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Una brutta sensazione mi fa svegliare quasi di colpo e di conseguenza rischio di fare male al piccolo Hoseok che ancora dorme tranquillo tra le mie braccia.
Esattamente cinque secondi dopo sento qualcuno entrare in camera aprendo la porta e, facendo non poco casino.

Tutto ad un tratto vedo le tende spostarsi o meglio essere tirate con un energia tale, che potrebbe spostare un bus se solo lo volesse.

Ovviamente quel tipo di energia che io mi sogno la mattina, ho preso tutto tranne quello che avrei dovuto prendere da quella brava donna di mia madre.

Mentre la sua voce squillante mi obbliga ad alzarmi dalle mie tanto amate coperte.
Non deve aver notato Hoseok stretto al mio petto o non si comporterebbe cosi, sa meglio di tutti cosa succede quando il piccoletto viene svegliato malamente.

Prima che possa tirarmi giù dal letto con la dolce melodia che sono le sue urla di prima mattina apro un palmo davanti al suo viso confondendola.
Prima che possa fare qualsiasi domanda con la stessa mano indico il bambino con il piccolo viso rivolto al mio petto e la vedo sbiancare leggermente.

Come avevo anticipato, non se ne era accorta.

Annuisce e si avvicina di più a me per parlarmi senza svegliare Hobi.

"Lascia tuo fratello nel tuo letto e torna a coprirlo, non ho la minima voglia di sentirlo sbraitare già di prima mattina.
Tu alzati vai a fare colazione poi raggiungimi in cucina che ti dico cosa c'è da fare oggi".

Annuisco poco convinto.
Metto le gambe fuori dalla coperta calda e il contatto con il pavimento freddo mi fa gelare il sangue nelle vene.

Mi alzo di malavoglia e vado in bagno a farmi una doccia veloce.
Esco con solo un asciugamano in vita e mi avvio in camera per vestirmi.

Indosso una camicia larga blu elettrico che si abbina con i miei capelli, e, un paio di skinny jeans neri con due strappi sulle ginocchia.
Sotto metto le mie converse bianche e una volta pronto mi avvio verso lo specchio per una rapida occhiata a quel cespuglio che mi ritrovo in testa.

Prendo un pettine e mi accingo a domare il groviglio blu elettrico che sono i miei capelli.

Dieci minuti buoni e sono presentabile, contorno gli occhi con una riga di matita nera, mi spruzzo il mio profumo preferito e sono pronto per uscire.

Esco dalla camera facendo attenzione a non svegliare il piccolo hobi che ancora dorme sereno e chiudo la porta.
Scendo i quattro gradini che mi separano dall'uscita e sto per aprire la porta,
Ma la voce di mia madre che mi chiama mi fa bloccare sul posto.
"Dove pensi di andare, senza dirmi niente Kim Taehyung?"
Dal suo tono di voce capisco esattamente in che posizione sia senza nenache girarmi.

É in piedi esattamente dietro di me,
Una gamba leggermente più avanti dell'altra, braccia incrociate sotto il seno e sguardo duro.
Lo sento bruciare sulla pelle coperta della schiena.
Mi volto lentamente
"Vado a fare un giro per il centro va bene?"
dico con un mezzo sorriso cercando di addolcirla almeno un pochino.

Il suo sguardo ,ovviamente, dice tutt'altro.

"Quanto stai via? Con chi vai? Dove esattamente? Ti calcolo per il pranzo?"

Una serie di domande che nenache l'FBI in un interrigatorio si fanno spazio sulle sue sottili labbra.

Ancora intontito dal sonno faccio abbastanza fatica a comprendere cosa stia dicendo esattamente, data anche la velocità a cui lo dice.

Circa 2 minuti dopo ho finalmente finito di metabolizzare il tutto.

"Sarò di ritorno verso mezzogiorno, vado solo, in centro, vado a vedere i negozi e si calcolami per  pranzo."
Con gli anni ho capito che l'unico modo per scampare agli interrogatori di mia madre é rispondere a tutte le sue domande in modo diretto e sintetico.

