Capitolo 4~

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Chiudo la porta dietro di me e vado sul retro per cercare di capire la provenienza della luce. Trovo una piccola sfera nell'erba, che emana una quantità di luce fortissima ed esagerata rispetto alle sue dimensioni. Mi avvicino per studiarla. È delle dimensioni di una mela, poco più piccola del mio palmo. Incuriosita, provo a toccarla. Non succede nulla e soprattutto non scotta, stranamente. Decido di prenderla in mano, passandomela da una mano all'altra. Nonappena la tocco con entrambe le mani, tutto intorno a me si fa più luminoso e accecante. Cerco di lasciarla cadere, ma è attaccata alle mie mani come da una forza magnetica, e staccarla è impossibile. Mi sento girare su me stessa, sempre più velocemente. Sento un forte male alla testa e uno strano fischio nelle orecchie, poi, nero.

Quando mi risveglio mi trovo su un vasto prato di erba verde smeraldo. Devo essere svenuta, ma chi mi ha portata qui? Mi alzo, ho ancora la sfera tra le mani. La rimetto in tasca e inizio a camminare. Dove sono?

Mi trovo davanti un'aquila, che mi fissa con occhi tondi e immobili. Mi blocco di colpo. Io la fisso e lei mi fissa.

-Benvenuta.- Dice l'aquila.

-p-parli?- balbetto.

-perchè, tu no?- dice inclinando leggermente la testa verso destra. -Sono qui per sottoporti ad un test.-

Dietro di lei appaiono due porte.

-Scegli la porta di destra se sei una persona intelligente, la sinistra se ti reputi incolta. Scegli attentamente.-

Senza pensarci troppo, vado nella destra. Certo, non sono un genio, ma sono sveglia e intelligente. Mi ritrovo nello stesso prato con l'acquila di nuovo davanti. -ottimo- annuncia. -E adesso devi scegliere di nuovo. Porta di destra se preferisci avere molti soldi e nessun amico, porta di sinistra se vorresti avere pochi soldi ma molti amici.-

Sto sognando, sto sicuramente sognando. Ma mi pare un sogno interessante, quindi continuo. Entro nella porta di sinistra. Di nuovo lo stesso prato.

-Okay, ultima prova.- Annuncia l'aquila. -Hai mai avuto rapporti amorosi?-

La fisso intontita. -No.. mai..-

-Mi stai dicendo che non hai mai avutp un ragazzo?- Mi rimprovera.

-Io.....no.- Insisto.

-molto bene, allora devo cambiare la domanda.. porta destra, un ragazzo dolce e generoso.. porta sinistra, un ragazzo ricco e amante del sesso.-

Fisso le porte pensierosa. Non ho mai avuto un ragazzo e non ho mai considerato l'idea di averne uno.

-Allora?- Chiede impaziente.

-uh, si..- inizio a camminare verso la porta destra, la apro e all'interno vedo nero, completamente nero. Mi volto incerta.

-Devi andare, ormai l'hai aperta.. non puoi tornare indietro.- Mi incita.

Torno a voltarmi verso la porta, avanzo con un passo e presto precipito nel vuoto.

Mi sveglio di soprassalto, con gli occhi sbarrati, fissando il soffitto. Sono in una stanza grigia, senza finestre, legata ad una sedia tipo quelle da dentista. Urlo. Dove mi trovo?

-Un'aquila eh?-

Mi volto di scatto a guardare colui che ha pronunciato quella frase. È un uomo alto e muscoloso, dalla carnagione leggermente scura, capelli scuri, pettinati all'indietro.

-Chi diavolo sei?- Dico con tono più rude di quanto avessi desiderato.

-Hei, calma.. non ti voglio mica assassinare!- Dice con tono scherzoso.

-Sono il dirigente di questo test.- Continua calmo. -sei nuova giusto?-

-Nuova? Nuova per cosa? Dove sono?- Chiedo spaventata.

-Devi calmarti, Sophia!- Dice severo.

-Come fai a sapere il mio nome?- Chiedo esasperata.

-Lo so e basta. Calmati e ti spiegherò tutto, ok?- Annuisco.

-Un'aquila? È stato quello l'animale che ti ha parlato?-

-Si... un'aquila-

-Che colore hai visto nell'ultima porta?-

-Nero.-

-Nero?-

-Nero.-

-Ne sei certa?-

-si.-

Il suo sguardo si incupisce. -Torno subito.- Dice allontanandosi.

-No, aspetta! Devi dirmi dove sono! Aspetta! Fermo!!- Mi agito. Lui esce dalla porta dimenticandosi di chiuderla.

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