CAPITOLO OTTO

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Jake

Avevo baciato Alex.
Questo fu' il primo pensiero che mi venne a trovare quella mattina, alzandomi.
Non ero riuscito a pensare ad altro per tutto il giorno precedente e il mio alzabandiera mi ricordò dei sogni che avevo fatto quella notte. Su di lei.
Quando Dean aveva fatto quella proposta assurda avevo creduto che sarebbe stato un bacio casto, senza significato, ma appena avevo sentito le sue labbra appoggiarsi sulle mie qualcosa si era impossessato di me e non avevo resistito all'impulso di attirarla a me, per sentirla ancora più vicina.
Mi era già capitato di sentirmi fisicamente attratto da lei, soprattutto al liceo in piena pubertà dove ogni ragazza mi sembrava una dea, ma anche dopo, quando lei si presentava a cosce nude nel mio letto e si stringeva a me, o girava con quei vestitini cortissimi. Ma erano sempre stati pensieri campati in aria e non avevo mai dato peso alla cosa. Ero pur sempre un uomo e le donne mi piacevano, Alex era una bella ragazza e mi capitava che mi sfuggisse l'occhio, ma non avevo mai pensato di fare qualcosa con lei, sotto quel punto di vista.
Amavo la nostra amicizia per quello che era, non l'avrei mai cambiata per nulla al mondo.
Ma in qualche modo quel bacio era riuscito a cambiare le cose.
Quando me l'ero trovata davanti la mattina seguente avevo provato l'impulso di sbatterla al muro e farle capire quanto mi era piaciuto baciarla.
Era stato azzardato, forse, baciarla così appassionatamente e rischiare che il gioco andasse oltre, ma quella inaspettata vicinanza mi aveva fatto venire voglia di averne di più, di annullare qualsiasi insulsa distanza e spezzare quella labile barriera fisica che ci aveva divisi fino ad allora.
Avevo sempre tenuto Alex tra le mie braccia, sentirla rilassarsi sul mio petto era sempre stato il mio modo di sentirmi al sicuro, quando fuori tutto era uno schifo o semplicemente avevo avuto una giornata pesante, sentirla respirare accanto a me rendeva tutto meno pesante.
Era la mia famiglia, glielo avevo sempre detto.
Al contrario suo, non avevo mai avuto un nucleo famigliare particolarmente unito, ma quando pensavo alla parola "famiglia" pensavo a mia madre, a mia sorella e a lei.
E tutto era sempre finito lì, nessun'altro pensiero strano si era mai insediato dentro di me, sapevo il ruolo che Alex ricopriva nella mia vita e mi andava bene.
Ma qualcosa stava cambiando per colpa di quel fottuto bacio, anche se cercavo di negarlo a me stesso.
Sperai che quei pensieri andassero scemando man mano che il tempo passava, ma ero convinto che non avrei saputo guardarla negli occhi e fare finta di nulla.

Mi diressi in cucina sperando di non incontrare Kevin, mi sentivo talmente in colpa nei suoi confronti, anche se tecnicamente non avevo fatto nulla di male perché lui si era detto d'accordo, ma erano più i miei pensieri a farmi sentire una merda.
Dean si stava preparando per andare a lavorare, ma non perse l'occasione per prendermi in giro per il bacio.

- Avrei dovuto chiederti di baciare me – scherzò.

- Sei un'idiota – dissi con un leggero risentimento nei suoi confronti, d'altronde era tutta colpa sua se ora mi trovavo in quella posizione scomoda. Ma una parte di me sentiva anche di ringraziarlo, nonostante tutte le conseguenze che quel gesto stava comportando, baciarla mi era piaciuto terribilmente.

- Non dirmi che non ti sei mai chiesto come sarebbe stato, baciarla intendo. -

- E' la mia migliore amica. -

- Ed è una ragazza! Anche carina, se posso permettermi. -

- Lo sai bene che non l'ho mai vista sotto quel punto di vista. -

- E sappiamo entrambi che non è vero. -

Lo guardai confuso.
- Il ballo di fine anno, ricordi? Me l'hai raccontato tu. -

Era vero, me ne ero completamente dimenticato, sembrava passata una vita.
Quell'episodio rientrava nelle cose della mia memoria che avevo deciso di chiudere da qualche parte, dimenticate in un angolo remoto.
Eravamo al college, io e Dean avevamo appena iniziato ad essere amici stretti, e in una sera di sbronza colossale, gli avevo raccontato del ballo dell'ultimo anno di liceo. Gli raccontai che al tempo avrei voluto chiedere ad Alex di venire con me, alla domanda se speravo che tra noi potesse succedere qualcosa avevo risposto con un "forse". Però poi lei aveva deciso di andarci con Jeremy King e io avevo abbandonato la mia idea.
Mi ero deciso che era stato meglio così, e negli anni avevo sempre affermato quella tesi. Quando il giorno dopo mi ero accorto della mia confessione mi ero giustificato con Dean raccontandogli che speravo che tra noi potesse succedere qualcosa di fisico perché eravamo amici e la cosa sarebbe stata interessante, ma la verità era che, sebbene per un istante, avevo pensato che tra noi potesse esserci di più.
Poi avevo capito che era meglio che le cose rimanessero come erano.
Con le altre ragazze era facile, nessuna riusciva a darmi quel qualcosa in più che mi facesse avvicinare quel troppo, ma Alex la conoscevo bene, c'erano così tante cose di lei che adoravo che, semmai ci fossimo spinti oltre, non ero così sicuro di non riuscire ad innamorarmi.
Lei mi conosceva e sapeva come prendermi, per questo mi ero convinto di volerla accanto per tutta la vita, e l'unico modo per farlo era che fosse mia amica.
Avevo ormai allontanato tutti quei pensieri da anni, ma mentre mi riaffioravano i ricordi di quel periodo, provai nuovamente quelle sensazioni.
Forse perché quel bacio era riuscito a cambiare un sacco di cose.

About a kiss.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora