Non sono come te

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"A...allora, dovevi dirmi qualcosa?" Dissi io dopo svariati minuti di silenzio ed imbarazzo"si e mi ero anche preparata un bel discorso...ma ora non ricordo più niente" disse lei arfossendo totalmente. Non potetti trattenere una risatina, e lei la notò"ti faccio ridere Maia?" Disse con tono sarcastico "si...sei così buffa!". Finalmente la tensione si era alleggerita così le chiesi un'altra volta cosa volesse dirmi ed Emma iniziò finalmente a spiegare:"non so cosa mi sia preso stamattina...è dal primo momento in cui ti ho vista che non posso fare a meno di guardarti, ammirarti e starti vicina, hai uno strano effetto su di me e quando stiamo insieme mi sento...bene, in pace con me stessa" la interuppi perchè avevo paura di come potesse terminare il discorso "anche a me piace starti vicina...ma non in quel senso...io non sono, non sono" niente non riuscivo a continuare, era come se qualcuno o qualcosa mi trattenesse. "Puoi dirlo, non c'è niente di male..." esclamò dopo qualche istante di silenzio, in quello stesso momento mi prese delicatamente la mano, mi venne la pelle d'oca, ma non mi spostai, mi limitai a guardarla negli occhi, e mi ci persi, erano immensi. "Capisco che possa essere difficile...io ci ho messo un po' ad accettarlo" continuò lei, mi alzai di scatto allontanando la mia mano dalla sua "si ma io non devo accettare proprio niente...non sono come te, te l'ho già detto" questo era quello che il mio cervello mi aveva ordinato di dire, ma  un'altra parte di me, che finora era sempre rimasta nascosta sapeva che stavo dicendo una grande cazzata. "Come vuoi...allora spiegami il bacio dell'altra sera" sgranai gli occhi, era sveglia! Non le risposi, mi allontanati da lei indietreggiando e correndo poi via.

voglio solo teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora