One

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Sono le 6.30 e come ogni mattina, prima del suono della sveglia, Shia, il mio husky di tre anni, è venuta a svegliarmi. Mi alzo e infilo le pantofole. Vado in cucina per fare colazione. Oggi opto per una mela, più tardi prenderò sicuramente un caffè. Entro in bagno per fare una doccia, oggi mi aspetta una giornata molto impegnativa: arriva il nuovo direttore nell'ospedale dove lavoro.

Mi chiamo Ada Wilson e sono capo-chirurgo presso il NYC Health di New York, che è l'ospedale più longevo e più grande della Big Apple e di tutti gli USA. Ormai sono cinque anni che lavoro là e ne ho viste di tutti i colori, tanto che mi aspettavo di essere io il nuovo direttore...ma non è stato così. Il vecchio direttore ha deciso che avrebbe dato il suo posto a un medico appena arrivato dall'Italia.

Dopo aver fatto la doccia, mi vesto velocemente, niente di impegnativo, scelgo un pantalone e un dolcevita, oggi nevica! Adoro la prima neve a New York, anche se quest'anno è arrivata prima del solito, in effetti è un po' ambiguo che nevichi a Settembre.

"Shia andiamo!"
Chiamo Shia e le metto il collare, ho ancora un'ora prima che il mio turno inizi.

Abito al 35^ piano di un palazzo che di piani ne ha 70, un po' bassino per essere in pieno centro a New York, se mi affaccio vedo Central Park, lo sognavo sin da bambina. Vengo da una famiglia mista, mia madre è di Boston e mio padre di Londra, e io ho sempre sognato di vedere Central Park dalla mia camera da letto, e oggi è proprio così!

Nell'androne del palazzo, Jim, il portinaio, mi apre la porta e inizio il mio giro mattutino.

"Shia dove vuoi andare?"
Tira per entrare nel parco. Entriamo. A quest'ora c'è già gente che fa jogging e chi invece si vuole solo rilassare prima di una giornata faticosa.

Shia odora ogni angolo e non si è ancora fermata a fare la pipì, mi sa che oggi il giro sarà più lungo di tutte le altre mattine.

E quando finalmente sembra che sia sul punto di fare qualcosa, sento gridare dietro di me
"Torna qui! Subito!"
Mi giro e vedo un Labrador venire verso di noi. Shia inizia ad abbaiare, il cane si avvicina. Shia tira verso l'altro cane, mentre io provo a trattenerla. Decido di allentare un po' la presa, anche perché non riesco più a tenerla ferma. Il cane si butta su di lei. A terra c'è il ghiaccio, io scivolo e cado.

"Signorina sta bene? Mi scusi per il mio cane"
Dice una voce maschile aiutandomi ad alzarmi
"Si è rotto il collare"
Dice mostrandomi la cinghia di cuoio spezzata
"Shia"
"Il suo cane è qui, non si preoccupi, ma lei come si sente, ha sbattuto la testa?"
Non rispondo
"N-no, non credo, guardi sono in ritardo per andare a lavoro"
"La porto in ospedale, signorina!"
Sono già andata via e non faccio caso a cosa dice quell'uomo.
Mi fa un po' male la testa. Lascio Shia al portinaio che la porta al mio appartamento.

Mi dirigo in ospedale. Il traffico è densissimo a quest'ora.
Dopo mezz'ora, arrivo in ospedale, lascio la macchina in sosta ed entro.

"Sono in ritardo, lo so, ho avuto un incidente, lui è già arrivato?"
Chiedo a Olivia, la capo infermiere dell'ospedale
"No, ha chiamato dicendo che sarebbe arrivato in ritardo, vai a mettere il camice e ci vediamo in sala convegni"
Entro nel mio studio, poso la borsa e metto il camice.

Vado in sala convegni e poi, lo vedo entrare. Si siede e io sto per svenire. Inizia a parlare e io ancora non riesco a credere che lo stesso uomo che stamattina mi ha aiutato a rialzarmi, sia davanti a me a parlare del suo nuovo ruolo nell'ospedale.

"Grazie e buon lavoro"
Dice e mentre tutto gli altri escono. Io rimango seduta e fissare il vuoto
"Signorina o meglio...dottoressa, sta bene?"
"S-si"
"Si ricorda di me...stamattina...i cani..."
"Si"
"Le fa male la testa?"
"No"
"Allora può anche tornare a lavoro"
Cosa? Dopo che mi fa mille domande ora cambia tono e mi dice di andarmene!
"Mi scusi?"
"Vada a fare il suo lavoro, è un medico no?"
"Si, ma..."
"Sta male?"
"No..."
"Bene, allora ci vediamo stasera per il resoconto della giornata"
Esce dalla stanza lasciandomi sola.

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