don't stop till you get enough

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- Dovevamo chiamarci "gli Alan Jones Apocalypse!" - , - Chiudi quella bocca o ti verranno addosso - Jungkook scoppiò a ridere sentendo tutte le cazzate che sparava il suo compagno viola. Da ubriaco riusciva a sopportarlo sicuramente di più.
Quella precisa situazione poteva anche nominarsi paradisiaca. Davanti una partita a Ridge Raser con fin troppe birre stappate e rotolate giù per il pavimento, versando le ultime gocce rimaste sul parquet consumato negli anni, e due cartoni di pizza spolverati anche dalle ultime briciole. Tranne quella del cantante, che aveva lasciato con precisa ossessione il perfetto cerchio esterno di crosta.

- È la parte più buona della pizza, come fai a lasciarla sulla scatola? - Jungkook domandò con un'aria di finta curiosità, perché alla fine manco gli fregava il motivo per cui avesse lasciato quei pezzi di cibo, ché l'intenzione sua era solo quella di distrarlo e farlo perdere. Non gli dispiaceva di certo vincere per la nona volta a ruota.
- Ma quale parte più buona? Non sa di niente - un'altra cosa che detestava: le croste della pizza. Mai cosa più inutile poteva esistere. Insomma, non aveva nessuna salsa sopra e quella consistenza sbriciolata era insopportabile, rimanendoti tra i denti pure fino al mese dopo. Per non parlare di quanto nella maggior parte degli ordini arrivava sbruciacchiata.

-Non capisco come facciate a mangiarvela, è veramen- Quello mi è venuto addosso! - Taehyung aveva le guance inzuppate nel rosso e ansimava per quanta inutile concentrazione stava cercando di mettere nel correre quella dannata pista mostrata dalla Playstation- nuova di zecca, tra l'altro. - Ci credo, stai sempre a chiacchierare e guidi come una checca - il chitarrista lo zittì con una sentenza colpita dritta nel segno, ma il viola non se la prese davvero, anche perché si trattava solo di un gioco, e tutti sparano minchiate se davanti uno schermo illuminato e un joystick tra le dita.

- Non è giusto, mi stavi distraendo - piangucoló il viola ritrovandosi davanti l'ennesima sconfitta. Lui già dal principio aveva detto che odiava i videogiochi perché non era capace, ma quel ragazzino moro aveva insistito così tanto con degli occhioni a cui lui di certo non poteva dir di no. Ma ogni volta che puntualmente Taehyung sembrava avvicinarsi al traguardo prima di lui, cominciava a fargli domande o a lanciargli frecciatine fastidiose e scomode, a cui lui doveva per forza rispondere altrimenti ci avrebbe rimesso il suo orgoglio.

- Mai fidarsi del nemico - Jungkook ammiccó e a quel punto il viola sentì il petto accaldarsi fino a farlo sudare, - Almeno fai scegliere a me le canzoni da mettere - con uno scarso tentativo di spostare l'attenzione sulla musica che risuonava dietro alle loro spalle, scavandogli i timpani con un gruppo industrial metal che di certo lui non conosceva. E francamente, quella ragazzina mezza nuda appesa sopra i loro nasi cominciava a metterlo in una scomoda soggezione.
- Ma chi è quella bambina? E perché è nuda? - non voleva proprio saperlo a dirla tutta, ma lo incuriosiva il fatto che a un ragazzo così affascinante piacesse tenere affisso un poster raffigurante una roba così oscena alla parete della sua camera.

- Che cazzo dici? Punto primo, fa parte di un anime uscito da poco, e punto secondo, ha ventitré anni - , - Di anni ne dimostra tredici però, e che anime è? - Taehyung era sempre stato una persona molto curiosa e, di tanto in tanto, anche molto stupida. E pur essendo un ragazzo molto riflessivo, da ubriaco tutta quella gran scaltrezza andava a farsi un bel giro e lui si ritrovava assorto nel suo più assurdo fare da idiota patentato.
Da sobrio invece, di hentai lui ne aveva visti parecchi, palesemente yaoi più che altro, ma con personaggi dalle sembianze così giovanili mai.

La cosa continuava a spiazzarlo ai secondi che passavano, e non poco, così Jungkook mise in pausa la Play e si avvicinò barcollando al mobiletto dei CD, ignorando la domanda del viola e facendogli segno di seguirlo. Taehyung corse verso di lui con troppo entusiasmo, quasi andandogli addosso, ma fortunatamente l'altro si spostò in tempo per evitare di avere il suo naso spiaccicato contro il proprio orecchio.
A quel punto il cantante prese a frugare tra tutti i CD alla disperata ricerca di un solo album, e una precisa canzone.
E quando lo vide, dovette accertarsi di non star sognando.
Off the wall, Michael Jackson.
Canzone, Don't Stop Till You Get Enough.

Era inevitabile, poi, che si mettesse a sgambettare per tutta la camera come un matto, a scuotere capelli e fianchi, a strisciare i piedi per terra e a muovere le braccia di qua e di là. Jungkook a quel punto si era sdraiato sul letto, braccia incrociate dietro la testa e i palmi a sorreggerla, godendosi a pieno lo spettacolino.
Forse era l'alcol a pensare per lui, ma alla fine quel tipo non era del tutto male.

you're in the band - kookvDove le storie prendono vita. Scoprilo ora