Part One-

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Se ne stava lì con quella valigia tra le mani, si sentiva stupido a starsene lí impalato a guardare il campanello, aveva fatto cose peggiori del bussare ad una porta ma quella non era di certo una casa qualunque.
Quando Martha l'aveva chiamato settimane prima gli sembrò un'idea geniale prendere quel biglietto aereo, insomma l'idea che lui fosse il suo regalo di compleanno lo spaventava ma più di tutto lo eccitava e lo compiaceva come solo Oliver avrebbe potuto capire.

Insomma, non si era certo fatto trovare con un fiocco in testa ma se l'altro avesse voluto Elio si sarebbe fatto scartare e strappare come fanno i bambini con la carta attorno ai regali di Natale.

Trovò il coraggio di bussare alla porta e quando gli fu aperta si rese conto di essere arrivato proprio un attimo prima che Oliver spegnesse le candeline sulla torta.
"Su esprimi questo desiderio!" Lo esortava la moglie che si preoccupava che la cera delle candeline finisse sulla farcitura.
Oliver guardò dritto verso la porta e poco prima di spegnere le candeline bisbigliò:"Ogni desiderio sarebbe superfluo adesso"

In quell'istante di buio prima che si riaccendesse la luce Elio voleva andare via, la sua vista sola lo aveva scombussolato quanto bastava per farlo sentire leggero come una foglia che si dondola su un albero in autunno.

Oliver si fiondò subito su di lui, lo abbracciò calorosamente ma tutto in lui era diverso a quei tempi.
I tratti del suo viso erano più spigolosi di un tempo, tutti in quella stanza lo chiamavano "papà" e la fede al suo dito brillava accecando gli occhi di Elio che con invidia guardava Martha accarezzargli la nuca.

"Il tuo amico italiano, finalmente me lo puoi presentare!" Aveva detto la donna dal cassetto corvino mettendosi tra i due scogliendo quell'abbraccio.
"Come lo hai trovato? Sono passati anni..."Le aveva risposto mettendosi una mano tra i capelli.
"Non facevi altro che nominare suo padre e sono risalito a lui facendo due più due, ah a proposito mi dispiace per la tua perdita"Aveva detto guardando Elio con tenerezza.
Poteva non avere più sedici anni ma dentro di sé era sempre quel ragazzino che sfrecciava in bici per le strade di Crema e suonava al piano per il padre.
La morte di quest'ultimo fu uno degli eventi più traumatici della sua vita, non poté dirgli addio per l'ultima volta, era successo tutto così all'improvviso che prese un colpo persino ad Anchise che non era un uomo dalla lacrima facile.
Elio si limitò a sorriderle e sperò che uno dei due cambiasse argomento.

Oliver chiese a Martha di posare la valigia di Elio nella stanza degli ospiti mentre loro si dirigevano verso lo studio di Oliver, invaso di libri e bottiglie di alcolici scadute da un pezzo.
"Non riesco a credere al fatto che tu sia davvero qui, era l'ultima cosa che immaginavo"
"Già anche io non riesco a credere di essere veramente qui" Aveva detto Elio impacciato, guardandosi attorno.
"Sai ho pensato diverse volte a te in questi anni"
"16 anni" Aveva specificato Elio guardandolo come le mogli guardano i mariti quando vogliono rimproverarli, era un "forse ti sei dimenticato quanto tempo é passato ma per me é stata un' eternità"
"Si, in questi 16 anni ti ho pensato, mio figlio Johnny ha la stessa età che avevi tu quando..." Aveva lasciato la frase sospesa e Dio solo sa Elio come avrebbe potuto completarla, inizialmente avrebbe voluto dire "quando ci siamo amati" oppure più rancoroso "quando mi hai lasciato da solo alla stazione" ma si limitò a dire quasi con freddezza un "quando ci siamo conosciuti"
Oliver prese un bicchiere di scotch e glielo porse:"Al tempo che passa" Aveva detto alzando il braccio.
Elio aveva accolto silenziosamente quel Brindisi e ciò suscitò finalmente una reazione vera nell'altro.
"Ma insomma, che hai? Non sei contento di vedermi?" Gli aveva chiesto avvicinandolo
"Venire qui é stata una pessima idea"
"Elio..."
"Non ho pensato attentamente a cosa avrebbe significato per me rivederti, forse" Stava per farlo di nuovo, come quando in cantina gli pianse addosso anni prima, stava di nuovo per mostrargli il suo lato fragile.
"Cosa ti aspettavi? Lo sai che sono sposato, credimi mi fa molto piacere vederti ma..."
"Ma non siamo più a Crema, io non sono più un ragazzino e tu non sei più interessato forse" Aveva detto rischiando di singhiozzare le ultime parole, poi, prima di uscire lo guardò e gli disse duramente:"Later".

Quella sera conobbe i suoi tre figli Johnny, Elliot e incredibilmente aveva avuto anche una figlia femmina e quando Martha gliela presentò il suo nome lo fece sorridere.
"E lei é la piccola di casa, vieni a salutare Marzia!" Oliver era riuscito a convincere Martha che era un omaggio a lei chiamare la figlia così, che fosse la traduzione italiana del suo nome ma Elio non si lasciava di certo convincere dalle sue parole quando sapeva quanto fosse un riferimento nemmeno troppo velato ad una storia ben diversa.
Giorni dopo gli disse che lo aveva fatto per avere sempre un pezzo di quell'avventura con sé, ma questo é un avvenimento secondario.

La sera del compleanno si chiuse con un'amichevole partita a carte tra lui e Martha che poteva riuscire a sopportare solo dopo quel bicchiere di scotch.

Call me by your name: Sixteen years laterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora