karma police

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- Come sai che stanno tutti e due a casa di Yoon? - Taehyung si mordeva le unghie laccate di nero con un certo nervosismo, - Lo so e basta - il moro invece sembrava incazzato, come sempre alla fine, e picchiettava i piedi scalzi a terra con un fastidioso rumore. Hoseok e Yoongi gli avevano di nuovo dato buca, erano tante le volte che lo facevano, e tutte quelle volte erano state sfruttate per passare evidentemente del tempo insieme ma, per lo più, con la geniale idea di lasciare il cantante e il chitarrista altrettanto da soli.

Dal suo conto, Jungkook ne aveva le palle piene di tutta quella scenata da bambini, e lo si poteva notare dal suo atteggiamento altrettanto nervoso, nonostante il mascheramento d'incazzatura. Stava sudando e la scia aspra che lasciava dietro di sé camminando non passava poi così indifferente, tanto più per le chiazze scure sotto la canotta nera. A qualcuno avrebbe fatto schifo, ma al viola no, tutt'altro. Sarà stata qualche singolare fissazione delle sue, ma il viola amava in modo folle come la luminosità delle goccioline scendesse giù dal suo collo, aggrappandosi per qualche tempo al pomo d'adamo e lasciarlo subito dopo per poter scendere sul petto scoperto.
Merda, forse Taehyung aveva qualche problema serio.

- Chi chiami ora? - chiese a Jungkook, tornando in sé quando lo vide- ancora con la bava alla bocca- tracciare un altro numero, - Jung - aveva davvero chiamato Hoseok per cognome? Doveva per forza essere incazzato oltre il limite, allora. Il cantante stette per aprir bocca ma il tremendo ringhio del moro lo fece ammutolire impaurito, mai l'aveva visto così arrabbiato. E ne aveva viste di scene sue. - Che cazzo fate a casa? Venite subito qua o giuro che vi gonfio le palle - aveva anche sputato un po', - Non me ne frega niente, so che cosa avete in mente quindi smettetela di fare i cazzo di bambini e lasciatemi fuori - , - È la mia cazzo di vita, io decido con chi cazzo stare e voi dovete imparare a mettervi da parte - Taehyung contava con le dita dietro la schiena quante volte stesse nominando la parola "cazzo".

Continuarono così per non si sa quanto tempo e il viola aveva arretrato di qualche passo per paura che l'altro potesse lanciargli un destro sul naso per sfogo. La vena sul collo pareva stargli per scoppiare. - Prendete il futuro del gruppo come gioco e io non ho intenzione di farmi sfuggire l'opportunità solo perché voi non sapete farvi i cazzacci vostri - e si tastó qualche volta il collo, come un tic nervoso, soprattutto quando Taehyung sentì il vociferare alto degli altri due dall'altra parte del telefono.
- Non sono un cazzo di finocchio! - e attaccò istericamente.

-

Erano ore che stavano in piedi a suonare come dannati, e guai a chi cercava di chiedere una pausa. Jungkook era tutto un bacchettone, anche più in quel momento per colpa dei due compagni, che volevano tanto ficcare naso nella sua roba privata.
E di nuovo, Hoseok sbagliava le note che stavano scritte enormi su quello spartito mezzo stropicciato, Yoongi andava fuori tempo a battere il piatto ride, e Taehyung sbagliava intonazione di continuo, restando su un tono troppo basso.
Ma, chiaro come l'acqua, erano tutte un probabile pretesto per Jungkook a fargliela pagare. Ché gli avevano solo rovinato la giornata, come tutte le altre.

All'ennesimo richiamo, Yoongi sbatté lo sgabello a terra alzandosi e andando a staccare la spina della chitarra nera e scorticata del più piccolo. Poi, tutti stettero in silenzio per un po', aspettandosi una brutta faida con un solo esito di carneficina.
Ma Jungkook se ne stava zitto altrettanto, a guardarsi male il biondo con le labbra arricciate verso il basso. Forse, in quel momento, la sua età la stava dimostrando bene.
- Ma che ti prende? Smettila di fare l'orgoglioso di merda e, soprattutto- buttò le bacchette in un cassetto già aperto, - Datti una calmata, perché sappiamo tutti come vanno veramente le cose qui - e il suo tono di superiorità calpestó Jungkook, ché ogni tanto capitava bene che il suo amico riuscisse a smussargli l'insolenza.

Stufo di quelle polemiche idiote, si ficcó nella larga felpa nera con la stampa dell'album Infinite di Eminem. Yoongi li conosceva tutti, i rapper di nuova generazione. Lui, a dirla tutta, era un vero e proprio nerd della musica rap e hip hop, sempre alla ricerca di qualche nuovo artista originale e l'artista gangster. Yoongi era sempre inspirato da chiunque cantasse in parole veloci e con due scarpe grosse e sfasciate ai piedi. "Gli artisti migliori sono quelli freschi freschi" diceva sempre lui.

- Vuoi un passaggio a casa, Tae? - Yoongi si fece gentile col viola, mentre Hoseok, che sarebbe tornato a casa del batterista, sorrise speranzoso di avere Taehyung con loro per un po', senza quella rottura che era il leader.
E il cantante si ritrovò qualche minuto dopo a sedere sul sedile macchiato di una lancia thema 8.32- prima del padre di Yoongi- con tutti CD, bacchette, plettri e bandane per capelli. Se uno fosse entrato in quel catorcio, avrebbe subito intuito che fosse del ragazzo. Con tutte quelle scritte sui sedili, chissà se il padre lo sapeva.

- Non starci troppo male per le cose che ti dice Kookie, lui non ci pensa nemmeno mentre le dice - Hobi era sempre pronto ad aiutarlo, per davvero, - Il problema è che prima non era così, tutta colpa di quel pezzo di merda - il biondo guidava moderatamente ma le nocche delle sue mani strette al volante erano diventate bianche, - Non dare troppa colpa a Jimin, lui in fondo ha solo colto una grande opportunità - il rosso gli carezzó una spalla per tranquillizzarlo, sentendolo subito rilassarsi sotto il suo tocco. - Sei troppo buono con le persone tu - , - Parlate del vecchio cantante che avevate? - Taehyung chiese sapendo già la risposta e quando ne ricevette la conferma si chiese come fosse stato Jungkook prima dell'abbandono di quel tizio, se si trattava di una persona migliore e non tanto puntigliosa come lo conosceva lui.

- Probabilmente c'è stato qualche problemino tra quei due, ma Kook non vi ha mai detto nulla - , - Nemmeno da ubriaco - aggiunse il biondo con tono rassegnato, come se ci avessero provato per anni e anni. Che intendevano per problemino? Che poteva mai riguardare di così importante? Dio, quando avrebbe voluto saperne ancora di più, ma Hoseok era tanto loquace che già si era tuffato in un alteo discorso.

- Fatto sta che aveva dei capelli rosa pazzeschi! - batté le mani sulle cosce, come elettrizzato al pensiero di quei capelli simili a una gigantesca caramella alla fragola. Poi, come la volta prima al pub, gli occhi gli luccicarono, ma stavolta sembrava più uno sguardo da matto sadico.
- Tu, domani a casa mia, ho un piano - fece un sorriso sbilenco, - Ci sará anche Kookie -.

Scusate se pubblico più volte gli
stessi capitoli ma il sito non me li
fa modificare se non annullo prima
la pubblicazione :(

you're in the band - kookvDove le storie prendono vita. Scoprilo ora