A lei piaci veramente

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"Emmaaaa" gridai una volta riemersa, ma la mia voce fu fermata dalle sue labbra
"Non dire niente" sussurrò mentre aveva ancora le sue labbra sulle mie, mi lasciai andare al bacio. Stemmo lì, nell'acqua, a goderci la giornata, più la guardavo e più tutto quello mi sembrava meraviglioso. Ad un certo punto Emma mi prese, e senza che io potessi neanche accorgermene mi portò fuori dall'acqua.
"Si è fatto tardi, dobbiamo andare" affermò appoggiandomi delicatamente sugli asciugamani stesi a terra.
"Va bene" così dicendo mi asciugai e mi rimisi i vestiti, non volevo che quella giornata finisse, ma effettivamente era tardi ed io non avevo neanche avvisato mia sorella: cavolo mia sorella! Ormai mi penserà morta. Mi ero completamente dimenticata di avvisarla, dovevo chiamarla immediatamente.
"Emma hai visto il mio telefono"
"Si stamattina...a casa mia, l'avrai dimenticato lì"
"O noo, e ora come faccio"
"Bhe direi che passiamo da casa per prenderlo...".
Arrivate alla nostra destinazione Emma citofonò ed entrammo
"Prendiamo le scale vero?" Chiese lei
"Cosa ti è successo, dov'è Emma?" Dissi incredula del fatto che non volesse fare la comoda prendendo l'ascensore
"Emma ha capito che tu sei una fifona e hai paura degli ascensori" diventai rossa all'improvviso
"Come hai fatto a capirlo?" Domandai io, ero stata attenta a non farle percepire niente
"Mi hai stretto la mano per tutto il tempo in cui eravamo in ascensore" feci un sorriso imarazzatissimo, non me ne ero neanche accorta.
Entrammo ridendo e scherzando, ma in casa trovai una brutta sorpresa. Era Giada che chiacchierava tranquillamente con Sara
"Che ci fai tu qui?" Dissi mentre lasciavo bruscamente la mano di Emma, che quasi non cadde a terra spaventata dal mio gesto
"Io sono venuta a trovare un'amica...tu più tosto che ci fai qui?"
"A-anch'io sono venuta a trovare un'amica" vidi Sara ed Emma che mi guardavano male, in tutto questo loro non stavano capendo niente
"È mia sorella" affermai, così da chiarire la situazione. Emma a quelle parole sbarrò gli occhi, capendo che la persona davanti a lei era la stessa dalla quale era riuscita a malapena a scappare il giorno prima.
"A bhe allora siamo tutti in fami" Sara non riuscì a finire la frase perchè Emma le era saltata addosso coprendole la bocca.
"Giada andiamo...non mi sento molto bene" dissi prendendola per un braccio e accompagnandola alla porta
"Ciao ragazze, alla prossima" presi il mio cellulare, feci un cenno con la mano e uscimmo da quella casa.
"Tu mi nascondi qualcosa, qualcosa di molto grosso"
"Ma che dici, non mi sento molto bene tutto qui...tu invece, come conosci Sara?" Chiesi io curiosa
"È una mia cara amica da tanto, ci siamo conosciute grazie alla comitiva...e tu come conosci sua sorella?"
"Venne con noi in campeggio...".
Arrivammo a casa e trovammo i nostri genitori che erano appena tornati dalla loro romantica vacanza in Francia...molto originali. Li salutammo con calorosi abbracci, anche se non ci erano mancati per niente, era stato bello stare da sole per un po'.
"Mamma Maia ci nasconde qualcosa!" Disse Giada ridendo e scappando poi al piano di sopra,
"Si lo so...speravo scoprissi tu cosa" gridò mia madre per farsi sentire da mia sorella. Odiavo quando facevano squadra, era impossibile sfuggire alle loro grinfie.
"Io vado in camera mia mentre voi escogitate il vostro piano per distruggermi" le mie intenzioni erano semplici; farmi una doccia e poi andare a dormire, ma qualcosa mi fermò dal mio intento. Un messaggio da un numero sconosciuto:
Se non riesci a dire la verità a tua sorella, significa che non sei sicura di voler stare con Emma, e ti assicuro che a lei piaci veramente, quindi prima di continuare con lei schiarisciti le idee. Se le spezzi il cuore io ti ammazzo. Baci baci Giada.
Quelle parole mi lasciarono spiazzata, era vero, era tutto maledettamente vero, per stare con Emma dovevo riuscire ad ammettere di essere gay, prima l'avrei fatto prima tutto sarebbe diventato più semplice.

voglio solo teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora