Dopo quel doloroso addio niente fu più lo stesso.
Elio aveva finito col vendere la casa in Italia a Marzia e si era buttato a capofitto nel lavoro.
Verso la fine degli anni novanta era diventato un pianista abbastanza di successo, aveva partecipato alla produzione di diverse colonne sonore ad Hollywood, dove passava la maggior parte del suo tempo nonostante il fatto che non avesse una dimora fissa e girava di albergo in albergo.
Così come giravano le stanze d'hotel giravano anche i suoi frequentanti, dapprima coetanei e poi sempre più grandi di lui.
Non si definí mai impegnato seriamente ma tra il novantanove e il duemila tre aveva frequentato un ballerino dell'Opera di Mosca, arrestato poi per spaccio di sostanze dopanti ad altri suoi colleghi.
Dopo aver vissuto un'altra separazione dolorosa Elio sembrava aver chiuso le porte del suo cuore definitivamente, anche perché il disegno di Oliver non sembrava lasciare la sua mente.
Lo aveva pensato intensamente alla mezzanotte del nuovo decennio, il duemila era un traguardo importante per l'umanità.
Due mila anni di storia, di civiltà, due mila coltellate al petto per il ragazzo non più troppo giovane che avrebbe alzato la cornetta solo per sentire quel signore che gli aveva rubato l'anima.
Come troppi anni dopo avrebbe cantato Marco Mengoni avrebbe fatto tutto altre duemila volta nonostante Oliver fosse distante, nonostante gli errori e gli orrori da lui commessi.
Via via che il suo carattere si consolidava e andava verso l'età adulta trovò il suo modo di star bene, di superare la tossicità dalla quale era circondato.
Aveva iniziato a scrivere professionalmente, l' ambiente musicale lo aveva portato a conoscere diversi editori, tra i quali l'affascinante André.
Alto, snello e sconsiderato.
Indossava jeans scoloriti e sfoggiava un trucco occhi che faceva invidia a qualsiasi donna di quegli anni e ad Elio sotto sotto piaceva più di quanto dimostrasse.
Fu un rapporto strano quello tra i due, André voleva conoscere ogni parte della sua vita per riuscire a scrivere qualcosa di vero ed Elio con non poche difficoltà riuscì ad esporsi quanto bastava per farselo amico in un primo momento e poi sempre più amante.
La prima volta che dormirono assieme fu nello studio di André, rivedevano l'incipit del libro quando un foglio cadde a terra causando il contatto inaspettato e piacevole delle loro mani.
Risero inizialmente fino a sfiorarsi ancora e non solo le mani.
André fu quanto di più simile ebbe ad un compagno, nella sua sregolatezza lui amava prendersi cura di Elio, pensava che quest'ultimo meritava qualcuno ad aspettarlo dopo il lavoro, qualcuno che gli cucinasse la pasta a notte fonda e qualcuno che riuscisse a dargli l'equilibrio che necessitava.
Fu una grande intesa la loro, non solo personale ma anche professionale, infatti oltre al libro di Elio stesero anche una sceneggiatura per una serie tv che gli valse un incasso vertiginoso.
Fu dopo questa conferma che decisero di andare a vivere insieme.
Scelsero Londra, si allontanarono parecchio dalla scena Hollywoodiana ma seppero adattarsi lavorativamente alla nuova posizione.
Elio aveva trovato un posto per insegnare pianoforte in un'Accademia di Westminister mentre André lavorava per la sua casa editrice con sede a Covent Garden.
Avevano tutta la mattina impegnata ma il pomeriggio non si facevano mai mancare una passeggiata o un pranzetto insieme.
Elio pensò di aver finalmente messo la testa apposto e riuscí a presentare André a sua madre.
Annella, che era traduttrice, lo aiutó persino con qualche lavoro in tedesco così poteva tenere la mente occupata dato che negli anni precedenti aveva scoperto di avere una disfunzione cardiaca che spesso la costringeva a letto.
Insomma, nonostante i cambiamenti Elio stava trovando la sua strada e si sentiva a suo agio nel ruolo di figlio e compagno premuroso.
In quel momento sul suo cammino apparì qualcun'altro.
Il sabato sera erano sempre ospite di qualche amico di André, frequentavano principalmente la zona di Soho dove i bar gay andavano per la maggiore.
Fu proprio in una di quelle colorate serate che una giovane drag queen li incontró cambiando parte della routine della coppia.
Il suo stage name era Devine Intervention e oltre ai lip sync cercava nel suo piccolo di parlare anche di politica e fu così che André decise di intervistarla invitandola a casa loro.
Scoprirono che il ragazzo aveva una storia agghiacciante, fu una delle cose più dure che l'editore si trovó a scrivere.
Arrivò a casa loro completamente out of drag e questo causó già la prima domanda posta da Elio.
Divine, il cui vero nome era Joshua, spiegó loro che una volta era stato picchiato per aver fatto duecento metri a piedi fuori casa sua vestito da drag e che da allora non aveva osato vestirsi in quel modo in pieno giorno.
"Raccontami qualcosa della tua storia" Aveva suggerito André
"Più che una storia la mia é un'Odissea" Aveva esordito cercando di sdrammatizzare
"Ancora meglio, ho una passione per le storie travagliate"Aveva detto l'adulto con tono esuberante.
"Allora, da dove inizio....
Mi chiamo Joshua, ho diciannove anni e sono nato in Texas"
"Texas, fantastico! E come sei arrivato qui, sei così terribilmente giovane per questo ambiente, cosa pensano i tuoi familiari di questa decisione?" Aveva chiesto sempre più interessato.
"Non ho mai conosciuto mio padre, ho vissuto con mia madre fino ai miei sei anni poi dato che non aveva più un soldo e non sapeva come badare a me scappò di casa e sono finito in affidamento in un'altro stato fino ai quindici anni"
"Dimmi di più" Disse mordendo la penna.
"Avevo tredici anni quando ho baciato per la prima volta un ragazzo, di anni ne aveva ventidue ed era il giardiniere della mia famiglia affidataria, siamo stati insieme se così si può dire per un anno e quando l'hanno licenziato perché faceva male il suo lavoro ha dato la colpa a me dicendo che ero stato io ad indurlo a fare quello che aveva fatto."
Prese fiato e continuò.
"Inutile dire che mi trovai fuori la porta di casa in due secondi, fui mandato a casa di un loro zio a Kansas City e rimasi lí fino ai sedici anni.
Scappai non appena ebbi abbastanza soldi per permettermi il volo, nel frattempo avevo quasi diciassette anni e avevo racimolato giusto i soldi per il biglietto d'andata e non era stato facile poiché il vecchio sapeva del mio orientamento e aveva avvisato diverse persone le quali si rifiutarono di darmi lavoro"
"È una cosa terribile, cosa hai fatto quando sei arrivato a Londra?"
"Ho fatto di tutto, non avevo dove state, non avevo soldi e non avevo nessuno.
Sono diventato ,come tanti scappati di casa, un barbone finché non ho conosciuto il proprietario del locale dove ci siamo conosciuti che vedendomi ballare in mezzo alla strada mi ha chiesto se lo avessi mai fatto professionalmente"
"Non eri una drag queen in America quindi?"
"Avrò indossato i vestiti della mia sorellastra almeno una decina di volte ma non avevo mai provato a fare sul serio"
"Quindi ti sei improvvisato performer quando hai iniziato, com'era l'ambiente lavorativo?"
"Inizialmente fu un suicidio, ero il nuovo arrivato in un gruppo di ragazzi che si conoscevano molto bene e non avevo nemmeno metà della loro esperienza, non avevo soldi per i costumi, non sapevo truccarmi decentemente e non indossavo nemmeno le parrucche perché non sapevo come farle rimanere salde per più di dieci minuti"
"Cosa é cambiato da allora?"
"Non sono più quel ragazzino in cerca di un tetto che dorme tra i cartoni dell' immondizia, ora ho un tetto sulla mia testa e anche se odio vivere in un monolocale con altre 5 persone, tutte drag queens e ho imparato i trucchi del mestiere anche grazie alle riviste e infiltrandosi nelle sartorie e alle sfilate della Fashion Week"
"Cosa credi che renda il tuo stile unico?"
"Divine é unica perché é vera, perché dietro un paio di tacchi c'è tanto lavoro e tanto sudore, é il mio progetto a lungo termine e infatti grazie a questa passione per il drag ho iniziato a frequentare un'Accademia di moda e spero di riuscire a cambiare la mia vita anche perché odio essere in debito con le persone e devo a Simon (proprietario del locale, amico di André) più di quanto possa guadagnare come Drag che si esibisce tutte le sere, quattro sere a settimana"
"Ultima domanda, cosa pensi delle famiglie che non accettano questo stile di vita e cosa diresti a chi viene ingiustamente discriminato dai propri familiari?"
"Non so come rispondere, non ho mai avuto una vera e propria famiglia ma so cosa significare scappare da qualcuno che non ti capisce, quello che consiglierei ad altri ragazzi in questa situazione é perseverare e stare attenti a non fare passi falsi, la voglia di scappare é tanta ma nella vita si ha sempre bisogno di una meta" Disse facendosi più serio.Fu dopo quell'intervista che Elio decise di chiedere ad André di adottare quel ragazzo, certo, diciannove anni non erano pochi ma potevano ancora fare qualcosa per lui.
André di titubante inizialmente ma dopo la pubblicazione dell'intervista per il suo giornale capí che non era mai troppo tardi per cercare aiuto, per dare amore a qualcuno che se lo meritava decisamente.
Joshua non si aspettava niente di tutto ciò, aveva detto loro che non conveniva, era un ragazzo con orari e abitudini particolari che non era abituato a vivere con delle persone che volessero realmente rendersi disponibili con lui senza secondi fini e che avrebbe potuto rovinare il loro equilibrio.
Lo invitarono a dormire da loro per una settimana, al termine della quale decisero di inviare la domanda per l'affido sperando che il loro essere semplicemente una coppia gay non fosse di intralcio.
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Call me by your name: Sixteen years later
FanfictionQuando Elio riceve la richiesta da parte di Martha, moglie di Oliver, di andare in America per il compleanno di quest'ultimo non poteva immaginare cosa sarebbe successo dopo. Elio vive un periodo di conflitti, di mancanze e decide di tornare alle or...