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- Non ci riesco! - Taehyung era troppo demoralizzato per poter continuare propriamente a seguire la canzone, con le note troppo alte per le sue corde vocali non abituate. Era da quella mattina che si stava sforzando per far uscire la voce, ma niente, era più cocciuta di lui, - Tae sta un po' tranquillo, qui nessuno ha fretta - Hoseok lo rassicurò avvicinandosi con un sorriso d'incoraggiamento, al che Jungkook alzò un sopracciglio, come a dire che qui loro avevano fretta eccome.

- Riproviamo daccapo - si rialzò da terra con determinazione, ma prima di poter raggiungere il microfono il rosso lo fermò per la spalla e lo squadrò in rimprovero, - Se continui così rischi di rovinare la tua magnifica voce - il tono sempre dolce aveva lui. Si chiedeva ancora come le persone lo potessero etichettarlo come strambo. Da quando era entrato a far parte della band, Hoseok gli aveva sempre dato calore e supporto durante tutte le prove e non. Anche se era proprio lui quello che, col basso rivestito di ridicoli stickers, sbagliava di più all'interno del gruppo. Lo incoraggiava sempre, con dei sorrisi che avrebbero potuto fare sorridere anche il più cazzuto criminale del mondo, e non lo pensava per iperbole. Quando diceva che sembrava il sole raggiante in un pieno pomeriggio estivo, non scherzava. Hoseok era una di quelle persone di cui tutti ne vorrebbero la compagnia. Una di quelle che sì, se ci si mette ti rompe davvero le palle, ma dalla quale non ti puoi più staccare. Non si capacitava nemmeno di come Jungkook potesse trattarlo così di ripudio, ogni tanto.

Hoseok lo spronava sempre a dare il suo meglio, ma comunque di procedere con calma. Ché si sa, chi va piano va sano e va lontano.
Taehyung invece era uno che andava velocissimo, e spesso si ritrovava a incespicare suo suoi stessi passi. Non era uno che mollava facilmente la presa, tutt'altro, ma certe volte aveva seriamente pensato di lasciare tutto e andarsene. Anche per ragioni stupide, tipo quella di ora.

- Non c'è tempo per altre pause - aveva una tremenda paura di deluderli , - Se provo altre volte uscirà bene - aveva la terribile sensazione che li avrebbe fatti pentire della loro scelta. Forse stavano già pensando a chiamare un sostituto. Magari quello riccio con gli stivali borchiati. Quello se lo ricordava benissimo quando era in fila per l'audizione. Parlava con tutti durante l'attesa, era già diventato popolare in una stanza così piccola e con non troppe persone. Aveva il petto gonfio e un sorriso che poteva abbassare l'autostima pure ai modelli. Quello lo strumento se l'era portato, non era impreparato come lui. Doveva essere sicuramente migliore. E in quel momento soprattutto gli sembrava più inerente alla band.

- Non se ne parla nemmeno, stai rischiando troppo - Hoseok gli afferrò le spalle e lo buttò di forza sulla poltrona, sedendoglisi praticamente sopra per non farlo più alzare. Proprio in quel momento Yoongi sembrò svegliarsi dal letargo, rizzandosi con la schiena e squadrando i due con un'espressione parecchio perplessa e accigliata.

- Anch'io ero un giovane insicuro come te - Hoseok gli sbatteva la maglietta raffigurante la copertina di Buddha dei Blink-182, - Io non sono insicuro - il viola annaspò sotto il suo peso, al che l'altro prese a scompigliargli i capelli con un sorrisetto che diceva "ah ma io lo so che tu invece sei insicurissimo".

E non aveva tutti i torti. Da una parte lui era uno che se la tirava, pure parecchio. Ogni volta che vedeva uno specchio doveva fermarsi per forza a guardare la propria immagine, col sorriso e il mento alzato per la fierezza. Oppure quando cantava di fronte a tutti i parenti alle festività, lui i complimenti non li rifiutava mai, non avrebbe mai osato. Sapeva di avere un gran bel viso, di essere molto attraente. E sapeva di avere una voce magnifica. Dio solo sapeva quanto vanto provava quel ragazzo.
Eppure quando qualcosa non andava, come dei jeans troppi stretti o una nota irraggiungibile, l'insicurezza si faceva sentire pure troppo. E lui si faceva sopraffare, ritrovandosi con l'autostima sotto i piedi e la distruzione totale del suo temperamento naturale.

Quando Hoseok abbracciò Taehyung, tutto in quella stanza si fece più stretto in qualche modo. Jungkook non era mai stato così silenzioso da quando lo aveva conosciuto. Gli pareva volesse dire sempre qualcosa, ma puntualmente si ammutoliva e continuava a suonare o a farsi i fatti suoi. E gli sembrava parecchio strano che, per quanto il viola stesse facendo passi falsi, lui ancora non lo aveva corretto o anche solo richiamato. Tanto più considerando quanto era duro con Hoseok.

Yoongi, invece, non gli era mai parso più chiuso. E aveva ragioni super plausibili per farlo, dato che il novellino sembrava essere troppo nelle grazie del rosso. Erano anni che gli girava attorno, che cercava di mandargli segnali o qualsiasi cosa. Ci usciva sì, ma Hoseok sembrava troppo stupido per capire che non l'aveva invitato sottoforma di amico. E quindi ci aveva anche un po' rinunciato a dir la verità. Ma vedendo che ora, quella sua conquista persa, stava avvinghiandosi ad un'altra persona, un po' si faceva rodere.

Ma Taehyung sembrava così abbattuto che persino a lui fece stringere il cuore. Perciò si alzò dallo sgabello dietro la batteria e si stravaccó con un sospiro sulla poltrona, accanto ai ragazzi, - Ti stai facendo paranoie inutili, col tempo ce la farai - mettendosi la bandana sugli occhi, si mise a sonnecchiare. Ogni momento era buono a Yoongi per schiacciare un pisolino.

A quel punto Taehyung sorrise appena, e cercò Jungkook con lo sguardo. Trovandolo a perdere tempo con un cubo di Rubik. Eppure aveva tutta l'aria di chi non gliene fregava nulla di far combaciare gli stessi colori sulle facciate. Sembrava così deluso agli occhi del cantante, Dio, aveva fatto schifo.
- Scusate - strinse le labbra sentendosi così in colpa, al ché il più piccolo sbottò tutt'insieme, - Smettila con 'ste cazzate - si era voltato con uno sbuffo, - Ché sei l'ultimo di noi che dovrebbe farsi paranoie data la voce che ti ritrovi -.
Gli aveva appena fatto un complimento?

ew
scusate

you're in the band - kookvDove le storie prendono vita. Scoprilo ora