CAPITOLO VENTINOVE

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Alex

Passammo il resto della serata a raccontarci storie attorno al fuoco e a mangiare marshmallow.
Fu una serata davvero fantastica e potei notare con piacere che Jane era veramente carina. Guardava Kevin in modo totalmente perso, ed ero felice che si fosse trovato una ragazza per bene. Mi ero sentita talmente in colpa nei suoi confronti per averlo scaricato così, ma ora lui stava bene.

Passata la mezzanotte decidemmo di andare a dormire, per poterci svegliare presto il giorno seguente e andare a fare una scampagnata fino a sera.

Aprii la zip della tenda, guardando per l'ennesima volta le piccole dimensioni di essa, il sacco a pelo matrimoniale ci stava a malapena e non rimaneva praticamente spazio per nient'altro.
Entrai, cercando nel mio zaino i vestiti per la notte.

Jake entrò dopo di me, guardandosi attorno. - Accogliente, no? - scherzò, sedendosi sul sacco a pelo.

- Beh, più o meno – accennai un sorriso, guardandolo poi mentre prendeva posto - Jake.. -

- Sì? -

- Dovrei cambiarmi. - feci una smorfia.

Si alzò di scatto. - Ah sì, scusami.. beh, aspetto fuori. -

Mi cambiai a fatica in quel poco spazio e poi diedi il cambio a Jake, ma quando rientrai lo vidi indossare solamente i boxer e una canottiera attillata.

- Tu.. dormi così? - chiesi scioccata, non faceva proprio così freddo, ma non era comunque come trovarsi in una casa riscaldata, eravamo pur sempre in mezzo alle montagne.

- Sì – disse facendo spallucce – lo sai che odio dormire vestito. -

Mi persi troppo a lungo a fissare il suo statuario fisico, infatti mi accorsi di non aver capito una parola di quello che mi disse dopo.

- Come? - chiesi, risvegliandomi.

Rise, scuotendo la testa. - Ho detto che se la cosa ti mette a disagio posso mettermi qualcos'altro addosso. -

- Ah.. ehm, no tranquillo. - guardai il mio pigiama, decisamente non sexy e sformato, dovevo sembrare proprio ridicola. Se mi fossi ricordata prima di quella gita e se avessi saputo della presenza di Jake, forse, mi sarei fatta trovare un po' più presentabile per andare a dormire.

Lui si mise nel sacco a pelo, tenendomi lo spazio aperto per entrare. Lo seguii, cercando di mantenere quella leggera distanza.

I miei piedi sfiorarono i suoi e lo sentii sobbalzare. - Ma tu hai due cadaveri al posto dei piedi! -

Risi. - I miei piedi non si scaldano, mai. -

Scosse la testa, ridendo. - Vieni qui.. - si avvicinò a me, allargando le gambe – ecco, mettili qui. -

Posizionai i miei piedi tra le sue gambe, bollenti come se ci fossero quaranta gradi. Provai un'immediato sollievo e sorrisi. - Grazie, ma come fai ad essere così caldo? -

Fece spallucce e non rispose, guardandomi dritto negli occhi e accarezzandomi la schiena. Provai un brivido a quel contatto, ma lasciai che continuasse perché mi piaceva.
Avevo sempre adorato stare tra le braccia di Jake, avevo sempre trovato il suo modo di tenermi stretta a sé così protettivo.

Lo sentii respirare più pesantemente, mentre con la mano mi spingeva di più a sé, ora i nostri visi erano a pochi centimetri l'uno dall'altro.

- Ti senti bene? - sussurrò, accarezzandomi ora con le unghie, socchiusi gli occhi, piacevolmente rapita da quella sensazione.

About a kiss.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora