Pian piano aprii gli occhi. La luce che entrava dalla finestra mi aveva ormai svegliata. La testa mi faceva malissimo, e mi resi conto di non ricordare nulla della serata precedente, a parte le braccia forti di Zacky che mi alzavano dal pavimento freddo del bagno, dove ero con delle bottiglie vuote di alcool.
Portai una mano alla testa, massagiandola, poi mi alzai, per dirigermi davanti allo specchio.
Non appena vidi la mia immagine riflessa, notai due grandi lividi, spostai la maglia per vederli meglio: avevano la forma di una mano. Ci possai sopra l'indice, e in quell'istante, ricordai ogni singolo particolare di quello che era successo.
Sentii bussare e subito risistemai la maglietta.
"Avanti!" La faccia di Zacky spuntò nella mia stanza. Entrò, e sedendosi sul letto mi disse:
"Tutto ok?" Mi disse quasi impaziente di chiedermelo.
"Beh si, a parte un grande mal di testa." Sorridemmo.
"Ieri sera stavi quasi per collassare in bagno. Ma che ci facevi lì con tutte quelle bottiglie?"
Io divenni un pò pallida, le parole di Arin mi tornarono in testa, facendomi quasi piangere.
Lui riprese.
"Jes, sai che puoi dirmi tutto vero?" Mi accarezzò una spalla, con un dolce sorriso stampato sul volto. La sua mano accarezzò proprio la parte di pelle livida, causando una smorfia di dolore sul mio viso. Zacky se ne accorse, e senza farsi problemi spostò la maglia. Io continuai a guardare un punto morto, vicino il pavimento.
Il suo sguardo e la sua voce divennero più duri. "Oh merda. Chi è stato?"
Sapevo di dovermi sfogare con qualcuno, quindi gli raccontai tutto.
"Questo non doveva succedere, cazzo!"
*Arin's P.O.V.*
Mi svegliai. Quella mattina sentivo la testa particolarmente pesante. Come se la sera prima avessi bevuto tantissimo, talmente tanto da ubriacarmi. Dopo qualche secondo ricordai, e con mio grande orrore capii che il mio pensiero ironico era realtà.
L'ansia mi pervase. Odiavo ubriacarmi, perchè perdevo il controllo, e facevo cose che non avrei mai voluto fare.
Decisi di andare subito dal nano, che di solito era sempre con me alle feste (almeno finchè non rimorchiava qualche tipa da portarsi a letto), per capire cosa fosse successo la sera prima.
Aprii la porta della sua stanza.
"Ehi Jhonny, ti ricordi che ho fatto ieri?" Lui mi sorrise ridacchiando sotto i baffi che non aveva.
"Eeeeh, ieri sera...hai bevuto come se non ci fosse un domani! Poi hai preso in giro qualche ragazza, e appena hai visto Ernando salire con Jessie in una stanza, ti sei alzato e sei andato a ballare. Poi hai limonato con una gnocca e infine sei salito, andando verso il bagno."
Tirai un sospiro di sollievo, non avevo fatto nessun casino.
"Ah, sembrava la serata del bagno per i nostri!" Disse ridendo. Non avevo capito bene cosa volesse dire.
"In che senso?"
"Nel senso che sei rimasto quasi mezz'ora in bagno! Poi ci abbiamo anche trovato Jes, ubriaca fradicia, e da quanto ho capito era lì da parecchio tempo. Probabilmente deve essere entrata dopo di te o con te."
Questo piccolo particolare fece nascere dentro di me degli strani presentimenti.
"Cazzo no, no, ti prego.!"