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Dorothy's POV:

- Beh, noi stavamo cercando una ragazza sveglia, cordiale con i clienti, simpatica ma non invasiva e...direi che tu ci caschi a pennello. - commenta il proprietario del ristorante, dando un'occhiata al mio curriculum.

- Sophie mi ha parlato molto bene di te, e vedo che il tuo curriculum non la smentisce. Hai già fatto questo lavoro molte volte, sei giovane e spigliata...sei dentro - si decide poi, sorridendo.

- Davvero? - chiedo entusiasta, e lui annuisce, stringendomi la mano.

- Benvenuta tra noi! - dice poi.

Ora sono seduta al bancone, stremata dopo una lunga giornata di lavoro. Ho iniziato subito, il proprietario lo ha fatto anche per mettermi un po' alla prova, e ho fatto subito una bellissima impressione, da come mi guardava si vedeva che era soddisfatto.

- Ciao! Posso sedermi? - chiede un ragazzo misterioso, avvicinandosi al bancone.

- Oh, ma certo! Accomodati pure! - esclamo io, con un sorriso smagliante. Ha gli occhi semi coperti da una folta chioma riccia, il naso abbastanza all'ingiù ma un bellissimo sorriso luminoso che incornicia il volto.

- Sono Richard, lavoro qui anche io sono un cameriere come te - si presenta, tendendomi la mano per stringere la mia.

- Oh, io sono Dorothy, molto piacere. Lavoro qui solo da stasera - rispondo io, stringendo la sua mano.

- Beh, per lavorare da una sola sera sei veramente brava nel tuo lavoro! Dì un po', hai già lavorato come cameriera? - intuisce lui, strizzando l'occhio.

- Sì, ho fatto molti lavori ma devo ammettere che questo è quello che mi piace di più, non so perché, mi rende veramente felice, ed è forse per questo che lo svolgo bene - confermo io.

- Capisco...lo fai per pagarti gli studi? - chiede, indagando, ma io scuoto la testa.

- Oh, no purtroppo non ho né voglia e né soldi a sufficienza per studiare, ma non mi lamento, mi piace lavorare e faccio qualsiasi cosa, mi adatto a tutto...e poi non saprei nemmeno che corso laurea fare, quindi... - spiego brevemente, e lui annuisce.

- Beh dai l'importante è sistemarsi. Io invece studio ingegneria meccanica, e lavoro per aiutare mio padre. Insomma, io sono cresciuto senza madre quindi lui ha fatto un sacco di sacrifici per farmi continuare a studiare, e ora che sono grande vorrei aiutarlo un po' - a quelle parole, sgrano gli occhi.

- Davvero? Anche io più o meno ho lo stesso problema. Vivo con mia madre, che non è molto brava a tenersi un lavoro...per cui lavoro per aiutarla - alla mia risposta, io e Richard ci guardiamo un po' negli occhi, senza dire nulla.

- Beh, ora è il caso che vada... - mi congedo io, alzandomi.

- D'accordo, allora ci vediamo domani! - risponde Richard, salutandomi.

- A domani... - lo saluto io, sorridendo.

Detto questo, prendo la borsa, il cappotto, e dopo aver salutato i miei nuovi colleghi, lascio il ristorante, dirigendomi a casa di Sophie.
I suoi genitori ci avevano dato il permesso di rimanere da loro fino a quando non avremmo trovato una nuova sistemazione, e sono gentili e cordiali con noi, non ci fanno mancare nulla.
E poi la madre di Sophie in particolare, mi ha sempre trattato come una figlia.
Proprio mentre sto camminando per arrivare al motorino, il mio telefono inizia a squillare.
Dopo averlo cercato per mezz'ora, lo trovo magicamente, e appena leggo il nome della persona che mi sta chiamando, mi viene un colpo.
È lui.
È Mr.Deacon.

Mr. Deacon and me \\ John DeaconDove le storie prendono vita. Scoprilo ora