VI PREGO LEGGETE QUI PLS❤❤❤Ciao a tutti! Innanzitutto vi volevo ringraziare per il supporto che state dando alla storia, mi state rendendo felicissima soprattutto in sto periodo un po' così.
L'altro ieri infatti Wattpad mi ha cancellato una storia (che tra l'altro è l'unica che ha fatto più di cinquemila letture, un risultato impensabile da me) a cui tenevo molto, ho inviato il ticket ma non è successo ancora nulla, se qualcuno di voi sa come fare può dirmi gentilmente come fare a recuperare la storia?GRAZIE MILLE IN ANTICIPO❤❤❤
Dorothy's POV:
Apro gli occhi, ma li richiudo poco dopo, facendo scivolare le ultime lacrime.
È finito.
Questo mio breve sogno, questa mia esperienza fuori dal normale, questo mio viaggio è finito.
Mi alzo dal letto, stravolta, spegnendo la sveglia controvoglia.
John mi ha lasciato dormire a casa sua per quell'ultima, fatidica notte, che ha compromesso tutto.
Diciamo che quella notte potevo starmene felicemente a casa a dormire, come una brava ragazza, senza uscire e far cagate.
Non ho nemmeno dormito, avevo giusto tre ore di sonno tassative, e le ho spese a piangere e a fare la valigia.
Mia mamma mi ha insegnato che non si piange sul latte versato, ma è sempre stato più forte di me.
Più che altro a me piangere serve come per autocondannarmi, disperarmi, star male al punto di ricordarmi che così è sbagliato comportarsi.
Insomma, ho vent'anni, è anche vero che ho il diritto di sbagliare.
Comunque, sto di nuovo parlando a vanvera e non va bene.
Sono in stato confusionale, se non l'avete capito.
Mi faccio una doccia fredda per tranquillizzarmi, anche se non basta, mi butto dei vestiti a caso addosso, mi faccio una crocchia malfatta e prendo la valigia.
Do un'ultima occhiata alla stanza, come per fotografarla e conservarla nella mia memoria, quando mi viene in mente una cosa che volevo fare da tanto tempo.
Prendo un post it, la prima foto che avevo incorniciato in quella stanza, responsabile della mia prima litigata con John e il suo telefono di casa, lasciando tutto sul letto, in modo che fosse tutto ben visibile.
Fatto ciò sospiro, capendo che è arrivato davvero il momento di andare.
Prendo la mia valigia, mio unico bagaglio dal momento che non possiedo molto, e lascio la stanza chiudendo la porta alle mie spalle.Di solito non la chiudevo mai, perché ero certa che ci sarei ritornata.
Scendo le scale, ma in soggiorno non trovo nessuno.
Me lo immaginavo, ovvio, ma speravo di sbagliarmi.
Trovo dei soldi sul tavolo, molti soldi, quelli del mio compenso.
Faccio per prenderli, ma mi blocco con la mano a metà, mordendomi il labbro.
Davvero l'ho fatto per soldi? Davvero tutta quest'avventura è iniziata per via dei soldi? O cercavo qualcos'altro? L'affetto di un padre, per esempio.
Sospiro, riprendo in mano la mia valigia e giro sui tacchi.
Faccio per aprire la porta di casa per l'ultima volta, ma mi blocco appena sento
- Dorothy? - il mio cuore sobbalza nel petto, e mi volto con un angolo di sorriso alzato.
Appena mi accorgo che è Veronica, il mio viso si illumina in un sorriso, e vedo che anche il suo ma allo stesso modo.
La donna mi raggiunge e mi abbraccia, e io faccio altrettanto.Sarei stata più felice però se John fosse stato con lei.
- Allora...questa è l'ultima volta che ci vediamo... - suppone lei, affranta.
- Credo di sì... - rispondo io, serrando le labbra. - John...è ancora in casa? - azzardo, e Veronica emette un respiro profondo.
- Vedi, Dorothy...non è in vena di vedere nessuno ora - mi informa, e quelle parole mi fanno male.
- Ah...capisco - riesco a dire poi, stringendomi nelle spalle.
- Beh, ora suppongo di dover andare... - mormoro, ma Veronica mi ferma afferandomi delicatamente un braccio.
- Dorothy...all'inizio non ti vedevo di buon occhio, ma poi ho capito che nella tua semplicità sei una persona speciale, e John, nonostante non vi conosciate da tanto, tiene molto a te. Mi dispiace solo che debba finire così. Te l'ho detto, hai riempito di colori la nostra vita stinta, hai dato molta felicità a John, e per questo te ne sarò sempre grata. - a quelle parole, mi limito solamente a ringraziare, per poi voltarmi e uscire da quella casa, lasciandola per sempre.
Per sempre è una parola che non si dice spesso.
È dura che una cosa finisca per sempre, ma in questo caso, è la dura verità...
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Mr. Deacon and me \\ John Deacon
Hayran KurguPossono le vite del bassista storico dei Queen e di una ragazza al verde scontrarsi, intrecciarsi e legarsi indissolubilmente l'una all'altra?