Narratore
"NON FARLO!" Urlò il moro svegliandosi di colpo dal sogno, o per meglio dire incubo, grondante di sudore e con il respiro affannato.Era solo un sogno...non era reale, pensò nella speranza di calmarsi ributtandosi a peso morto su quel morbido materasso su cui stava dormendo pochi istanti prima.
Fu solo allora che, guardando il soffitto, si accorse del luogo in cui si trovava.
"Quel lampadario è sempre stato lì?" Si domandò ad alta voce per poi sussultare rendendosi conto che quella non era la sua cameretta ne tanto meno una stanza di casa sua.I primi raggi del sole illuminavano quella piccola ma modesta camera che presentava davanti al letto a una piazza e mezza, ricoperto da delle lenzuola bianche con dei ricami rosa floreali, un comò in legno marrone scuro laccato e un'ampia scrivania sormontata da uno specchio circondato da una cornice che ricordava i motivi delle coperte. Gli altri unici tre mobili che si trovavano nella stanza erano due comodini ai lati del letto, anch'essi marroni scuri in legno, e un armadio a due ante che si affacciava verso il lato destro del letto.
Quella camera però non gli era familiare, non sapeva a casa di chi fosse. Ricordava solo di essere svenuto per strada la sera precedente, ma del resto aveva un vuoto totale.
Si rimise a sedere sul materasso facendo cadere le lenzuola sulle sue gambe e accorgendosi di non avere più addosso i suoi vestiti, ma bensì solo i boxer e una maglia rosa addosso che gli fece salire il vomito.
"Ma che cazz-?!" Disse guardando ancora disgustato i suoi vestiti prendendoli tra l'indice e il pollice di entrambe le mani per guardarli meglio.
"Sei sveglio finalmente" disse una voce calma maschile che fece il suo ingresso nella camera appoggiandosi allo stipite della porta, spostandosi i folti capelli neri dalla fronte.
Al che Jungkook indietreggiò. Chi diamine era quello?!
Era un ragazzo alto, più o meno della sua altezza, spalle ampie, dai tratti delicati e le labbra a cuscinetto.
L'uomo si avvicinò piano al moro, che lo guardava sempre più spaventato, sedendosi sul bordo del letto guardandolo con un sorriso.
"Chi sei. E perché mi hai portato qui. Non ti ho mai visto prima d'ora." chiese il piccolo tentando invano di usare un tono fermo e deciso.
"Oh nemmeno io" continuò a sorridergli "non prima che svenissi davanti al mio vialetto di casa" disse con un tono divertito "comunque piacere, mi chiamo Kim Seokjin. Tu invece sei?"
"Je-...Jungkook, solo Jungkook"
"Oh be piacere Jungkook solo Jungkook" rise l'altro avvicinandosi a lui incrociando le gambe per mettersi in una posizione più comoda "e dimmi cosa ti porta qui? Non sembravi avere un bel aspetto ieri sera sai?"
"Nulla che ti riguardi." Disse freddo.
Chi si credeva di essere quel tipo per indagare nelle sue questioni private?
"Qualcuno qui ha gli artigli... va bene" Si alzò leccandosi le labbra "se hai fame ho preparato la colazione di la in cucina. Quando preferisci vieni pure."
Si mise a guardarlo nella speranza di ricevere una risposta la quale non arrivò se non con gli occhi per mezzo di uno sguardo freddo e diffidente che lo fece uscire dalla camera confuso, lasciando il piccolo da solo.Non appena la porta si richiude, Jungkook non volle perdere tempo e cercare subito una scusa per andarsene. Si avvicinò ad una sedia dove vi erano i suoi vestiti stirati e lavati con l'intenzione di vestirsi, ma qualcosa lo bloccò.
Un brontolio...
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Lucifero || Taekook
Hayran Kurgu"Sei come Lucifero, l'angelo più bello condannato alle pene dell'inferno" Moulin rouge