"Give me reason,
but don't give me choice
cause I'll just make the same mistake again"Same Misake, James Blunt
Lena
Il giorno seguente ero di un'insolita felicità che, a detta di Grayson, si percepiva in tutta casa.
La felicità, in effetti, non era di per sé insolita perché sapevo bene a chi ricollegarla, ma era strano che mi sentissi ancora in quel modo. Come la prima volta.Ricordavo quando io e Shawn ci eravamo messi insieme la prima volta. Ero stata io a porgli la domanda dopo che, per molto tempo, non avevo fatto altro che respingerlo. Avevo finalmente capito che non aveva senso allontanare ciò che mi faceva stare bene e al riparo dai demoni che allora mi torturavano quotidianamente. Ricordavo di essere felice e, seppur spaventata dall'intraprendere qualcosa che era per me nuovo, sentivo di poter toccare il cielo con un dito.
Ancora oggi, era lo stesso ed era insolito. Era strano come Shawn mi facesse sentire quella gioia puerile che non ricade mai nell'abitudine, ma resta costante o, semmai, cresce.Quella mattina Shawn era venuto a prendermi prima di un'intervista radio. Era pieno di impegni, ma entrambi volevamo passare più tempo possibile insieme prima che partisse per il tour. Al resto avremmo pensato successivamente.
"Buongiorno." Mi sorrise quando lo vidi appoggiato alla sua auto parcheggiata di fronte al mio condominio.
"Hey tu." Ricambiai avvicinandomi a lui.
La sua mano si poggiò sulla parte bassa della mia schiena in modo da sorreggermi quando, attirandomi a sé, mi fece perdere l'appoggio delle stampelle. In un attimo mi trovai premuta al suo corpo ed inebriata dal suo profumo familiare.
"Hey tu." Sussurrò lui imitandomi. "Posso baciarti?" Domandò pericolosamente vicino al mio volto, tanto che riuscivo ad udire il suono del suo respiro sopra il traffico newyorkese.
"Sei il mio ragazzo." Risi io. "A meno che tu non voglia più esserlo, allora..." Scherzai prima di essere interrotta dalle sue labbra sulle mie.
Sussultai con le parole che mi morivano sulle le labbra e mi abbandonai alla sua bocca. Non udii più alcun suono quando i miei occhi si chiusero in quel momento di trasporto e la mia testa non partorì alcun pensiero. L'unica cosa che ero capace di sentire era il calore delle sue mani sui miei fianchi e la sofficità delle sue labbra che lambivano le mie.
Si distanziò di poco da me e, poggiando la sua fronte sulla mia, accarezzò le mie gote. Voglio iniziare ogni giornata in questo modo per il resto della mia vita, pensai.
"Andiamo, prima che il tuo manager mi odi ancora di più per averti fatto fare tardi!" Esclamai.
"Ma lui non ti odia!" Rise Shawn aiutandomi a salire in macchina.
Aspettai che anche lui entrasse in audio prima di rispondere.
"Sì, invece!" Sbuffai una risata a mia volta. "Ma spero che si ricreda. Non voglio che qualcuno che ti sta così vicino ogni giorno non mi veda di buon occhio."
Shawn mise in moto l'auto e si immise nel traffico. Una piccola risata mi arrivò alle orecchie mentre scuoteva leggermente la testa e premeva sull'acceleratore.
"Che c'è?" Domandai.
"Nessuno potrebbe mai odiarti, Lena." Rispose poggiando la mano sulla mia coscia coperta da dei jeans neri. La stoffa non era spessa abbastanza per trattenere l'elettricità che il suo tocco aveva su di me. "Magari non prima di conoscerti. Dopo, potresti stare sul cazzo a qualcuno." Sdrammatizzò.
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Portland 3 » Shawn Mendes
Hayran KurguNew York, una diversa prospettiva e l'inizio di una nuova vita per Lena e Shawn, le cui strade hanno ormai preso direzioni opposte. La morsa attanagliante di Portland riuscirà, tuttavia, a raggiungerli anche nella grande città e a farli incontrare n...