Capitolo 16 • Imprevisto

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CAMI

Come ogni mattina, il sonno mi abbandona ben presto, prima delle otto. Mi stropiccio gli occhi e sposto i capelli dal viso, raccogliendoli col primo elastico che le mie dita trovano sul comodino. Varco la soglia della cucina dopo una bella rinfrescata in bagno, beandomi della luce dorata che inonda la stanza.

Ho sempre adorato l'aria solare e allegra che ha questa casa, ampia e luminosa, mai in perfetto ordine ma sempre accogliente al massimo. Pesco dal solito armadietto i miei cereali preferiti e mi aggiudico la tazza più ridicola (ma anche la più bella, a parer mio) di tutte: quella a forma di Hello Kitty. Con tanto di orecchie da gatto e fiocchetto tridimensionali, baffetti in rilievo e dolcissimo colore rosa tenue, è semplicemente adorabile. Mi mette di buonumore alla sola vista.

Prima ancora di aver terminato la colazione, ricevo una telefonata dal proprietario del Me Gusta, Pedro. Strano, molto molto strano. Inizio a preoccuparmi.

«Ciao Camila, perdona la chiamata improvvisa a quest'ora. Ti ho svegliata?» si premura di domandare il mio capo, tutto agitato.

«Salve. Ehm... No, in realtà ero già sveglia. C'è qualche problema?» lo rassicuro, aggrottando la fronte.

Un gatto straniero salta sul davanzale della finestra di fronte a me e inizia a miagolare, stampando il muso contro il vetro.

«Si è rotto un tubo nell'impianto idraulico del locale e il ragazzo che ho chiamato per darci un'occhiata mi ha detto che c'è bisogno di sostituire diverse cose, ma prima di domani non riesce ad agire perché i pezzi sono in fase di rifornimento. Sono costretto a chiudere per qualche giorno, purtroppo.» spiega il mio capo.

Il suo tono dispiaciuto cozza parecchio con il senso di libertà e benessere che si impadronisce di me, al realizzare che per qualche giorno posso riposare e crogiolarmi nel dolce far nulla.

Ciononostante, cerco di velare la mia contentezza rispondendo con dispiacere falsificato ad arte.

«Ah, maledizione! Spero si possa risolvere presto questo intoppo... I clienti sentiranno la nostra mancanza.»

Pedro sospira.

«E noi sentiremo la mancanza dei guadagni che non potremo fare nell'immediato. Proprio alle porte del finesettimana doveva capitare! Ad ogni modo, goditi un po' di riposo. Lunedì si torna più carichi di prima.»

Roteo gli occhi al cielo, segretamente felice di non dover gestire il flusso dirompente di caffeinomani e non solo nei giorni più quotati della settimana. Per quanto iniziare il lunedì mattina sia arduo, trascinare la produttività ad un livello decente si rivela particolarmente difficile anche il venerdì e il sabato. Senza contare tutti i caffé presi semplicemente in amicizia o per sfizio nel tardo pomeriggio (generalmente di sabato o domenica), o ancora quelli da primo appuntamento. A tal proposito, i più imbarazzanti cui fare da sfondo sono quelli tra ragazzini: fragili e insicuri come spesso sono, non sai mai quando interromperli per prendere le ordinazioni e speri che, al momento di servirle, si sia sciolto un po' il ghiaccio. Niente di peggio delle occhiate disperate di chi vorrebbe solo fuggire dal tavolo o esserne inghiottito pur di uscire dalla conversazione in corso. E che dire dei circoli di anziane pettegole? Non si ricordano mai quello che hanno chiesto ma, se chiedi a che ore si è sposata la figlia della loro vicina di casa quarant'anni fa, ti sanno dire anche il decimo di secondo in cui lei ha pronunciato il "sì" tutta convinta e il marito la guardava sperando che fosse brava a letto.

No, evitare il lavoro per qualche giorno non mi dispiaceva per niente. Pedro avrebbe potuto assumere anche lo sguardo commovente di un orsacchiotto di peluche, io mi sarei goduta la mia piccola vacanzina improvvisata al cento per cento.

Señorita (Shawn Mendes)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora