"Il Paese che abbiamo attraversato per esplorarlo è un Paese che divora i suoi abitanti; tutta la gente che vi abbiamo vista, è gente di alta statura; e vi abbiamo visto i giganti, figli di Anac, della razza dei giganti. Di fronte a loro ci pareva di essere cavallette; e tali sembravamo a loro". (Numeri 13:32-33)
Nefilim, Gibborim, Refa'im, in buona parte dell'Antico Testamento è semplice trovare termini del genere volti a dipingere figure per noi estranee, quasi mitologiche.
Sembrerebbe difatti impossibile per noi immaginarci uomini alti come querce (Amos 2:9), titani di quasi 3 metri (1 Samuele 17:4), 2.50 metri (1 Cronache 11:23) o intere popolazioni di colossale statura (Deuteronomio 9:1-2).
La letteratura rabbinica, oltre a sottolinearne le sproporzionate dimensioni, aggiunge ulteriori elementi che contribuiscono a conferire ai giganti un'aura ben più spaventosa: essi potevano mangiare sino a 100 cammelli o cavalli al giorno, riuscivano a fermare i corsi d'acqua con un piede, avevano più denti rispetto ad un comune uomo, portavano numerose collane e conducevano una vita altamente immorale.
Nonostante queste ultime caratteristiche non siano ben esplicitate nella Bibbia, risulta abbastanza chiaro come il solo aspetto possa esser bastato per spaventare gli esploratori inviati da Mosè (Numeri 13:25-33).
Sono passati all'incirca 3.000 anni dall'ultimo gigante documentato nella Bibbia (1 Cronache 11:23).
Il termine ebraico per specificare "giganti" è "refa'im", ma in antichità gli stessi nomi d'alcuni popoli potevano essere direttamente associati alla caratteristica dell'alta statura. È questo il caso degli Amorrei, gli Emim, i Refaim, gli Anakim e gli Zamzummim.
L'esistenza di tali popolazioni è documentata in diversi testi antichi sumeri ed accadici, sebbene per quanto concerne gli Anakim, ad oggi, non sono stati ritrovati resti o testimonianze scritte.
Secondo l'interpretazione d'alcuni studiosi, il termine "bene ha-Anak" (derivante da lingue semite) suggerisce che i discendenti di Anak, gli Anakim, avevano dei colli lunghi o che erano soliti indossare molte collane.
Oltre questo dettaglio etimologico, l'Antico Testamento ci riferisce che gli Anakim furono cacciati da Caleb (Giudici 1:20) il quale ne aveva conquistato i territori; molto probabilmente gli ultimi giganti di questa tribù furono poi assorbiti dai Filistei e dai Cananei per poi dissolversi del tutto.
D'incerta conformazione e sorte furono anche gli Emim e gli Zamzummim: molti biblisti supportano l'idea che furono dispersi tra le vicine popolazioni allo stesso modo degli Anakim.
Gli Amorrei, d'altro canto, hanno lasciato diverse informazioni. Sappiamo per certo che questa popolazione compose diverse tavolette databili intorno al 1800 a.C. e tutt'oggi nelle mani degli archeologi. Adoravano divinità celesti (per così dire, sappiamo che sono divinità del mondo delle tenebre: demoni). Amurru e Sin, invasero la Mesopotamia attorno al 2000 a.C. per poi lentamente scivolare nel declino sino al 1595 a.C., sopraffatta dagli Hittiti.
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