APOCALISSE TERREMOTO SETTEMILA PERSONE UCCISE

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Apocalisse 11:13: "E in quel momento si fece un gran terremoto, la decima parte della città cadde e SETTEMILA persone furono uccise nel terremoto, il resto fu spaventato e diede gloria al Dio del cielo."

Questa profezia biblica inizia a prendere forma...

L'sercitazione navale denominata “Mighty Waves” si è tenuta al largo delle coste Israeliane. Le manovre hanno avuto luogo nei pressi del porto di Haifa e hanno visto il coinvolgimento di unità navali di Grecia, Francia, Stati Uniti, ed altri osservatori di altri sette Paesi non ancora identificati.

L’esercitazione, della durata di quattro giorni, è rivolta ad affinare le capacità di intervento in caso di calamità naturale ed è la prima di questo tipo che si tiene in Israele. In particolare lo scenario dipinto è quello di un forte terremoto che colpisce lo Stato ebraico provocando migliaia di morti e mettendo in ginocchio le infrastrutture del Paese.

Israele, così come il Libano e la parte costiera della Siria, è attraversato da un’importante struttura geologica a scala regionale: la faglia del Levante, o faglia trasforme del Mar Morto. Questa si collega a nord, in Turchia, con la faglia Anatolica Orientale, che a sua volta, si inserisce nella faglia Anatolica Settentrionale, mentre a sud, dopo aver attraversato il deserto del Negev, si getta in mare (ad Elat) e, costeggiando il Sinai orientale, si congiunge con il Mar Rosso.

La faglia del Levante è una faglia attiva, quindi in grado di generare terremoti dal possibile esito catastrofico essendo capace di rilasciare energia sino ad un magnitudo 7.5 Richter. Come ricordato dal Jerusalem Post, la regione, così come altre sismicamente attive soprattutto nel Mediterraneo, ha visto sviluppare piccoli sismi con relativa frequenza, mentre gli eventi maggiori – Magnitudo 6.2 (1927) e Magnitudo 6.5 (1837) – sono attesi con una frequenza più lunga: approssimativamente uno ogni cento anni.

Un rapporto del 2016 del "Foreign Affairs and Defense Committee’s Home-Front Readiness Subcommittee" ha stabilito che se Israele venisse colpito da un sisma di Magnitudo 7.5, ci sarebbero circa "7 mila morti", (Apocalisse 11:13: "E in quel momento si fece un gran terremoto, la decima parte della città cadde e SETTEMILA persone furono uccise nel terremoto) altri 8600 sarebbero i feriti e 377mila persone rimarrebbero senza tetto, con un conteggio dei danni pari a 200 miliardi di Nis (circa 53 miliardi di euro).

Un terremoto di tale intensità, oltre a distruggere gli edifici, infliggerebbe danni critici alle infrastrutture del Paese come le reti elettriche, idriche e di comunicazione, senza dimenticare quelle energetiche come le pipeline che sono posate sul fondo dell’offshore israeliano. Un sisma simile potrebbe dare luogo anche ad un devastante maremoto, questo però a seconda dell’ipocentro e della sua cinematica, come ne sono stati registrati tanti nel Mar Mediterraneo.

L’esercitazione congiunta, che ha visto l’utilizzo anche dei mezzi aerei delle unità navali sopraggiunte, ha riguardato la simulazione della messa in sicurezza della popolazione civile con il trasporto dei feriti sulle navi e la creazione di un “ponte umanitario” per gli aiuti.

A detta degli ufficiali della IDF (Israel Defense Force) è stata un’occasione di confronto delle rispettive capacità operative in situazioni di calamità naturale, ma anche di affermazione del prestigio di Israele nel consesso internazionale.

“Il fatto che Israele sia ritenuto un giocatore chiave e un Paese con il quale si può e si deve cooperare in ambito militare è un messaggio di deterrenza ai nostri potenziali nemici” ha riferito Eran Lerman, già vice consigliere per la sicurezza nazionale ed ora vice presidente del Jerusalem Institute for Strategy and Security.

Come abbiamo potuto vedere, si preparano non solo per un terremoto che credono che possa colpire la decima parte della popolazione, come descritto in Apocalisse 11:13: "E in quel momento si fece un gran terremoto, la decima parte della città cadde e SETTEMILA persone furono uccise nel terremoto, ma anche ad una pace e sicurezza in Istraele.

Anche quest'ultima è un'altra profezia biblica: 1Te. 5:2-4: "2 poiché voi stessi sapete molto bene che il giorno del Signore verrà come un ladro di notte.
3 Quando infatti diranno: 'Pace e sicurezza', allora una subitanea rovina cadrà loro addosso, come le doglie di parto alla donna incinta e non scamperanno affatto.
4 Ma voi, fratelli, non siete nelle tenebre, cosí che quel giorno vi sorprenda come un ladro."

Ma anche che altri da lontano verranno per aiutare (Zac. 6:15).

Queste profezie bibliche stanno per adempiersi. Stando allo studio potrebbe accadere intorno al 2027, dato che l'ultimo risale al 1927.

Non sappiamo la data esatta del ritorno di Gesù, ma certamente molti avvenimenti, di profezie bibliche, ci stanno dando dei segnali; segnali che Gesù stesso disse di guardare e stare attenti.

Non è Dio che manda i terremoti, è l'uomo che si sta allontanando sempre di più da Dio e sta lasciando "Dio fuori dalle città". La politica, i governi, sono manovrati da poteri alti che non vogliono Dio, ed il popolo sta seguendo le idee di quest'elite di potere, aborto, eutanasia, matrimoni gay ecc. Il popolo sta accettando questi ideali, rifiutando quelli di Dio; sta preferendo il peccato che la santità di Dio. Le leggi spirituali, le maledizioni descritte in Deuteronomio, cadono su coloro che vivono nel peccato. Perché il salario del peccato è la morte e le maledizioni. Tutti coloro che vivono nel peccato, si attirano morte e maledizione. Quand'è un popolo intero a fare questo, come Sodoma e Gomorra, la rovina sarà certa.

Solo coloro che fuggiranno dal peccato, come fece il giusto Lot, scamperanno da questa rovina. La moglie di Lot, diventò una statua di sale solo per essersi voltata a guardare quel popolo dato al peccato (Ge.19:26).

I governi e la popolazione, accettando e legalizzano il peccato, mette fuori Dio dalle città, il risultato sarà "Porte spirituali aperte delle città" e Satana che entra. Il peccato entra nella natura e il clima impazzisce dando delle conseguenze; perché ricordiamo, il peccato genera la morte (Giac 1:15:"il peccato quando è consumato, genera la morte").

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