8.litigate

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Stavo bevendo tranquillamente il mio cappuccino con il cornetto nutella e pistacchio fumante. La domenica era il mio ultimo appiglio per un pò di pace dalla scuola.
Simone stava ascoltando il telegiornale, ad alto volume..Toppo alto.
Da una settima si è trasferito a casa mia, non vede i suoi da ormai non so quanto e non mi molla un attimo. A mia madre spiegai tutto prima che potesse farsi scappare qualcosa riguardo la mia relazione con Alex.
Rimase sorpresa e un pò delusa ma mi coprì le spalle..e non ha proferito parola vedendo Simone stanziato a casa nostra come fosse nulla.
Litigavamo su qualsiasi cosa, io stavo cominciando ad essere fin troppo scazzata anche solo guardandolo.
Si incazzava se avevo le mie cose e GIUSTAMENTE non mi andava di fare anche solo i preliminari a lui, sono la sua ragazza non una escort. Si incazzava se facevo il caffè troppo dolce, se guardavo la ti fino a tardi, se dopo scuola volevo andare a farmi un giro con Alessandra o Michele invece di stare con lui,si faceva 300 complessi mentali se a letto non dormivamo abbracciati...madonna sembravamo una vecchia coppia sposata.
Era un accollo insopportabile a dire la verità.
Era una settimana che non vedevo Alex, a scuola non c'era e con Simone appiccicato giorno e notte non sapevo come andarlo a trovare. Scrivergli sarebbe stato stupido e ipocrita da parte mia.
Una settimana chiusa in casa per una diciottenne è un'agonia, una privazione della libertà tanto attesa da anni..ma per Simone evidentemente non era così,quel ragazzo era vecchio dentro cazzo.
«Anna mi porti dell'acqua?»
«alza il culo e vieni a prenderla»lo dissi in tono di sfida, magari per suscitare qualche reazione.Avevo solo una maglia addosso, nè mutande ne reggiseno (e si il mio periodo era finito ovviamente), si alzò dal divano e mi misi in una posizione abbastanza provocante: seduta sul bancone, con la maglia tirata un pò su lasciando intravedere che non avessi le mutande, la maglia con scollo a V la tirai un pò più in basso in modo che si vedesse bene la Linea che separava le mie ragazze.
Lui arrivò a 2 centimentri da me, divaricai leggermente le gambe per attirare la sua attenzione,
«ma non hai freddo così?» fu l'unica cosa che uscì da quella bocca di merda.
MA E' SERIO?
Alex al suo posto mi avrebbe scopato sedutastante senza nemmeno preoccuparsi di sporcare il piano da cucina o che qualcuno ci potesse vedere dalla finestra. Mi guardò male bevendo il suo bicchiere d'acqua e tornò sul divano a messaggiare sul cellulare.
Corsi in camera a prendere una mutanda,
Andai subito dopo in salotto, la televisione ancora accesa a tutto volume ma Simone era troppo preso dal messaggiare per accorgersene.
Spensi la tv piazzandomi davanti a lui con le braccia sui fianchi, si accorse di me solo dopo qualche secondo ma ne era fottuto continuando a guardare il telefono.
«cazzo ma sei serio?» gli strappai il telefono i mano cercando di mantenere un tono di voce calmo.
«che ho fatto adesso?»
«niente appunto!»
«cosa avrei dovuto fare scusami?»
«mah sai un ragazzo normale vedendo la sua ragazza così in cucina ci avrebbe almeno provato a fare 2 chiacchere, considerando che il ciclo è finito ieri e per una settimana non mi hai quasi rivolto parola se non per scopare»
«boh tu sei strana, fino a ieri non volevi fare nulla»
«grazie, avevo il ciclo»
«tutte scuse Anna lo sai»accese di nuovo il telefono senza cagarmi. A si? così stanno le cose in casa mia?perfetto. Presi tutti i suoi vestiti e li buttai fuori dalla porta. Gli presi da mano il telefono buttandolo per terra, vicino alla porta.
«fuori da questa casa.»
«ma sei scema?cosa ho fatt-»
«PORTA IL TUO CULO DI MERDA FUORI DA QUI» credo di non aver mai urlato così forte.Prese il telefono e se ne andò.
Un pò di calma mi ci voleva. Stesa sul divano mi scese persino una piccola lacrima, per lo stress stavo andando a prendermi della medicina..e lì sentii una voce, proveniva dal mio balcone.
«hey tutto bene?» Alex che aveva scavalcato la sottile ringhiera che ci separava.
«ti ho sentita urlare è successo qual-» non lo feci nemmeno finire che mi fiondai su di lui,lo abbracciai come a non vederlo da anni e mi scesero un fiume di lacrime sulla sua maglietta bordeaux.
Mi sorrise prendendomi il viso tra le mani, mi diede sicurezza e mi asciugò tutte le lacrime. Insieme ci sedemmo sul letto e io gli spiegai tutto. Da troppo tempo non mi sentivo così ascoltata e legata a qualcuno.
«mi spiace di essermene andato, non avrei dovuto lasciarti sola..ma devi capire che Simone è il mio migliore amico da una vita. Ultimamente non lo sto riconoscendo più.Deve essere per forza successo qualcosa.Con una ragazza o con i suoi non ne ho idea.»
«cosa hai intenzione di fare?»
«devo capire cosa gli sta passando per la testa, cominciando da oggi»
Lo guardai con occhi dolci e lui capì immediatamente il mio desiderio, quel contatto tanto negato che anche lui ero sicura desiderasse quanto me.
Mi baciò delicatamente, sfiorando le mie labbra dolcemente, quasi con timore di poterle disintegrare da un momento all'alto. Un tocco caldo e dolce che sapeva un pò di dentifricio alla menta. Si portò le mani alla testa aggiustandosi il ciuffo. Vide che lo guardavo malizioso, ma l'unica cosa che fece fu stendermi sul letto prendendomi dalla schiena e toccarmi. Solo toccarmi. Passammo 10 minuti solo con lui che mi sfiorava ogni punto del corpo, facendosi desiderare come non mai.
«perchè mi tocchi così?»
«fin quando sarai con me non ci sarà parte del corpo che non avrò toccato. Questa è una promessa»
mi lasciò un ultimo bacio per poi sparire nel balcone di fianco, preparandosi per parlare con il suo migliore amico.

Il migliore amico del mio ragazzo [Completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora