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Ancora a braccetto,
Jungkook continua a tirarmi con un enorme sorriso in volto.

Non ho idea a cosa sia dovuto questo suo improvviso cambio di umore ma mi va bene cosi,
il suo sorriso,
non so perché,
porta a sorridere anche me.

Camminiamo per qualche minuto finché sulla nostra destra non si para un enorme insegna luminosa che ci da il benvenuto ad un ristorante giapponese che come specialità ha il sushi.

Jungkook si gira verso di me per avere il mio consenso,
che poco dopo ottiene.

Fa scivolare il suo braccio sul mio e,
Probabilmente preso dal momento di euforia,

mi prende per mano.

Quando si accorge di ciò che ha fatto lo sento sussultare e tremare leggermente,
Mollando la mia mano,
come scottato.

Le sue guance prendono un color porpora acceso
mentre prende a mordersi il labbro nervosamente.
"S-scusa hyung io n-"
Il suo discorso viene interrotto dalla mia mano che va dinuovo a intrecciarsi con la sua e senza parlare oltre.

Ora, sono io a trascinarlo dentro il ristorante.
Le nostre dita sottili sono incastrate tra di loro perfettamente,
quasi incollate,
e nessuno dei due accenna a voler mollare quella presa salda che si é creata.

Entriamo nel ristorante avvicinando i nostri corpi facendo scivolare le nostre mani intrecciate dietro i nostri fianchi che quasi si sfiorano.

Un cameriere viene ad accoglierci e ci fa accomodare a un tavolo da due.

Con estremo fastidio e rimpianto siamo obbligati a slegare quel contatto che abbiamo tenuto fino a questo momento per sederci e ordinare.

Prendo in mano il menù e guardo cosa ordinare.

Io concludo in fretta quindi mi prendo un attimo per osservare meglio Kook.

Questa sera indossa una camicia aderente nera con i primi bottoni slacciati,
Uno skinny jeans bianco e un paio di converse anch'esse completamente nere.
Porta i capelli divisi perfettamente a metà e leggermente mossi e qualche orecchino lungo.

Una volta scelto chiamiamo il cameriere.

Un ragazzo alto e moro, abbastanza bello ci raggiunge.
Mi guarda
"Salve signori siete pronti per ordinare?"

Mi fissa, la cosa mi mette parecchio in imbarazzo.
Con la coda dell'occhio vedo il piccoletto davanti a me cominciare a muoversi nervosamente sulla sedia per poi prendere parola con un tono di voce più alto di un ottava.

"Si io prendo uramaki con avocado e salmone,  nighiri con i gamberi e sashimi grazie."
Il suo tono cala leggermente verso la fine,
forse accorgendosi,
di averla alzata troppo poco prima.

Solo in quel momento noto il cameriere, che dalla targhetta capisco chiamarsi BamBam,
voltare il viso verso il ragazzo davanti a me, e, con uno sguardo di sufficienza, scrivere la sua ordinazione.

Si torna a girare verso di me qualche secondo dopo aver staccato la penna dal foglio rivolgendomi un sorriso a 32 denti.

Espongo la mia ordinazione e noto che ci mette di più di prima a scrivere nonostante io abbia preso meno.

A quel punto vedo il coniglio difronte a me storcere il naso.
"Noi siamo apposto cosi grazie,
puoi andare"

Fa un sorriso tirato e torna a guardarmi.

Abbassa la testa verso il tavolo dove la mia mano sta sta appoggiata malamente in attesa di cibo e sotto lo sguardo inquisitore mio e del cameriere fa intrecciare leggermente le nostre dita sopra la tovaglia bianca di carta.

Sento le guance avvampare e spalanco gli occhi.

Penso che BamBam abbia fatto lo stesso,
Dato che pochi secondi dopo non sento più la sua presenza al nostro fianco.

Non oso slegare la presa,
Ci stiamo fissando da minuti ormai.
Senza proferire parola,
Solo guardandoci,
dicendo più di mille parole.

Prendo del tempo per osservare il suo viso.

I capelli castani leggermente più scuri alla radice,
gli ricadono morbidi con onde sinuose sulla fronte lasciata leggermente scoperta.

Gli occhi sono abbastanza grandi e ai lati ha un po' di ombretto marrone scuro che delinea ancora di più il suo sguardo da cucciolo sperduto.
Le orecchie sono ornate da diversi orecchini.

Alcuni lunghi sui lobi mentre altre semplici anelline intorno alla parte superiore.
Il nasino piccolo e perfettamente lineare aumenta ancora di più la grandezza degli occhi,
mentre,
Le guance leggermente paffute
Fanno da sfondo alle labbra rosee e piene.

É veramente bello.
A risvegliarci dai nostri pensieri è lo stesso cameriere di poco prima che ci porta le ordinazioni.

Con un sussulto le nostre mani perdono il contatto e il quello visivo si interrompe.

I nostri piatti sono davanti a noi e cominciamo a mangiare di gusto.
Tutto ciò é veramente buono.
Circa una mezz'oretta dopo abbiamo finito.

Sempre BamBam porta il conto e me lo porge.
Se ne va e osservo lo scontrino rigirandomelo tra le mani.
Infondo allo scontrino noto una serie di numeri.

Il suo numero.
Jungkook nota la mia espressione e con un gesto fulmineo fa passare lo scontrino nelle sue mani.

"Scusa? Questo si permette anche di rubarmi le tecniche di rimorchio?"

Sgrano gli occhi per quello che ho appena sentito.
A quel punto il moro davanti a me strappa il pezzo finale del foglio dove prima era scritto il numero accartocciandolo e alzandosi per andarlo a buttare.

"Non ha speranze con te."
Io sono ancora scioccato e la mia bocca non sembra essere più connessa con il cervello.

Jungkook mi ha appena fatto una scenata di gelosia?

Ma non stiamo nenache insieme!
Decido di lasciar correre cercando di riprendermi.

Lo vedo guardare il suo polso probabilmente in cerca dell'orologio e non trovandolo,
prontamente tira fuori il cellulare controllando l'ora.

"Cosa dici ci avviamo verso casa di Namjoon? É un po lontana dobbiamo camminare per arrivarci."

Annuisco.

Usciamo dal locale
ma mentre Jungkook apre la porta notiamo BamBam guardarci da dietro il bancone.
Prontamente gli lancia uno sguardo di fuoco prendendomi la mano e trascinandomi fuori.

The painter // Vkook (K. taehyung + J.Jungkook) [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora