Thirty-six

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"Buongiorno amore!"
Mi dice Nico appena apro gli occhi
"Buongiorno..."
Provo a imitare il suo accento italiano
"Come ti senti?"
Chiede controllandomi il polso
"Bene..."
Sorrido
"E...il piccolo?"
Lo guardo
"Tu vuoi che sia un maschio, vero? Te lo chiedo perché oggi abbiamo l'appuntamento per scoprire il sesso del bambino e tu parli sempre al maschile..."
"Amore..."
Mi accarezza il viso
"A me non interessa se sarà un maschietto o una femminuccia...a me basta che stia bene..."
Sorride
"E ti ho preparato la colazione!"
Dice passandomi un vassoio con su due croissant e della spremuta di arancia.
Lo bacio.

Arriviamo in ospedale per iniziare il turno di lavoro
"Ci vediamo più tardi!"
Mi dice Nico baciandomi
"Nico non fare tardi per l'appuntamento!"
Dico
"Ti prometto che sarò puntuale!"
Vedo Philip venire verso di me con un paio di guanti
"Emergenza in arrivo!"
Dice.
Sorrido
"Donna, 68 anni, è svenuta, mentre era sotto la doccia. Segni vitali stabili!"
Dice un paramedico
"Signora mi sente?"
Chiede Philip
"Si, la sento! Sto bene! Ho solo avuto un mancamento! Mi servono le mie erbe..."
"Le sue erbe?"
Chiedo
"Si! Sono uno sciamano, mi servono le mie erbe curative!"
"Lei ha preso queste erbe anche stamattina, prima di cadere nella doccia?"
"Si..."
"Potrebbe essere un'intossicazione, io non sono necessaria!"
Dico levandomi i guanti
"Nico ha detto niente emergenze o cose pericolose, ricordi?"
Dice Philip
"Lei è incinta!"
Dice la donna
"A che mese è?"
Guardo la donna
"Sono al...quarto mese..."
La donna mi tocca la pancia
"Sa già il sesso?"
"No...non ancora..."
"È una femmina..."
Dice
"Lei vuole una femmina vero?"
La guardo
"No, io..."
Lo guardo
"Forse è meglio che risposa..."
Dico uscendo dalla stanza
"Dottoressa!"
Mi chiama la donna
"Sua figlia sarà bellissima, ma le consiglio di fare un controllo oggi..."
Dice. Esco senza dire niente. Philip mi segue
"Ada, stai bene?"
"Si, sono solo un po'..."
"È solo un'anziana signora in stato semi-confusionale..."
"Philip mi controlleresti la pressione?"
"Certo..."
Sorride
"E anche la glicemia, vieni..."
Lo seguo in una stanza.
Mi siedo sul lettino
"Pressione 120/80, livello della glicemia...79!"
Dice
"Grazie Phil, è solo che...se quella donna avesse ragione..."
Philip si siede accanto a me
"Nico vuole un maschietto?"
"No, non lo so!"
Dico
"Non ne abbiamo parlato, ma lui..."
"Nico vuole solo che il piccolo o...piccola, stia bene..."
Sorride abbracciandomi.
Bussano alla porta. È Nico
"Ada, che succede?"
"Niente...sto bene..."
Mi alzo e lo bacio
"Abbiamo l'appuntamento per la visita..."
Dice
"Si..."
Sorrido
"Sta arrivando un'emergenza!"
Dice Olivia entrando nella stanza
"È Emily!"
"Cos'è successo?"
Chiede Philip
"Le hanno sparato ad un braccio, ma ha detto ai paramedici di avere mal di pancia!"
"Olivia fai preparare una sala e chiama Eva!"
Dice Nico
"Si!"
Risponde.

Arriva l'ambulanza con su Emily e Leo
"Emily!"
Dice Philip non appena la vede
"Travis, dov'è Travis?"
Chiede lei
"Sta arrivando..."
Nel caos che si è creato, abbiamo dimenticato di chiamare Travis. Corro in ospedale ad avvisarlo.
È in sala operatoria
"Dottor Stuart..."
Dico al microfono
"C'è un'emergenza..."
Lui mi guarda da fuori la finestra
"È Emily!"
Esce dalla sala operatoria con su ancora il camice.
Mi lavo e lo sostituisco per concludere l'intervento di una riparazione aortica, fortunatamente Travis ha già fatto più della metà del lavoro.
Quando concludo l'intervento, circa un'ora dopo, raggiungo gli altri in pronto soccorso
"Come sta Emily?"
Chiedo a Max fuori dalla sala trauma
"Bene, la ferita al braccio è solo superficiale e Eva sta controllando il bambino..."
"Ada eri in sala operatoria..."
Dice Nico venendo verso di me
"So quello che stai per dirmi, ma qualcuno doveva sostituire Travis!"
Si avvicina e mi bacia
"Non essere sempre così prevenuta!"
Sorride.
Vediamo Eva uscire dalla stanza
"Emily sta bene, ma il piccolo ha una massa che convive con lui nel sacco amniotico..."
Guardo Eva
"Una...massa?"
"Probabilmente un gemello che non si è sviluppato, sto portando Emily in sala operatoria per un intervento in laparoscopia..."
Siamo tutti increduli e nessuno dice niente, la preoccupazione per il mio bambino mi assale e mi accarezzo la pancia
"Philip verrà con me...andrà tutto bene..."
Dice lei.

