<ci sono riuscita!><fa vedere><è una lettera..><c'è altro?><no><perfetto.. l'hai letta?><no><vuoi che la leggo io ad alta voce?><no><cosa vuoi fare><la leggo io e tu dai un commento ><fa come vuoi> fa un sorriso tirato e con Alex sotto braccio se ne va, oggi è particolarmente malinconico; <Dani...><devo andare >, è da quando abbiamo lasciato il deserto che si comporta così.... così distante.
Ah la capsula, come l'ho aperta? Beh ho provato di tutto, poi una piccola scritta" per colei che di silenzio se ne intende" da lì ho capito, era il mio nome. Sul coperchio c'erano piccole lettere girabili incise, 5 spazi e ognuno girandolo aveva 5 lettere, inserendo SOFIA un piccolo gancetto si è staccato, come una serratura che si apriva; all'interno della "macchina del tempo" c'era una lettera:
30-09-21
Cara Sofia,
ci conosciamo così poco, eppure mi sei sembrata una ragazzina molto simpatica. Il nostro primo e ultimo incontro è stato più di 2 anni fa, è passato così tanto... sei sparita; nel primo periodo ti ricordavo come la "sfigata" della stanza sbagliata, è stato un errore considerarti così, più volte. Dopo che mi hanno arruolata come aspirante guardia, sono venuta a cercarti. Volevo vederti di nuovo, perchè con gli altri mantenevo i rapporti. Sono loro ad avermi convinta che eri stata esclusa. Non voglio annoiarti con la mia storia, perciò arrivo al punto: un giorno ci hanno dato una cartina dell'edificio, mancavano gli ultimi piani, così un giorno sono salita, era desolato. Arrivata all'ultimo piano c'era una stanza, fuori un pezzo di carta con scritti diversi nomi con diversi anni. Ho trovato il tuo nome, era il primo. Ho aperto la stanza era lunghissima e vuota; l'ho percorsa tutta fino ad arrivare ad un'altra porta. "Trasferimento sogni". Sono rimasta avanti quella porta per un po', poi l'ho aperta. C'erano dei macchinari ovali, avevano un coperchio di vetro dal quale però non si vedeva molto, erano appannati è un po' ghiacciati, affianco c'erano dei conti alla rovescia sincronizzati. Erano più di 50. Mi sono limitata a ciò quel giorno. Sono tornata li quasi tutti i giorni, finché non ho sentito il prof Umberto e altre sei persone che parlavano di un altra dimensione, poi ho visto un cassetto, lo avevano aperto per metterci dentro degli zaini e alcuni fogli di carta e cartelle.
Il giorno dopo a lezione ci hanno fatto vedere un film di una ragazza che metteva una " macchina del tempo" sotto terra e la ritrovavano anni dopo. Così ora sono qui a scriverti questa lettera, ho visto il tuo nome su uno dei contenitori, lo metterò li. "Ricorda che non tutto è reale". Frase del prof a un ragazzo, credo che l'ha chiamato Michele.
Tua Laura
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Atempo
FantasySofia è una ragazzina timida, non ha amici e la sua vita è noiosa e monotona; tutto ha una svolta quando l'assistente sociale dei genitori la aiuta a "cambiare" vita. Verrà travolta in un avventura assieme ad altri ragazzi come lei. Intrappolata in...