Entrata in casa trovai mia madre: non l'avevo mai vista così arrabbiata. "Dove sei stata? È un'ora che ti cerco!" Gridò lei, io non sapevo cosa rispondere, ero ferma lì, immobile come una statua "bhe non hai niente da dire? Corri nella tua camera e domani perserò alla punizione". Meglio così, pensai fra me e me almeno, non dovevo parlarle.
Quella notte non feci altro che pensare a lei, ad Emma, alle sue labbra, al suo corpo, ai suoi occhi, alle sue battute stupide, la sua risata, il modo in cui mi guardava, tutto di lei mi faceva impazzire, era una sensazione che prima non avevo mai provato, eppure non era la prima volta che baciavo qualcuno ma nessuno mi aveva mai fatto quell'effetto. Mi addormentai pensandola, e pensando che all'indomani avrei potuto rivederla, mi addormentai felice.
"Mamma sto uscendo!" Dissi io raggiante "non credo proprio, dopo ieri sera scordati di uscire per almeno una settimana, è la tua punizione!" Proferì lei con tono serio "ma mamma devo...devo vedere una persona" ero nervosissima fra tutte le punizioni che poteva decidere mia madre proprio quella...
"e chi è che devi vedere così urgentemente?"
"Nessuno..."
"Bhe allora puoi restare qui!" Affermò lei in modo fermo
"No no, è un'...amica devo solo vedere un'amica" mi tremava la voce, sapevo benissimo che Emma non era solo UN'AMICA.
"Va bene...vai, ma per l'ora di pranzo ti voglio qui: dobbiamo parlare".
Andai ad abbracciarla e poi corsi via, Emma mi stava aspettando.
Arrivai al luogo in cui ci eravamo date appuntamento ma non la vidi, lì per lì non mi preoccupai, mi sedetti e l'aspettai. Dopo dieci minuti controllai il cellulare sperando ci fosse qualche messaggio da parte sua ma niente...aspettai un altro po', iniziai a preoccuparmi, così la chiamai, non rispose, così come non rispose alla seconda chiamata poi alla terza e alla quarta. Dopo ben un ora che l'aspettavo decisi di alzarmi e andarmene, fu proprio mentre iniziavo ad incamminarmi che sentì qualcuno correre dietro di me, gli occhi mi si riempirono di gioia, non ebbi il tempo di girarmi che fui sorpresa da un forte abbraccio.
"O ma buongiorno...di solito sono io quella in ritardo!" Esclamai
"Bhe si vede che da oggi le cose cambieranno!" Disse sfacciatamente.
Ci incamminammo verso un posto dove fare colazione dato che per la fretta nessuna delle due era riuscita a farla. Ci fermammo al primo gelataio aperto, sedendoci poi ad assaporare il gelato. Facemmo battutine reciproche sul modo di mangiare
"Mmm come lecchi bene...devi aver fatto tanta pratica" esclamai ridendo
"Già non immagini quanta hahaha"
"Scommetto che oltre a leccare sei brava anche a succhiare!"
"No ti sbagli: leccare è la mia specialità" disse con tono stranamente serio, sapevo bene cosa voleva intendere con quell'affermazione, così tornai seria, non volevo andare oltre. Mi guardò e le scappò una risata "sei bellissima tutta sporca di cioccolata!" Disse con tono dolce, e continuò imperterrita a ridere quando vide che non riuscivo a pulirmi perchè non sapevo dove fossi sporca "aspetta ti aiuto" esclamò avvicinando la mano al mio viso per pulirmi, era così vicina che potevo sentire il calore emanato dal suo corpo, i nostri occhi si incrociarono, e senza neanche che me ne rendessi conto, al posto della sua mano c'erano le sue labbra che pulivavano la macchia di cioccolato all'angolo della mia bocca.
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voglio solo te
RomanceSe non ti avessi conosciuta sarebbe stato tutto più semplice e normale ma anche molto più brutto e terribilmente noioso