Aspettiamo nella sala d'attesa per più di tre ore. Sono stanca e mi fa male la schiena, ma non lo dirò a Nico.
Leo e Olivia sono seduti accanto a me. Leo ha un graffio sul viso
"Sei sicuro che non vuoi che te lo disinfetti!"
Dice Olivia
"No, non ti preoccupare...è solo un graffio!"
Risponde lui. Max aspetta in silenzio accanto a Travis. Non si toccano, a volte il silenzio è meglio di qualsiasi gesto o parola. Alex arriva con la solita faccia di chi è stato svegliato nell'unica pausa di un turno da 36 ore, e forse è proprio così che è andata
"Novità?"
Chiede
"Ancora niente!"
Risponde Nico
"Amore, stai bene?"
Mi chiede
"Si...si...sono solo un po' preoccupata..."
Mi abbraccia
"Staranno bene entrambi..."
Sorride.
Adoro il modo di Nico di rassicurare tutti in qualsiasi momento di difficoltà. Vediamo Philip uscire dalla sala operatoria. Travis si alza e lo raggiunge
"Come sta?"
Chiede
"Le condizioni di Emily sono stabili e abbiamo rimosso la massa nell'utero senza alcun problema, la manderemo ad analizzare, ma non credo che ci saranno altri problemi..."
Dice
"Grazie Phil!"
Lo abbraccia Travis.
Guardo Nico che sorride.

Torniamo nello studio di Nico, io mi stendo sul divano, lui si siede accanto a me
"Ti ricordi che abbiamo l'appuntamento?"
Dice
"Certo!"
Rido
"Sai...una paziente questa mattina mi ha detto che sarà una femminuccia..."
"E come avrebbe fatto a dirtelo?"
"Diceva di essere una specie di sciamano o cose così..."
Ride
"Nico...dimmi la verità!"
Mi siedo accanto a lui
"Tu vuoi un maschietto, vero?"
"Ada..."
"Dimmelo!"
"Vorrei che fosse un maschietto, ma le vorrò bene comunque..."
Mi bacia.

Un'ora dopo siamo seduti nello studio di Eva, so di aver espresso la volontà che non fosse Eva il mio medico, ma per una serie di casualità, lo è diventato. Inizia l'esame
"Il piccolo sta bene..."
Dice guardandomi
"...cresce bene..."
Nico mi tiene la mano
"Ed è...vediamo..."
Guarda il monitor e poi guarda me e Nico facendo scomparire l'immagine dal monitor. Ride
"È un maschietto!"
Sorride
"Lo sciamano si è sbagliato!"
Dico
"Lo...cosa?"
Chiede Eva
"Niente!"
Rido. Nico mi bacia
"Sarà bellissimo!"
Dico.

Alla fine del turno, io e Nico torniamo a casa
"Nico..."
Dico
"Andiamo a cena fuori, come se fosse la prima volta..."
Ride
"Abbiamo ancora il camice addosso..."
Lo guardo
"Va bene..."
Lo bacio.
Io e Nico andiamo a mangiare nel ristorante dei suoi genitori dove mi ha portato la prima volta che siamo usciti insieme.
Siamo seduti uno di fronte all'altro. Prendo la sua mano che è sul tavolo, ma lui la tira indietro
"Che succede?"
Chiedo
"Niente..."
Dice sorridendo
"Nico non è niente! Sei diverso, sei freddo, sei..."
"Ho paura Ada, ho tanta paura!"
Lo guardo
"Paura di cosa?"
"Che succeda qualcosa al bambino, che succeda qualcosa a te...non vi posso perdere!"
"Nico lavoro in ospedale, non in una stazione di polizia! Non mi succederà niente!"
"E quella volta che abbiamo avuto l'incidente, sono stato in coma! Se dovesse succedervi qualcosa io...non me lo perdonerei mai!"
"Non ci succederà niente staremo bene..."
Dico provando a riprendere la sua mano.
Mi accarezza la mano e la bacia
"Starò attenta e poi...ci sei tu in ospedale..."
Sorride
"E tu...?"
Mi chiede
"Hai paura?"
Lo guardo.
Certo che ho paura, ho paura che succeda qualcosa al bambino, che stia male o che sviluppi qualche patologia, ma la mia paura più grande è...
Lo guardo
"Nella mia carriera ho visto molte donne incinte, molte le ho curate, molte solamente visitate, ma una donna mi è rimasta impressa nella memoria..."
"Perché?"
Chiede mentre ci vengono serviti due giganteschi piatti di spaghetti.
"...lei mi disse che suo marito non si avvicinava più a lei, dormivano separati, lui non la accarezzava o non le legava le scarpe, quando lei non poteva più arrivare ai piedi. Al marito non piaceva il corpo di sua moglie, come era cambiato e trasformato irreparabilmente...ho paura di questo e non dire che sei un medico e hai visto tanti corpi diversi, perché..."
Nico non risponde.
Finiamo di mangiare senza dirci niente e torniamo a casa, metto il pigiama e vado a letto senza dirgli niente.
Pochi minuti dopo sento che Nico si è coricato accanto a me. Mi accarezza la pancia, le gambe e le spalle. Io non mi giro, non lo guardo
"Mi piace il tuo corpo, le tue smagliature, le tue gambe e mi piacerà la tua pancia che crescerà ogni giorno di più e ti allaccerò le scarpe quando non arriverai più a toccarti i piedi..."
Ride
"Non ho risposto prima perché non volevo parlare al ristorante. Voglio parlare qui con te, al buio. Non vedo il tuo viso, ma ne conosco i tratti a memoria"
Sorrido
"Stai ridendo, lo so..."
Dice
"Ti amo Nico...non mi fare soffrire..."
"Non ti farò mai soffrire..."
Lo bacio. Anche io nel buio non vedo il suo viso, ma conosco i tratti a memoria.
Ci addormentiamo abbracciati.

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