Mi volto senza lasciarle il tempo di replicare e la saluto uscendo dal piccolo appartamento.

Con passo lento, comincio ad avviarmi verso il centro.
Metto le cuffiette e mi godo la leggera brezza marina.

Pochi minuti dopo sono davanti a un negozio d'arte.

Intravedo una piccola valigetta con all'interno tanti tubetti di colore, matite colorate e pastelli a cera.
É bellissima ma sicuramente fuori dalla mia portata.

Mi sporgo di più verso la vetrina per cercare di vedere il cartellino con il prezzo ma sembra tutto inutile.
A un certo Punto sento una voce affianco a me.
"50.000 won" (circa 35 euro)
mi volto curioso.
"Scusi?"
"La valigetta, viene 50.000 won"
Davanti a me c'è un ragazzo che avrà qualche anno più di me al massimo.

É alto e veramente molto bello.
Ha gli occhi scuri e i capelli castani, le labbra piene e un fisico slanciato.
Indossa un grembiule di pelle con la parte del collo e una tasca davanti in cuoio penso.

In alto a destra ha un cartellino con scritto "SeokJin", immagino sia il suo nome.

Lo guardo confuso e lui,
notandolo si attrezza subito per darmi spiegazioni.

"Sono un dipendente di questo negozio, ho visto che stavi cercando il prezzo di quella valigetta e notato che non sembravi voler entrare, quindi, sono uscito io"

Ride leggermente.
Gli sorrido di rimando un po'imbarazzato.
"Beh grazie mille -"
Mi fermo un attimo sperando sia lui a presentarsi.

"Ah si scusa, io sono SeokJin piacere puoi chiamarmi semplicemente jin.
Come ti chiami tu?"

"Io sono Taehyung, piacere mio Jin"
Sorrido mostrandogli uno dei miei soliti sorrisi pieni.

"Quindi eri interessato a quella giusto?"
Indica la valigetta.
"Si, ma non credo di potermela permettere..."
Dico con un fil di voce
"Ti piace l'arte?"
Mi chiede,
Lo guardo spaesato.

"Mh si, ogni tanto mi metto su quella stradina a fare ritratti alla gente"
Mi guarda sorpreso e interessato
"E quanto costa un ritratto?"
"28.000 w- aspetta ma perc-"
Mi blocca e pensa un attimo

"Facciamo così, tu mi fai un ritratto,
Perché tutti meritano di vedere la mia eterea bellezza,
E io ti do la valigetta, in questo modo mi dovrai solo 22.000 won, e immagino che in una serata potrei ripagarmi."

Annuisco un po' spaesato.
Davvero é possibile fare una cosa del genere?
Non penso che questo Jin sia un normale dipendente,
forse é il figlio del proprietario.

"Ok taehyung allora, questa sera vengo a riscuotere il mio ritratto dove mi hai indicato prima, poi ti darò la valigetta va bene?"

Annuisco di nuovo
"Grazie mille Jin. "
Avrei voluto chiamarlo per cognome, ma questo mi é ignoto, quindi, lo chiamo per nome sperando non si offenda.

Mi fa un sorriso caloroso,
"Allora a stasera Taehyung"
"Certo a stasera".

Fa per tornare all'interno del negozio ma si ferma poco prima
"Mi daresti il tuo numero? Cosi se non ti vedo posso chiamarti"

Annuisco e gli chiedo il telefono per scriverlo.

Una volta effettuata questa azione restituisco il cellulare e mi giro salutando.
Ancora un po' confuso da quello che è appena successo finisco il mio giro per il centro e dopo vari minuti controllo l'ora.

12.36 AM

É il caso di tornare a casa se non voglio mia madre infuriata per il mio ritardo.

The painter // Vkook (K. taehyung + J.Jungkook) [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora