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...
Arriviamo finalmente a casa dopo un viaggio in macchina decisamente sofferto.
Alla fine abbiamo deciso di andare a casa mia dato che era quella più vicina.
Scendiamo dalla macchina e mi muovo ad attraversare il vialetto e a trovare fuori la chiave giusta.
Arrivo davanti alla porta con la chiave in mano e in poco tempo ho aperto.
Jungkook è alle mie spalle e trema di desiderio tanto quanto me.
Non appena entriamo la porta viene sbattuta con prepotenza e subito dopo la mia schiena aderisce perfettamente ad essa.
Kookie è davanti a me, i nostri corpi sono incollati.
Tutta quella voglia, che fino ad ora abbiamo dovuto reprimere ora sta uscendo.
Kookie mette le mani sui miei glutei, chiaro invito ad avvinghiare le mie gambe attorno al suo bacino.
Senza troppa fatica mi porta su per le scale mentre la mia bocca si muove sapientemente sul suo collo, facendogli rilasciare qualche gemito di approvazione.
Arriviamo finalmente alla Camera da letto e senza preoccuparci troppo di chiudere la porta, cominciamo a baciarci con passione.
Mi blocco un secondo e stacco il piccolo da me, vado verso la radio e accendo la musica.
Poco dopo ritorniamo nella stessa posizione di poco prima e i caldi baci di jungkook sulla mia pelle rompono il silenzio della stanza.
Il peso del corpo del moro sul mio, mi fa eccitare ancora di più e le sue mani, in questo momento intente a togliermi la maglia, mi fanno sentire speciale.
Con delicatezza gli tolgo la maglia a mia volta.
Nel mezzo dei nostri gemiti, mi sembra di sentire una voce chiamarmi.
Non ci faccio molto caso continuando il mio lavoro.
Kook, lascia una scia di baci umidi su tutto il mio petto e con un dito traccia una linea immaginaria fino all'orlo dei miei pantaloni.
Si abbassa con la testa fino ad arrivare al bottone dei jeans stretti che stavo indossando spacciandosi con i denti.
Questa mossa mi fa impazzire completamente
"S-si kookie, ma muoviti."
Quasi lo imploro.
"Mh- come siamo impazienti piccolo gucci boy"
"S-si dadd-"
Mi blocco nel bel mezzo della frase quando sento contemporaneamente i miei jeans volatilizzarsi e la porta sbattere violentemente.
"KIM TAEHYUNG MI DEVI RISP-"
La voce di mia madre fa capolino nella stanza prima che potessi accorgermene.
A metà della frase, non appena si accorge della situazione che ha davanti, si blocca sbiancando completamente.
Non appena realizzo cosa è appena successo, le orecchie cominciano a fischiare e come lei raggiungo tonalità di bianco che farebbero invidia al latte.
Kookie d'altro canto, non appena ode la voce della donna fa un salto spostandosi da sopra di me, purtroppo però non abbastanza velocemente da non farsi vedere.
Non appena la donna davanti a me si riprende un attimo, noto che ha il piccolo hobi in braccio.
In questo momento é girato verso di noi ed é il primo a parlare.
Con un Po di fatica, scende dalle braccia di mia madre per venire verso di noi.
Sale sul letto e si catapulta addosso a Jungkook.
Che per poco non cade dal letto.
Lo stringe a se anche se dopo un Po. È lo abbraccia forte.
Lo sguardo mio e di mia madre è incatenato ma nessuno dei due osa parlare.
"Jungkookiee"
Urla il piccoletto ancora in braccio al moro.
"Hoseok vai immediatamente in camera tua."
Mia madre parla con tono di voce neutro ma fa quasi paura.
"Io...mamma, non è come sembra."
E l'unica cosa che riesco a dire.
Eccolo, sta tornando, sta per tornarmi un attacco di panico.
Kook nota il mio respiro perdere regolarità e i miei occhi riempirsi di lacrime.
Prende la mia mano stretta nella sua E comincia ad accarezzarla dolcemente con il pollice.
Comincio a non respirare più bene.
Mia madre ancora mi guarda da lontano quasi schifata.
Questo non fa altro che aumentare le lacrime e il mio cuore sembra voler uscire dal petto.
Mi giro verso il più piccolo che capisce al volo la situazione.
Mette una mano sulla mia guancia, è comincia a sussurrarmi parole dolci lasciandomi di tanto in tanto mi fa delle carezze.
Ovviamente tutto questo non Basta e sento di poter morire da un momento all'altro.
Con fatica riesco a dirgli quali pillole prendere, e, come l'ultima volta fa uno scatto verso il bagno per prenderle.
Nel mentre mi ranocchio su me stesso cercando di regolarizzare il respiro.
Fallendo miseramente.
Nel frattempo la donna che poco fa era in piedi sullo stipite della porta se ne era andata, chiudendosi violentemente la porta della sua camera alle spalle.
Io l'ho delusa, io sono cosi sbagliato.
Io, non merito di vivere.
Faccio sempre e solo soffrire tutti, chiunque sia al mio fianco soffre sempre e comunque.
Non merito di vivere, non merito di avere amici, o addirittura un fidanzato.
Sono gay, ecco cosa sono, per mia madre sono un mostro, e probabilente ha ragione.
I maschi dovrebbero stare con le femmine, non con i maschi.
Sento un peso affianco a me ma non riesco a mettere a fuoco la figura.
"Tae, piccolo, guardami, prendi le pillole, starai meglio.
La voce del moro mi arriva ottavata.
"Ti prego, non lasciarti andare, tae, ti prego, fallo per me"
Comincio a sentirmi più leggero, il respiro comincia a mancarmi del tutto, la testa sta per esplodere.
Ma poi tutto si ferma, sento solo gli occhi che si chiudono lentamente e i rumori che piano piano spariscono.
L'ultima cosa che sento è una frase detta da Jungkook.
"Tae ti prego, resisti, ti amo così tanto, ho bisogno di te, non mi lasciare."
Poi nero.




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The painter // Vkook (K. taehyung + J.Jungkook) [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora