"Cos'hai?"
"Niente"
"Non è vero"
"Cosa ti fa pensare che non sia vero?"
"I tuoi occhi...sembrano persi nel vuoto" disse lei con aria preoccupata. Erano passati vari giorni dal messaggio di Sara, ma ancora non sapevo cosa fare. Una parte di me sapeva che era arrivato il momento di presentarmi al mondo, ma l'altra parte, quella più stupida, rifiutava l'idea, ancora.
"Io è te cosa siamo?" Chiesi io in cerca di risposte
"È così importante?"Rispose lei dopo alcuni secondi
"No non è importante...ma sento il bisogno di identificarci...anche semplicemente in 'amici con benefici'" dissi sorridendo
"Bhe io preferirei considerarti la mia...ragazza, se per questa si intende una persona a te fedele, con la quale poter parlare, conidarsi, dormire accoccolate, ridere, scherzare, della quale essere gelosa ovviamente, per poi litigare e fare pace dopo cinque minuti...sempre se per te va bene" alzò la testa e cercò il mio sguardo, si accorse che avevo gli occhi lucidi e sorrise, quel sorriso...riusciva a farmi dimenticare tutto e tutti, i pensieri si dissolvevano nell'aria, amavo quel sorriso, amavo lei.
"Voglio farlo, voglio far sapere a tutti chi sono"
"Non devi farlo se non ti senti pronta"
"Lo sono, sono pronta, ma solo se avrò te affianco"
"Sempre...ci sarò sempre".Uscimmo da camera mia sentendo la porta di casa aprirsi, era mia madre che tornava da lavoro. Subito si avviò verso i fornelli per cominciare a cucinare il pranzo, oggi a tavola ci sarebbe stato anche mio padre cosa più unica che rara, così decisi che quello sarebbe stato il momento giusto.
"Mamma oggi rimane anche Emma a pranzo, se per te va bene" affermai io
"Certo è la ben venuta"
"Oggi...sei sicura?" Sussurra Emma al mio orecchio, io annuiso, con lei mi sembra tutto più facile.
"Vado in camera a prendere il mio cellulare" annuncio con la voce tremante, ero in ansia per quello che sarebbe successo di lì a poco. Vedendomi così nervosa Emma mi seguì senza dire niente, mi sedetti sul letto, e lei si mise affianco a me poggiando una mano sulla mia gamba che non smetteva di muoversi
"Tranquilla andrà tutto bene" e così dicendo mi baciò, a primo impatto esistai, ma poi mi lasciai andare e fu meraviglioso. La magia si spense quando mi accorsi che la porta era aperta e davanti a noi c'era Giada che ci guardava dubbiosa ma allo stesso tempo intenerita.
"Era questo il segreto del secolo?" Disse e poi scoppiò in una piccola risata
"Tu-tu non dovevi saperlo così...ti prego non dirlo a mamma e papà" balbettai spaventata, mentre Emma aveva ancora la mano sulla mia gamba
"Ei tranquilla, non lo dirò a nessuno...devi farlo tu. Comunque ero qui per dirvi di venire di sotto per pranzare" poi fece un sorriso e se ne andò. Guardai Emma che stava trattenendo le risate, mi resi conto solo all'ora di quello che era appena successo: Giada aveva appena appreso quello che temevo scoprisse e sembrava esserne...felice.
Scendemmo al piano di sotto e ci sedemmo anche noi a tavola, mia sorella ci guardava con un sorriso da ebete, ma non mi dava fastidio, anzi mi rendeva più serena.
"Mamma, papà, devo dirvi una cosa: mi sono fidanzata..." entrambi sorrisero a quelle parole
"Mmm lo conosciamo?" Chiese curiosa mia madre
"Si" risposi io fermamente "ha 17 anni è seduta al mio fianco e si chiama Emma" ci furono svariati secondi di silenzio che a me sembrarono un'eternità poi mio padre esclamò
"O bhe quantomeno dovrò essere geloso solo di una figlia" in quell' istante tutti scoppiarono a ridere: Giada, Emma e anche la mamma che finora non aveva detto niente.
"Se sei felice tu lo siamo anche noi" aggiunse poi mia madre. Ero immobile, ce l'avevo fatta!
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voglio solo te
RomanceSe non ti avessi conosciuta sarebbe stato tutto più semplice e normale ma anche molto più brutto e terribilmente noioso