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Dorothy's POV:

- Scusaci se siamo piombate in casa a questo modo, senza preavviso... - mormoro io, torturandomi il labbro inferiore.
Io e mia madre avevamo deciso di andare a casa di Sophie, in assenza di una soluzione migliore, e mia mamma era così stravolta che dopo poco tempo passato seduta su un soffice divano, si è addormentata.
La casa di Sophie è grande e confortevole, solo il suo bagno è grande quanto la nostra casa...ehm, ex casa. Io ci sono stata molte volte, ma ora, non so nemmeno il perché, mi sembra diversa, come se stessi vedendo le cose da una diversa prospettiva.
Guardo mia madre stesa sul divano, e mi siedo affianco a lei, accarezzandola amorevolmente.

- Oh, non ti devi preoccupare, assolutamente. - mi rassicura la mia migliore amica. - Quello che vi è appena capitato è stato orribile, mi si stringe il cuore vedere due brave persone come voi subire una tragedia del genere! - esclama, inorridita.

- E poi non potevate sapere quello che vi sarebbe successo, quindi è più che normale essere così sperdute. - conviene poi, notando il mio sguardo smarrito.

- Devi stare tranquilla, tutto si sistemerà vedrai... - e poi fa una breve pausa, sorridendo notando il modo in cui coccolo mia madre.

- Dorme come una bamina... - sussurra a un certo punto, quasi tra se e se.

- Allora...questo...misterioso padrone di casa...che ti ha assunto e buttato in strada in poco tempo...sicura che questa sua decisione è quella definitiva? Magari si accorge che la ragazza nuova non è brava quanto credeva e alla fine sei meglio tu a pulire il cesso...- farfuglia, abbastanza incerta perfino delle sue parole. Le avevo raccontato che Mr.Deacon mi aveva licenziato perché aveva trovato una ragazza più brava, e anche se se l'era bevuta all'apparenza, in realtà in fondo al cuore sapeva che c'era sotto qualcosa.
Io scuoto la testa, sconsolata, e lei sospira, quasi rassegnata nell'impresa di farmi ritrovare il buonumore.

- Con Robert come va? - chiede lei, cercando di cambiare discorso per distrarmi e tirarmi su di morale, ma fallisce, e se ne accorge nel momento stesso in cui il mio viso si rabbuia.

- Beh...ecco...ci siamo lasciati. Almeno credo, insomma...l'ultima volta che ci siamo visti abbiamo litigato pesantemente e mi ha picchiata... - a quelle parole, il volto di Sophie si impallidisce.

- Non ti devi preoccupare... - aggiungo, impedendole di parlare.

- Sì, tu dici così...ma non puoi dire niente per rimediare...merda...ma che cazzo di situazione è questa, Dorothy? E pensare che sono stata io a fartelo conoscere... - commenta lei, agghiacciata.

- Oh no non devi fartene una colpa, è un periodo così, ma tu ne devi stare fuori, non c'entri nulla con questa storia!- la ammonisco io, alzando lievemente la voce.

Sophie mi guarda con occhi lucidi, ma annuisce leggermente.

- D'accordo...senti c'è un mio amico che ha appena aperto un ristorante con suo padre vicino a casa mia...stanno formando il personale e so che cercano una ragazza spigliata e in gamba in grado di servire i clienti. E tu rispecchi tutti i requisiti. Naturalmente metto una buona parola su di te, insomma, siamo amici, si fida di me, conosco anche il padre, è una bravissima persona. Puoi andare a farci un salto, che ti costa? Almeno sulla questione lavoro potresti sistemarti...se non ti prendono, beh, ci hai provato. Sei giovane, di certo ti prenderanno in un altro campo -le sue parole non sembrano un granché, ma mi aiutano a riprendere quel poco di fiducia in me stessa necessario per annuire ed accettare questa nuova sfida, non importa che cosa accadrà.

Mr. Deacon and me \\ John DeaconDove le storie prendono vita. Scoprilo ora