17. Notti insonni

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Spazio autrice: Buon pomeriggio a tutti lettrici e lettori. Lo so sono imperdonabile, ma tra la sessione estiva e altri impegni non sono riuscita a pubblicare prima. Inoltre sto iniziando a scrivere qualcosa di nuovo e di diverso, qualcosa di mio quindi ho lasciato un po' in disparte i nostri amati personaggi. Questo sarà un capitolo di passaggio per poi passare ad un'altra fase del racconto, spero comunque che vi piaccia. Spero inoltre di riuscire a pubblicare il prossimo capitolo al più presto.
Baci 💋 alla prossima.
P.S. Stavo per pubblicare ieri sera purtroppo non avevo ancora un'immagine e un titolo che mi piacessero.
P.p. S. Scusate per la qualità della foto, ma non ho trovato di meglio.
Buona lettura ☺️.

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Sentivo ogni fibra del mio corpo farsi sempre più pesante, attirata sempre di più al suolo. Cercavo invano di vibrare attraverso la materia. Era troppo forte per me, non sarei riuscito a contrastarlo e come l'ultima volta Devoe mi aveva in pugno. Stavolta però non aveva in pugno soltanto il mio corpo, ma anche il mio cuore. Tentavo e ritentavo inutilmente di liberarmi. Non potevo. Non potevo mollare e lasciarla tra le sue grinfie. Si era portato via già Ralph, non gli avrei permesso di portarsi via anche Caitlin.
~ Caitlin! Ascoltami, non mollare! Combattilo. Sei forte, sei la persona più forte che conosca. Combatti, combatti per me.~
Continuavo ad urlare il suo nome e a pregare Devoe. Non poteva, non doveva portarmela via. Ad un tratto la presa svanì e potei di nuovo muovermi. Devoe era già sparito, ma l'unica cosa di cui mi importava era Caitlin. Scattai in piedi e corsi da lei.
~ Caitlin, ti prego rispondimi. Caitlin! ~
Ma lei continuava a non rispondermi. Continuava a non muoversi, a non respirare. Non sapevo più cosa fare. La vista si appannò per via delle lacrime e il cuore si fece più pesante.
Sentii il vuoto attorno a me. Le tenebre mi avevano già avvolto.

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Stavolta il risveglio fu più traumatico. Non riuscivo a calmarmi e avevo un attacco di panico, per mia fortuna Iris non si era accorta del mio stato, non potevo spiegarle la causa della mia reazione. Sfrecciai velocemente fuori per non svegliarla. Le lacrime iniziarono a scendere una dietro l'altra e per quanto volessi non riuscivo a calmarmi. Avevo bisogno di urlare, di parlarne con qualcuno. C'era un sola persona di cui mi fidavo ciecamente e a cui potevo raccontare tutto questo e quella persona era Cisco. Soltanto lui sarebbe stato in grado di capirmi.
Sfrecciai via e andai dal mio migliore amico.

Un rumore assordante continuava a rimbombare nella testa di Cisco. Era quell'orribile campanello. Di malavoglia si rigirò tra le coperte e tentò di aprire gli occhi. Guardò l'ora e si chiese chi poteva essere. Maledisse mentalmente chiunque aveva osato disturbarlo proprio quando era riuscito ad addormentarsi e si stropicciò un po' gli occhi per svegliarsi meglio.
Dopo aver trovato le ciabatte, che inspiegabilmente erano finite sotto il letto, Cisco si alzò e andò ad aprire al suo disturbatore.
Non sapeva cosa aspettarsi, ma di certo ciò che vide non era tra le sue potenziali ipotesi. Per un attimo rimase immobile senza sapere cosa dire.

~ Barry...? Che ci fai qua? Cosa è successo?~
Cisco non sapeva cosa pensare. Non aveva mai visto Barry in quello stato. Era visibilmente agitato e preoccupato, ma ciò che più notò Cisco fu il terrore negli occhi del suo migliore amico, un terrore che rare volte aveva scorto negli occhi dell'eroe di Central City. Cosa poteva terrorizzarlo a tal punto? Cosa aveva potuto vedere di tanto orribile da ridurlo in quello stato?
~ Cisco... devo parlarti.~ il moro annuì e gli fece segno di entrare.

Una volta dentro andarono in salotto e si sedettero sul divano per poter parlare. Cisco notò che Barry non riusciva a stare fermo e continuava a passarsi la mano sinistra dalla fronte ai capelli scompigliandoli del tutto.
~ Ei amico! Mi stai spaventando. Si può sapere cosa è successo?~
~ Si tratta di Caitlin.~ disse diretto Barry.
~ Caitlin? Sta bene?~
~ Sisi sta bene.~
Caitlin? Qui c'era qualcosa che non quadrava. In tutti quegli anni erano rare le volte che loro due si erano confrontati sulla Dottoressa. Cosa poteva essere accaduto di tanto importante da far piombare Barry a quell'ora del mattino in casa sua?
~ O meglio.~ aggiunse dopo. ~ sta bene adesso, ma non so per quanto ancora.~ gli occhi si incupirono ancora di più mentre Cisco corrugava la fronte in un'espressione alquanto confusa.
~ Che intendi dire per: non sai per quanto ancora? Cosa sai Barry? ~
~ Non lo so. È tutto così confuso. Continuo a fare questi sogni assurdi. E da qualche mese ormai. Pensavo fosse solo stress e le mie preoccupazioni che si manifestavano in qualche modo, ma non ne sono più tanto sicuro.~
~ Sogni? Che genere di sogni?~ chiese Cisco ancora più impaziente di sapere ciò che stava accadendo.
~ Incubi. Incubi terribili in cui vedo...~ Barry si bloccò per attimo come intimorito da ciò che stava per dire.
~ In cui vedi cosa Barry? ~
~ Caitlin. Vedo Caitlin morire, ogni singola volta. E ogni volta non riesco ad evitarlo. ~ detto questo si abbandonò sul divano di Cisco con ancora gli occhi lucidi e le mani tremanti.
Cisco lo guardò senza sapere esattamente cosa dire. Perché Barry avrebbe dovuto vedere la morte di Caitlin?
~ Non so che fare Cisco. Mi sono appena svegliato dopo l'ennesimo sogno e sono piombato qui, da te. Ogni volta mi sento come se mi strappassero il cuore dal petto. Non è soltanto il sogno, sento inoltre questo lancinante dolore anche dopo essermi svegliato. E non so più che fare. E se fosse una sorta di previsione per ciò che accadrà? ~ si vedeva che era veramente disperato, pensò Cisco.
Dopo tutto quello che gli aveva raccontato Barry, adesso era perfettamente lucido e stava pensando a chi sarebbe stato in grado di fare una cosa del genere.
~ Non penso sia una previsione. Non ne hai mai avute.~ aggiunse Cisco.
~ E se ci fosse Devoe dietro tutto questo? Secondo te sarebbe possibile? ~ chiese Barry.
Aveva smesso di tremare e si era anche asciugato le ultime lacrime rimaste.
~ Non credo Devoe sia capace di fare una cosa del genere. Ci vuole qualcuno che riesca a manipolare sogni ed emozioni.~
La fronte di Barry si corrugò e un pensiero balenò nella sua mente.
~ Che c'è? ~ chiese Cisco accorgendosi dell'espressione dell'amico.
~ Prima di iniziare ad avere questi sogni c'erano notti in cui non riuscivo a dormire e se chiudevo gli occhi avevo come la sensazione di essere chiamato da qualcuno. E poi quando ero in prigione mi è sembrato di vedere una ragazza incappucciata vicino alla mia cella che mi diceva di cercarla. Pensavo fossero altri sogni, ma se fosse tutto vero? Se ci fosse questa ragazza dietro a tutto questo? ~
~ Beh, questo sì che è interessante. Un altro cattivo? E se fosse così perché non ti attacca direttamente? Qual è lo scopo di questo gioco contorto? ~
Cisco vide Barry ancora preoccupato e decise che era meglio per entrambi non trattenersi oltre in quella conversazione. Doveva inoltre cercare di tranquillizzare l'amico, sapeva quanto contava Caitlin per lui, quanto lei fosse importate. Inoltre dopo la recente scomparsa di Ralph, Barry doveva essere ancora più preoccupato per la vita dei suoi cari.
~ Perché non torni a casa e cerchi di dormire un po'? In fondo non abbiamo ancora molto su cui lavorare e Caitlin sta bene quindi almeno per adesso non c'è niente di cui preoccuparsi.~
Barry guardò Cisco un po' titubante indeciso se accettare o meno la sua proposta. Alla fine si convinse, non avevano ancora niente e lui aveva bisogno di riposare.
~ Si hai ragione. Forse è meglio che io vada a casa. Grazie Cisco, scusami per essere piombato in casa tua così a quest'ora.~
~ Ehi amico! Non dirlo neanche. Ogni problema tuo è anche mio. Non sei solo. Riusciremo a venirne a capo. È una promessa. ~ mentre pronunciava queste parole Cisco posò una mano sulla spalla dell'amico in senso di conforto.
Non appena fu a contatto con Barry una scossa lo costrinse a rimanere fermo. Una visione. Tutto era molto confuso, c'era qualcosa che bloccava i suoi poteri. Non riusciva a vedere o sentire nulla di certo. Poi fu solo un istante. Con una sola emissione di fiato, un nome. Lily. La visione svanì e Cisco allontanò la mano da Barry.
~ Cisco? Cosa hai visto? ~
~ Io... non ne sono sicuro. Era come se qualcosa bloccasse i miei poteri, ma non saprei dire cosa. Non sono riuscito a vedere o sentire niente a parte un nome. Lily. Ti dice qualcosa? ~
~ Lily? No, non conosco nessuno con quel nome. Pensi si possa trattare della stessa persona che ho visto nel mio sogno?~
~ Non lo so. Può darsi. Difficile stabilirlo adesso. Farò qualche ricerca.~
~ Si, credo sia meglio. Ah Cisco. Ti sarei grato se tutta questa storia rimanesse tra te e me, almeno fin quando non saremo certi di una minaccia sicura.~
~ Tranquillo Barry, sarò una tomba.~ e Barry sapeva che diceva sul serio. Poteva fidarsi di lui.
Cisco accompagnò Barry alla porta.
~ Grazie amico. Ci vediamo dopo a lavoro.~
~ Di nulla Barry. Sta tranquillo troveremo un modo per proteggerla.~
Barry fece cennò di si e poi sparì tra le luci dell'alba.

Cisco chiuse la porta, fece un sospiro e guardò l'ora. Non erano neanche le cinque del mattino e nonostante avesse praticamente passato la notte in bianco, dopo tutta quella storia il suo sonno era completamente svanito. Lily. Continuava a pensare a quel nome, a quella strana visione. Chissà cosa voleva da Barry e perché stava facendo tutto questo. Aveva uno strano presentimento su questa storia, ma non sapeva ancora se fosse positivo o negativo.
Tornò in camera da letto e si costrinse a dormire senza pensare a Barry o Caitlin, o a quella strana ragazza e neanche al posto vuoto del suo letto che aveva ancora il dolce profumo di Gypsy. Posò la testa sul cuscino proprio sopra lo stemma di "Star Wars" e chiuse gli occhi cercando di sprofondare in un sonno profondo.

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