feels like heaven

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- Cristo, Hoseok, è dal sol al re, poi solo agli ultimi accordi si passa al la! - Jungkook era sempre stato un bacchettone per quanto riguardava la loro musica. A ogni minima nota sbavata e incertezza lui era sempre lì a farlo notare, ad aggiustare qua e là e sbuffare a qualsiasi imprecisione. Erano ancora in un maledetto garage, nessuna strada aperta davanti a loro.
Tutto grazie all'abbandono di quel dannato Park, troppa mania di protagonismo c'era nel cervello suo. Non potevano permettersi di arrancare ancora. O almeno non ora che avevano Taehyung.

- Ma ho sempre fatto così, tu stesso ci hai dato questi accordi, non te lo ricordi per caso?! - il bassista sembrava già avere gli occhi lucidi, proprio lui che pensava di star andando alla grande, - No invece, i tuoi li ho cambiati la settimana scorsa, se non di meno, quindi datti una svegliata - a quel punto Taehyung si chiese se lui invece stesse facendo così magnificamente dato che ancora non gli aveva rivolto parola per rimetterlo in riga. - Eddai Kook, datti una calmata, qui abbiamo tutto il tempo che vogliamo - Yoongi si diede un'aggiustata alla bandana già impregnata di sudore, ma il chitarrista non si lasciò prendere dal richiamo e, anzi, lo guardò pure male.

Jungkook riprese a suonare la melodia cupa subito seguito dai ragazzi, e così Taehyung li accompagnò con la voce, correndo con gli occhi su per lo spartito scarabocchiato e mezzo accartocciato.
- The forest just for us, you weren't there. The route I took, I forgot. I even became quite unsure of who I was. Try babbling into the mirror, who the hell are you? - aggrappato al vecchio microfono, il viola aveva una tremenda paura di sbagliare verso, parola, melodia, o non so cosa. Lui detestava essere sgridato, bacchettato. Non sembrava, ma lui era terribilmente sensibile per quanto riguardava la sua arte. E se qualcuno veniva a mettergli brutta parola lui poteva pure sentirsi male. E sembrava una cosa fattibile data l'impostazione rigida del suo compagno di gruppo.

- You say I'm unfamiliar, changed into the one you used to like. You say I'm not myself which you knew well. No? What do you mean no? I'm blind. - Taehyung si voltò verso il rosso, per rivolgergli un sorriso di incoraggiamento, tanto per fargli capire che secondo lui stava andando alla grande, - Love? What the heck is love? - ma per ricambiare il sorriso, il bassista sbagliò di nuovo nota.

- Porca puttana Hoseok! - , - Ho capito, qua ci vuole una pausa - il biondo intervenne prima di permettere al più piccolo di scagliarsi contro il povero ragazzo. - Oddio scusami tanto Hobi - Taehyung corse dal rosso, - Tranquillo non è colpa tua, Jungkook mi avrebbe sgridato lo stesso - l'aria rassegnata di chi ormai ne aveva sentite di tutti i colori. - Secondo me sei andato alla grande - il viola aveva fatto zittire per un attimo Jungkook, che stava ancora borbottando insulti e rimproveri, probabilmente gli sarebbe saltato al collo di lì a poco.

- Volete un po' di succo d'arancia? Mamma l'ha appena finito di preparare per voi - la stessa ragazzina che lo aveva chiamato per l'audizione era appena entrata nel garage, spuntando con la testolina fuori dalla porta che dava al corridoio della casa. Chissà chi di loro viveva lì. - Jis non è il momento, per fav- , - Si per favore, portaci via da qui per un po'! - Hoseok gli parlò sopra unendo le mani come a pregarla. Vedendola la bambina ridere così tanto, Jungkook non poté fare altro che acconsentire. Così posò la sua preziosa chitarra nera e oltrepassò la soglia della porta per ultimo, dando la precedenza ai suoi compagni.

Taehyung apprezzò veramente tanto quella casa. Con tutte le pareti dipinte di arancione e verde, le tende bianche e un cucciolo- troppo grande per essere chiamato tale- di cane venirgli incontro, lui si sentiva tanto a proprio agio. Quasi come fosse casa sua. Eufemismo, dato che Taehyung amava solo la sua casetta e quella soltanto.

Tutti presero posto sugli sgabelli rossi della cucina, e cominciarono a ingurgitare tutto il succo come se non avessero bevuto da decenni. Tranne Taehyung, che si trovava parecchio in soggezione sotto lo sguardo incantato della ragazzina. - Hey, io sono Taehy- , - Hai dei capelli troppo fighi! - urlò lei facendolo saltare all'indietro con la sedia, di certo non se l'aspettava di assistere a tanta euforia per dei capelli tinti, e pure bruciati ad essere sinceri. Tutti risero, tranne Jungkook che si limitò a incurvare di pochissimo le labbra, come a non voler sprecare quel sorriso. - Posso toccarli? Ti prego ti prego posso sentire se sono morbidi?! - la moretta aveva gli occhi spalancati, sembrava isterica per quanto agitata parlava.

- Jungkook che stai facendo a Jisoo? - una donna di mezza età con i capelli lisci come speghetti corse in cucina, pronta a richiamare il proprio figlio. Ma rimase solo interdetta per quanto non si aspettava di trovare la ragazzina con le mani impasticciate nella chioma sgargiante di un giovane sconosciuto. - Tu devi essere il nuovo cantante, sono così felice di incontrarti! - la donna si sporse con un sorriso, gli stessi incisivi di Jungkook, - È un piacere signora, sono Taehyung - il viola si alzò per presentarsi con un inchino, andando anche più sulle grazie della mora, - Hyuna, e per piacere dammi pure del tu -.

Dire che per il restante pomeriggio Taehyung fu sottoposto ad un interrogatorio sulla sua vita privata era poco. Domande a raffica sulla sua famiglia, sui suoi studi e persino sugli interessi. Ma nulla di ciò lo mise in imbarazzo.
Il padre di Jungkook non l'aveva incontrato, perché quella volta gli era beccata l'intera giornata a lavoro. Ma gli avevano raccontato tanto di lui, e a Taehyung era piaciuto da morire. A quanto pareva, era un uomo davvero facoltoso e determinato, un animo libero e pieno di interessi di ogni genere. Acculturato come pochi e tanto genuino e comprensivo quanto dedicato e serio. Avrebbe tanto voluto conoscerlo.

Quando Taehyung se ne andò da quella casa, gli sembrò di provare parecchio dispiacere proprio sulla punta delle labbra.
Lui aveva smesso di raccontare fatti suoi personali, ma loro avevano continuato a parlare sul suo conto.
- Kookie - la madre gli aveva carezzato i capelli per richiamare la sua attenzione, - Taehyung non è etero, dico bene? -.

you're in the band - kookvDove le storie prendono vita. Scoprilo ora