Capitolo 7 • Amiche

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CAMI

Sparito. Scomparso. Dissolto.

Shawn si è dato tanto da fare per cercarmi, corteggiarmi, avere tutte le mie attenzioni... Mi ha persino convinta a fare il bagno di notte con lui e mi ha baciata! E adesso pare essersi dissolto nel nulla.

Non ho un numero telefonico cui fare reclamo, non so dove alloggia né tantomeno come rintracciarlo. Ho solo tanta rabbia da stringere tra i pugni vuoti.

Perché fare tanti sforzi per poi vanificarli così facilmente?

Noelle ha tentato di difenderlo ipotizzando che, essendo una celebrità, abbia agito il suo manager per nasconderlo agli occhi della stampa, oppure che si sia semplicemente rinchiuso in uno studio a comporre nuova musica.

Io non dubito che abbia il suo da fare, ma la parte infantile del mio ego batte i piedi per riavere un po' di quelle attenzioni che l'avevano travolta negli ultimi giorni.

Mi rigiro nel letto, protestando contro il sonno scarso che mi ha portata a svegliarmi alle cinque del mattino senza un motivo preciso. Colgo l'occasione per osservare le prime luci del giorno.

Lo spettacolo che mi si presenta alla finestra è meraviglioso: cielo blu che si schiarisce da un nucleo aranciato, da cui vengono diffusi raggi dorati del sole ancora nascosto. Non ho la fortuna di avere la vista oceano, perché i miei zii non abitano lungo la spiaggia, ma non oso lamentarmi. Sono già fin troppo felice che mi abbiano accolta in casa e che Ines mi sia accanto in questa importante svolta della mia vita. Conservo ancora dei ricordi bellissimi della nostra infanzia insieme, qui in Florida. Castelli di sabbia senza finestre, torri erette coi secchielli, scavi inutili e confusionari che portavano alla scoperta di conchiglie sepolte... E tanto tanto tempo trascorso in acqua con braccioli e gonfiabili colorati. Se mi concentro, riesco ancora a percepire la sabbia appiccata al corpo.

Adocchio distrattamente il mio computer e mi chiedo se Soraya sia disponibile per chiacchierare un po'. Tento una videochiamata.

Assonnata, con i lunghi capelli scuri incespugliati alla rinfusa, Soraya mi risponde ad occhi semichiusi. Sbadiglia vigorosamente.

«Ciao... Scusami, non so che ore siano per te.» esordisco.

«Ah, non preoccuparti. Sono le... undici? Sì, dovrei aver letto bene l'ora.» dice lei, confusa. «Ho fatto tardi in discoteca e ho anche bevuto un po'...»

«Eccome se hai bevuto! Mi hai vomitato sui pantaloni!» interviene una sconosciuta.

Occhi vispi di un chiaro quasi trasparente e candido viso di porcellana, la mora comparsa accanto a Soraya esibisce un sorriso sarcastico.

«Oh, io comunque sono Chiara. Piacere di conoscerti... Sputo di ragno?» legge la ragazza sul nome del contatto.

Alzo gli occhi al cielo.

«Mi chiamo Camila. Giusto, vomito di topo?» mi rivolgo alla mia migliore amica.

«Direi che è un nome più azzeccato di quello che ti hanno dato i tuoi genitori...» commenta subito Chiara, piccata.

Il colorito pallido di Soraya non può che darle ragione, in effetti.

La vedo far segno di aspettare un attimo, per poi sparire in quella che dev'essere la direzione del bagno. Forse non ha ancora smaltito del tutto la sbornia.

«Ti spiace andare a vedere come sta?» chiedo a Chiara, che alza gli occhi dal cellulare.

«A me? Sinceramente un po' sì, perché ho visto quanto è capace di vomitare e non ci tengo a ripetere l'esperienza, ma non penso ci siano altre persone in casa...»

Señorita (Shawn Mendes)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora