Part Six-

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Marzia andò via quasi subito lasciandolo da solo assorto nei suoi pensieri, quella notte non dormí; non ne aveva bisogno.
Certe notti non erano fatte per dormire, quanto per riflettere.
Fu così, per una mera casualità che si trovò a sentire Martha e Oliver discutere in piena notte.
"Non ti credo più ormai" Aveva detto sbraitando lei.
"Come ti permetti! Ti sto trattando già con troppa gentilezza per quanto mi riguarda Martha, dopo tutto quello che mi hai fatto se fingo é solo per il bene dei ragazzi!"Aveva detto spazientito lui.
Elio era sempre più curioso di capire di cosa si trattasse, non voleva impicciarsi in un primo momento ma ormai era sveglio e all'ascolto....
"Quante volte ancora devo scusarmi Oliver, quante?"
"Scusarsi non serve, sai cosa penso di te e se non ti tratto da moglie é perché da quando hai confessato tu per me non lo sei più"
"Ma mi fai male così Oliver, tutti ci vedono come una coppia, io mi sento ancora tua moglie perché non riesci a superarlo?"
"Come puoi chiedermi una cosa del genere?!
Ho accolto Marzia come se fosse figlia mia, l'ho cresciuta pensando che fosse mia figlia e non ti basta? Sono quattro anni che faccio finta di niente per il bene di tutti e ti trovo qui a lamentarti!" Fece una pausa e un respiro profondo.
"Tu mi hai tradito, mi hai mentito e hai portato avanti la gravidanza di un'altro uomo dicendomelo solo quando pensavi che stessi per scoprirlo e pretendi che io ti tratti come se niente fosse?!"
"Oliver io voglio solo avere un rapporto con te, avere attenzioni anche quando siamo da soli, ho sbagliato perché non avrei mai dovuto tradirti e me ne pento ogni giorno quando guardo Marzia negli occhi ma cos'altro posso fare..."Aveva detto Martha iniziando a piangere.
"Ti do un ultimatum Martha: o dici a Marzia tutta la verità o sparisci dalla mia vita, non intendo fingere ancora"
"Ma perché adesso Oliver, perché dopo 4 anni, cosa cambia adesso?"
"Ti ho detto già che mi sono stancato"
"Bugie, mi stai mentendo! Dimmi la verità"
"Martha non insistere"
"Hai un'altra?" Aveva detto addolorata.
"No, nessuna"
"Perché sento che non é vero? Oliver dimmelo"
"Martha ti ho già detto che sei tu l'unica donna della mia vita"
"Tz, l'unica donna" Aveva detto impulsivamente.
"Oliver" Aveva detto tutto a un tratto.
"Nessuna donna...
Perché hai specificato donna?
Oliver non dirmi che..." Si era coperta il viso carica di vergogna.
"Martha..."
"Oliver ti vedi con qualche uomo?"
"No Martha lasciami spiegare"
"Il tuo amico c'entra qualcosa? Da quando é arrivato mi consideri meno di zero"
"Martha é una lunga storia"
"Ed io sono tutta orecchi"

Elio in quel momento portò la mano alla bocca, era incredulo non riusciva a realizzare quanto aveva sentito.
Se Marzia era figlia solo di Martha in un certo senso poteva dirsi sollevato da quel peso incredibile che giaceva grave nel suo petto ma poteva anche dirsi nulla la sua sensuale quanto infantile vendetta verso Oliver.
Ma ciò che lo sorprese in modo quasi euforico era quell' improvvisa volontà di Oliver di lasciare Martha, desiderava tanto esserne il motivo.
Forse era diventato uno sfascia famiglie o forse no perché in fin dei conti Martha aveva sfasciato tutto da sola ma in quel momento dopo averli sentiti discutere desiderava solo vederlo e stringerlo fino a scordarsi che giorno fosse.

La mattina arrivò impetuosamente, a svegliarlo furono i ragazzi; gli portavano un messaggio del padre che lo aspettava per la loro gita in barca.
Gita della quale Elio non sapeva niente ma resse il gioco e si finse totalmente pronto per quella mattinata da soli quando internamente sentiva aggrovigliati tutti i suoi timori.
Lo guardò, gli sembrò nervoso.
"Hey"Gli disse Elio rivolgendogli uno sguardo carico di preoccupazioni.
"Ti va di fare un giro?"
"Okay"
"Dammi la mano" Aveva detto Oliver.
Elio l'aveva guardato come per dire:"Ma é uno scherzo?!"
"É difficile salire su questa cosa, dammi la mano" Aveva detto con fare arbitrario.
Oliver gli afferrò la mano pochi secondi dopo ed Elio cercava di comandare e badare alla sua terribile voglia di accarezzargli i polpastrelli e piano piano con non poche difficoltà salí sulla barchetta di legno con Oliver.
Quella mattina non pioveva per fortuna ma il cielo non prometteva bene ugualmente e anche le loro menti erano sulla soglia di una tempesta.
"Oliver ieri..."Aveva iniziato Elio.
"Ieri sono rimasto sveglio fino a tardi e ti ho sentito litigare con Martha, ho sentito tutto" Aveva detto grattandosi la testa imbarazzato.
"Cosa intendi per tutto?" Aveva detto visibilmente preoccupato.
"Marzia"
"Ah, quindi adesso lo sai"
"Già..."
"É un capitolo della mia vita molto doloroso per me, Elio"
"E io in quale capitolo rientro? Ah no scusa, le distrazioni non meritano capitoli, ma i grandi amori che in realtà sono finzioni si!"
Elio stava man mano scoppiando rilasciando tutte le paranoie e tutti i sentimenti tossici che provava nei confronti di Oliver in quel momento.
"Elio, subito dopo aver avuto i gemelli Martha soffriva di depressione post-partum e io decisi di mandarla da uno psicologo specializzato in quei tipi di disturbi in Germania e forse non avrei dovuto perché mentre ero qui a crescere i suoi bambini lei se la spassava con il figlio dello psicologo che per di più ai tempi aveva solo ventidue anni"
"Wow, si é fatta un toy boy come tutte le dive di Hollywood la signora!" Aveva detto cinico.
"Quattro anni fa ho scoperto tutto perché traslocando ho trovato le lettere che Martha mandava a quel ragazzo aggiornandolo su come stesse Marzia, io in realtà pensavo che fosse una corrispondenza amichevole ma lei pensando che avessi scoperto tutto confessò il tradimento"
"E tu hai pensato bene di continuare con un matrimonio che era palesemente in pezzi"
"Volevo dare stabilità ai miei figli credici o no.
E poi lo sai bene anche tu, io ho sempre vissuto sulla base del "dopo", amo fingere, amo evitare le situazioni problematiche"
"Quindi?" Aveva detto punzecchiandolo
"Per quattro anni mi sono fatto andare bene questa vita di finzione però quando sto con te é diverso, riesci a farmi sentire come un ragazzino, riesci a farmi trovare la voglia e il coraggio di pensare finalmente a me"
Elio non sapeva cosa rispondere a quel punto, era felice e in preda al panico allo stesso tempo.
"Ma forse é tardi per dirti questo?!" Aveva aggiunto Oliver non sentendo risposte da parte dell'altro.
Elio gli si fiondò addosso in un secondo, erano troppi anni che le loro labbra non si sfioravano, troppe volte Elio aveva desiderato quel tenero contatto e doveva ricevere sulle sue labbra la gloria di quell'amore che una mattina cupa d'inverno si apprestava a rinascere.
Quando pochi minuti dopo il tutto finí Elio lo guardò euforico e iniziò a togliersi i vestiti:"Facciamo un bagno?!"
"Ma sei pazzo! Ci sono tre gradi qui, l'acqua sarà congelata, ci prendiamo la febbre!"
"Vedilo un po' come un battesimo, come una rinascita, da adesso sei un Oliver nuovo"
"E come sarebbe questo Oliver nuovo?"Aveva detto incuriosito.
"Un Oliver più audace, un Oliver che di tanto in tanto potrebbe intrufolarsi nella mia tenda ma sopratutto un Oliver  che prende le scelte giuste: quelle che gli fanno bene veramente" Aveva detto con quel tono ingenuo da bambino, la sua positività e la sua voglia di credere che tutto poteva andare bene era all'apice: gli bastava averlo davanti e tutto tornava al proprio posto.
"Che battesimo sia!" Aveva detto tuffandosi vestito.

Call me by your name: Sixteen years laterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora