cera e sole...

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Che cosa significativa quel bacio? Era tipo per compassione? -<<l'ho fatto perché volevo... insomma credo che si capisce che...tu sei così...io>> rispose alla mia domanda inespressa,dovevo avere una faccia da cretino. Notai la sua difficoltà a parlare. "Cavolo una professoressa di lettere senza parole" sorrisi debolmente. <<oh sono felice che mi trovi divertente >> lasciai i miei pensieri e mi scusai. Quel bacio sembrava avermi drogato. <<Stavi dicendo>> la incitai. <<no ale,non stavo dicendo un cazzo. Io mi sento così strana,mi sento icaro,ma il sole mi attira. Tu sei una tale tentazione,come una calamita,sei il mio sole,ma ho paura ad avvicinarmi con le mie ali di cera. Non vorrei mai farti del male ma dentro di me io so cosa provo.>> sole? Cera? Ero nella piu totale confusione,volevo prenderla e baciarla tutta. Cercai di rimanere calmo. <<E cosa provi?>> sorrise debole,abbassò gli occhi e poi li rialzó che erano di vetro, specchiati dalle lacrime che con violenza le picchiavano gli occhi. <<amore>> sussurrò a voce appena udibile. <<non piangere,amore mio,non piangere>> "amore mio" mi era uscito così spontaneo,non si sentiva ancora tutto il peso che portavano quelle parole, era così carina con quel sorriso stupido da ebete sul volto. Sembrava così piccola e bisognosa di protezione. <<Posso abbracciarti?>> chiesi. Lei aprì soltanto le braccia e io la strinsi forte e me la portai sulle gambe. <<Vuoi sapere di icaro?>> chiese girandosi un po,per guardarmi bene in viso. <<Certo>>

<<Icaro era un giovane,un giovane con un sogno. Il suo sogno era quello di volare. Mentre tutti gli dicevano che ciò era impossibile lui si costruì un paio d'ali con la cera e con la creta. Quando dopo un anno circa furono terminate Icaro spiccò il volo. Amava volare,sempre più in alto, ma poi un giorno volò troppo vicino al sole e le sue ali in cera si sciolsero,così che cadde al suolo e morì>> e non sapevo che dire. <<E la teoria dell'attimo fuggente jes? Vivere giorno per giorno...carpe diem>> Mi baciò. Un bacio profondo e liberatorio, desiderato. La sua bocca sapeva di menta e tabacco, le sue labbra candide emanavano calore sulle mie mentre le nostre lingue si cercavano e si dividevano solo per ritrovarsi.

<<Era abbastanza carpe diem?>> rise. <<Alessandro non ho detto che non voglio volare,ma voglio costruire bene le ali. Dovremmo conoscerci meglio>>

Mi andava bene. Anche io desidaravo conoscere meglio quella ragazza così fantastica. Ci stendemmo vicini sul divano a chiacchierare di film,libri,tempo... Tutto. Notai che era una ragazza molto spontanea,molto lunatica ed eclettica. <<baciami>> mi sorprese. <<E tutto quel conoscerci meglio?>> <<e tutto quel carpe diem?>> sorrise. Volevo baciarla,lo volevo da morire ma ancor di piu del contatto fisico volevo farla ridere,e ci stavo riuscendo. <<e icaro? Le ali di cera e il sole?>> vidi la sua espressione cambiare. Si alzò da sopra il mio petto mettendosi a sedere. Guardava ingiro. Non sapevo bene cosa cercava... ispirazione? Aiuto divino? La raggiunsi abbracciandola. <<oh attenzione che ti si sciolgono le ali>> il suo tono era pungente,quasi offeso... avevo esagerato,che novità. Rischiai di apparire violento ma la girai di forza e la baciai con passione tale che dopo un po fù lei a portarmi le mani al petto e spingermi lentamente. Una volta staccato dissi fra il fiatone: <<oh jes,non credere che io non ti voglia... sei la cosa più bella e desiderabile che io abbia mai visto e starei a baciarti tutto il giorno,ma voglio che tu sappia ciò che fai>> mi aveva confuso le idee... forse anche lei era confusa <<Alessandro voglio te. Anche io vorrei baciarti ogni minuto, ma sei anche così fantastico che voglio conoscerti meglio,prima di...>> si bloccò <<prima di...insomma iniziare una relazione>> le accarezzai i capelli e la baciai nuovamente. Parlammo ancora. La sua allegria era tastabile ma scoprii avajti col tempo che era una ragazza tormentata. Le piaceva accarezzarmi il viso e la barbetta sul profilo della mascella. Percorreva tutto il percorso della leggera peluria per poi passare ai leggeri baffi e ancora sulle mie labbra grandi. Tracciava questo suo percorso con lentezza straziante. Ogni volta che lo faceva l'avrei presa e ci avrei fatto l'amore anche per terra. "Fare l'amore" si... è una cosa che non avevo mai fatto prima di lei, avevo solo scopato. Fare l'amore è diverso, mi interessa di lei e del suo piacere, mi interessa guardarla in faccia mentre lo facciamo ed accarezzarla.

questo amore proibitoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora