material girl

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- Cazzo, - imprecò Taehyung contro la zip dei pantaloni in pelle, che parevano non volergliela dare vinta e chiudersi una volta per tutte. Stava saltando per la camera da una manciata di minuti ormai, calpestando il tappeto impolverato coi piedi ancora scalzi per far asciugare lo smalto nero che prima si era occupato di stendere con un una precisione quasi maniacale. Poteva anche sprecarci un'ora intera sopra purché il lavoro uscisse ben gradito alla vista. Un tipo piuttosto contrastante era lui. Uno che aveva lo smalto ai piedi e mani impeccabile ma l'ordine della stanza parecchio discutibile, con tutti i fogli volanti e le maglie sporche inzuppate nella polvere che rivestiva il parquet.
La madre odiava quella sua testolina disordinata, battibeccavano sempre per quel suo cronico caos. Tra di loro non si sapeva chi fosse il più cocciuto. Capitava che a volte Taehyung fosse costretto a dare una spazzata con le cattive maniere, come poteva però capitare che la donna alzasse le mani al cielo e ci rinunciasse per un altro periodo.

Ma a lui piaceva tutta quella confusione, sapete? Lui in quella confusione ormai ci conviveva e non poteva farne a meno. Se un giorno lui avesse avuto bisogno di quel vecchio CD di Jamiroquai - sempre conficcato tra le cianfrusaglie messe alla rinfusa sopra la testiera del letto - e la madre gliel'avesse spostato assieme alle altre pile di CD, lui avrebbe dato di matto. Poco ma sicuro. Si ritrovava sempre nel suo caos, e gli altri dovevano solo che tenere le mani a posto.

Oppure quel vecchio paio di jeans firmati da Madonna stessa appeso allo specchio. Era il concerto a Tokyo del '93, se lo ricordava nei minimi dettagli come fosse il giorno più significativo di tutta la sua vita. Aveva sudato tre magliette per convincere la madre a comprargli il pass per poterla vedere in carne ed ossa direttamente dopo il concerto, parlarci faccia a faccia a distanza di qualche centimetro insomma. Certo si era beccato il turno di lavapiatti di casa per tutto il mese e la nominativa di servetto personale della donna per un giorno intero, ma almeno era stato uno dei pochi fortunati ad incontrare quella bomba di cantante pop a poca distanza- non da ignorare quel febbrone che si era beccato per aver passato ore di fila sotto al sole, ma almeno aveva avuto una piccola botta di fortuna.

Lui non era il tipo che se lo incontravi per strada ti veniva da dire- caspita che uomo-, proprio per niente.
A partire da come stravedeva per scuotere i fianchi al ritmo dell'accativante pezzo Material Girl di Madonna, o ad esempio da quanto erano dannatamente stretti il paio di jeans in pelle che stava cercando di infilarsi da ormai troppo tempo.

- Sai che ore sono? - come al solito la madre del ragazzo apparve nella sua camera senza prendersi cura di bussare. Una cosa che lo mandava fuori di testa, veramente.
Sapete quante volte lo aveva beccato mezzo nudo a vantarsi di fronte allo specchio, con bocca a culo di gallina e tutto il resto? Oppure nel bel mezzo di un assolo pazzesco realizzato con l'aiuto del manico di una spazzola e un boa spelacchiato attorno al collo? Per non parlare di tutte le volte che lo aveva ritrovato a strisciare i piedi a terra con lo scarso tentativo di almeno imitare un decente moonwalk. Taehyung era una ragazzina per davvero, in certi momenti.

- Ma vuoi bussare ogni tanto? - lasciò andare quel maledetto bottone, e guardò male la donna come un vero bambino sfacciato sa fare. - Sono tua madre, ti ho visto il pipino tante di quelle volte quand'eri piccolo che nemmeno te lo immagini, - lo squadrava pure male ora - se è questo che ti preoccupa. - gli piaceva fare la spiritosa, a quella donna. Lo adorava per davvero, ma nessuno rideva mai appresso a lei.

Taehyung odiava quando qualcuno invadeva la sua privacy. E chi lo biasimerebbe? Non era carino ritrovarsi davanti la madre mentre esibiva il suo più elaborato acuto di fronte al pubblico di animali di stoffa messi di fila su per il letto. Ma alla fine quella donna sapeva tutto sul conto di suo figlio. Veramente tutto.
Sapeva che odiava le bucce di pomodoro - che infatti scansava sempre quando gli si presentava davanti un piatto di pasta al sugo -, che aveva una piccola voglia sulla chiappa destra, che amava guardare le puntate di Occhi Di Gatto prima di dormire, che aveva foto di Michael Jackson affisse in ogni dove.

E sapeva pure che fosse gay. Non c'era voluto tanto a scoprirlo, né tanto meno aveva avuto bisogno di beccarlo a masturbarsi sfogliando degli stupidi giornalini per giovani omosessuali - scontati pure del 20% se insieme ci acquistavi delle ridicole fascette da ginnastica verde vomito. Quelle che se ci versi anche solo una goccia di sudore sopra, quell'odoraccio ci rimane per sempre.

Nemmeno era stato l'istinto materno.
Ma se tuo figlio di otto anni continua a fischiettare spezzoni delle Bananarama e prende a dirti che è convinto che da grande sposerà un fusto tipo Arnold Schwarzenegger, beh lì ci arrivi da solo.

- Ti ricordo che le audizioni iniziano tra un quarto d'ora, dovresti cominciare a camminare dato che io sto andando da zia e non posso accompagnarti - , - Sì sì, mi puoi aiutare a chiudere 'sti cosi? - nemmeno l'aveva ascoltata, come al solito. Era più concentrato a infilarsi quei dannati pantaloni.
- Non ti entrano più? Strano, fino a qualche settimana fa ti stavano pure larghi -, Taehyung cominciò ad innervosirsi, e di tutta quell'ironia ne aveva già le tasche piene, - Vado di sotto a prendere il burro? - come detto prima, a lei piaceva fare la spiritosa. Tanto più se era il figlio maggiore ad esserne vittima.
- Hai mai pensato di partecipare ad uno di quei programmi televisivi di burla? Saresti sicuramente la star dello show. - girò le carte in tavola con poco, quindi beccandosi un'occhiataccia di rimprovero. Era così che infatti funzionava in quella casa. La donna poteva intestarsi il titolo di pagliaccio della famiglia, ma guai se eri tu a prenderti beffa di lei. Non l'avresti passata liscia nemmeno a pregarla poi in ginocchio.

Con pochi altri minuti di unghie spezzate e punzecchiatine sui fianchi, i pantaloni erano ormai stretti da quel povero bottone, costringendo Taehyung a ritirare la pancia il giusto necessario per non fare strappare il tessuto al primo passo falso. - Devo scappare, ti chiamo appena so qualcosa sulle selezioni - una delle molteplici cose positive di quell'audizione era che i risultati venivano esposti alla fine delle prove stesse, annunciando il nuovo componente della band. Così se Taehyung avesse perso, avrebbe subito voltato i tacchi e se ne sarebbe tornato a casa senza perdere altro tempo con quegli imbecilli.

Stile sperimentale,
spero non faccia tanto schifo.

you're in the band - kookvDove le storie prendono vita. Scoprilo ora