Highway to hell

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Tutti conoscevano la parte bella di New York, le luci, i bei negozi, gli artisti di strada, Central Park, gli attici, i negozi d'alta moda e i cafè americani, ma ogni città aveva una zona malfamata, infestata dal crimine e la faccia opposta a Manhattan era il South Bronx.

La gente cresceva troppo in fretta, i ragazzi venivano strappati alle loro famiglie e le ragazze camminavano per strada solo in orari prestabiliti, sempre con la paura addosso e la voglia di un nuovo futuro.

Zayn fumava disperatamente la sua sigaretta, non aveva voglia di stare seduto ad aspettare nuovi ordini, aveva voglia di agire, uscire e andare in discoteca, dove i figli di papà pagavano oro per la sua droga, per la droga del Bronx. Quella zona potevano denigrarla, disprezzarla, ma alla fine, disperati, i loro soldi li buttavano per le strade di quel distretto trasandato.

"Zay?" disse il ragazzo riccio uscendo dall'ufficio - se così si poteva definire una stanzetta lurida e piena di carte - del fondatore del clan "The roses".

"Haz!" rispose alzandosi da quella poltrona malandata per raggiungerlo.

"Il boss ha detto che stasera abbiamo un lavoretto al solito posto". Sorrise.

Sapeva esattamente qual'era il solito posto: il Lavdon. Una delle discoteche più in voga della vita notturna newyorkese e sapeva esattamente dove trovarla.

Rise, si sentiva incredibilmente simile a quei tipi che danno informazioni al telefono per qualche spicciolo al mese.

"Dì ad Andy che va bene" rispose il moro. Harry annuì facendo marcia indietro per riferire.

Lì dentro Zayn era l'unico a chiamare il boss con il suo vero nome, forse perchè anche se Andy era il fondatore del clan non era il leader del gruppo, quel posto spettava al tenebroso moro con gli occhi oro fuso che, in ginocchio, sistemava i borsoni per la missione.

*

Dall'altro lato della metropoli nella New York per bene, un ragazzo castano tentava invano di far cambiare idea al suo miglior amico.

"Louis davvero, non ho voglia di spendere 20 dollari per una cavolo di discoteca!" Sbuffò per l'ennesima volta.

"Cazzo, Liam! Si dice cazzo, non cavolo!" precisò infastidito l'amico.

"Senti, a me non interessa come si dice. L'unica cosa che so è che non ho voglia di uscire, ok?"

"Io si invece e tu verrai con me al Lavdon stasera, sai che ottengo sempre quello che voglio!"

"Si, perchè sei uno stronzo figlio di papà!"

"Oh Lee, spezzi il mio povero cuore, hai detto una parolaccia? Non si fa!" Lo prese in giro Louis.

Liam si trovò a scuotere la testa divertito, da quando non tornava in discoteca? Troppo tempo, sembrava una vita fa, eppure aveva solo 20 anni.

"Ah, ti ricordo che anche tu sei un figlio di papà, quindi non prendertela con me!" Lo rimproverò il castano. "Non c'è bisogno che me lo ricordi, il mio cognome basta e avanza!" sbuffò quest'ultimo prima di buttarsi infastidito sul letto.

*

"Payne ha deciso di investire altri soldi per comprare strutture del South Bronx e ripulirlo dalla malavita, dobbiamo crederci?" disse Harry buttando via il giornale e afferrando il panino caldo nel suo piatto.

"Quello mi sta sulle palle! Possibile che non c'è nient'altro da fare a New York, che spendere i soldi qui? Infame!" disse spazientito Zayn.

"Chi l'avrebbe mai detto! Ti sta sulle palle il sindaco di New York!" rise divertito il riccio per sdrammatizzare un po' la situazione.

The Roses | Ziam&LarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora