the fith

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Mi scortarono fuori,una porta grigia che non avevo mai notato. L'ambiente dentro era accogliente. Niente di spettacolare o stile F.B.I. era un salottino con qualche sedia e tavoli sparsi quá e la. Mi accomodai su una sedia nera e massiccia dove mi legarono mani è piedi. Erano i genitori di Alessandro quella visita tanto attesa. Sentire quel profumo...il profumo di casa sua che si portava sempre Sulla pelle. Le lacrime mi salirono agli occhi velocemente,prima che io potessi anche solo accorgermene. Girai le mani contro le manette. Faceva un male cane dato che erano molto strette,e questo mi aiutò a rimanere calma. Lo avevo imparato già prima,il dolore fisico distoglie l'attenzione da quello mentale. Sembrava andar tutto bene in quella prima visita. Nessuno tirava la corda piu del dovuto. Sembrava una chiacchierata fra vecchi amici fuori al bar. Fù quell'ultima frase prima di andar via a farmi crollare. "Ti manda i suoi saluti. Ti pensa sempre. Dice che non gli importa di esser arrivato così vicino al sole da bruciarsi,costruirà nuove ali" ad un certo punto mi ricordai di icaro...di quando ci stavamo soltanto conoscendo,di quando non sapevamo che sarebbe accaduto tutto cio...quando non sapevamo che ci saremo amati così tanto. D'un tratto non mi importava piu di starmene diritta,di sfregare le mani nelle manette,di non piangere,di respingere il groppo in gola...non mi importava piu di niente. Mi abandonai su quella poltrona nera a farmi divorare dal pianto. Piansi così forte che non so come mi risvegliai nella mia cella,senza ricordare come ci ero arrivata.

Ci furnono altre due visite prima di quella.
Poi venne quel giorno...

Mi aspettavo la solita conversazione calma e pacata...attenta a non infrangere i limiti ed all inizio fù cosi... poi quella frase. Mi sprofondò così tanto il cuore che ragionando in temi danteschi,si puo dire che sia arrivato da lucifero (#nota: nella divina commedia di dante la terra sì aprì per accogliere Lucifero rigettato dai cieli e poi si chiuse nuovamente lasciandolo solo nelle parti piu oscure della terra e dell'inferno stesso)

La faccia di Lucia (madre di Alessandro) cambiò totalmente divenendo apprensiva, quasi come se avesse pena per me.

<Capisci...lui ha solo diciassette anni...non puo aspettarti per così tanto tempo e continuare a soffrire. Se vi lasciate andare sarà la cosa giusta per entrambi...d'altronde jess...se lo ami,lascialo andare>> non aveva torto,per niente,ma prima di lasciar andare lui,mi lasciai andare io...

*************Parla Alessandro*********

Tornarono i miei. Vidi il viso della mamma cambiare radicalmente,sussurrare qualcosa a Papà e poi,le sue labbra spaccate e con un primo accenno di rughe pronunciarono quelle parole. Mi dissero che non voleva vedermi piu,che dava la colpa a me di tutte quelle sofferenze... "gli uomini non piangono" mi ci volle poco meno di un secondo a trasformare quella tristezza in odio e correre fino alla strada intento ad andare da lei. Mi fermai. Mi accasciai a terra mettendomi a piangere rumorosamente. Avrei tanto voluto che una macchina passasse proprio in quel momento...

*************Parla Jessica************

Avvenne così,per caso. Spinta dal dolore volevo qualcosa per tirarmi su,e quella polverina,bianca e pura mi ricordava la neve fra i suoi capelli a dicembre,nel nostro viaggio d'amore. D'un tratto tutto cambiò forma,le voci cambiarono suono,la tristezza si trasformò in felicità e le lacrime in sghignazzi. Il cornicione della finestra mi sembrava il trampolino di una piscina e io avevo tanta volgia di fare un tuffo...

questo amore proibitoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora