raffaela e il nipote dialogando dei nuovi studi, ritrovarono cima in un discorso.

Il nipote; "nonna come hai fatto a resistere ? insomma vedersi il sangue sulle mani, di una statua, non è cosa da poco"

La Donna; "Di una cosa puoi esser certo, della fede. Perché una creatura angelica può dare ogni risposta o portarti messaggi"

Raffaela gli rivelò di un evento importantissimo. Una luce comparve nella stanza e attraversò la finestra.

Quel lume, disse

<< Lascia, spargi, dissemina pace nel mondo >>

A questo la Nostra Donna, rispose che non era cosa possibile fino a quando, per credere le persone avranno bisogno degli avvenimenti o prove.

In altri momenti durante le orazioni viaggiò e altri le mostravano ogni cosa dell'esistenza. Venne a conoscenza anche dei luoghi di penitenza in cui coloro che d'innanzi al libro del verbo venivano gettati.

Terminavano i viaggi contemplativi, sempre con una preghiera.

<< Angelo custode che mi consoli il cuore, alla mia vita pensaci tu >>

Buona continuazione   

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