CAPITOLO 12: Coltello senza manico

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[MIKASA P.O.V.]

Titubante chiedo ad Eren

IO: "Cosa sono quelle pastiglie?"

Eren, fissa le lenzuola del suo letto e senza perderle di vista mi risponde

EREN: "Medicine..."

Non capisco... Perché è così triste solo per aver preso delle medicine? Cerco di rallegrare l'atmosfera

IO: "Fanno così schifo?"

Abbozza un leggero sorriso sul suo volto, mi fa segno di sedermi vicino a lui, lo faccio e poi risponde

EREN: "Non sono le medicine a fare schifo... ma i ricordi che con esse tornano..."

Chiedo preoccupata 

IO: "Soffri d'amnesia?"

EREN: "Sì... Ma il vero problema non è quello"

IO: "E quale sarebbe?"

EREN: "Grazie a loro sto scoprendo chi ero, poco a poco, ma ho paura..."

IO: "Di cosa?"

EREN: "C'è un incubo che in questi giorni continua a tormentarmi: C'è un ragazzino che sta venendo picchiato, il ragazzo, implora si essere lasciato in pace ma la persona che sto impersonando continua a picchiarlo finché esso non perde conoscenza, il giorno dopo a scuola ho le mani imbrattate di sangue e tutti scappano da me urlando... E se fosse successa davvero una cosa del genere?"

Si afferra le braccia, ognuna con la mano opposta rispetto al braccio che viene stretto, sta tremando dalla paura, senza pensaci lo stringo a me e cerco di rincuorarlo

IO: "Eren anche se fosse così non ha senso piangerci sopra, quello che conta è il presente io sono qui con te e niente mi impedirà di aiutarti"

EREN: "Grazie Mikasa"

Smette di tremare, sento il suo corpo rilassarsi e il suo respiro, leggero, si scontra contro il mio collo, mi accorgo di come stia dormendo beato, lo distendo sul suo letto e gli sussurro...

IO: "Buonanotte, amore mio..."

Eh? Cos'ho appena detto, perché mai lo considero in "quel modo"? Sono semplicemente stanca, dopo una bella dormita starò meglio, dopo essere andata a lavarmi i denti torno in camera e nel buio della stanza, la lucina del mio cellulare mi indica che c'è un nuovo messaggio da parte di Annie, apro la chat e appena leggo il messaggio, le lacrime, senza alcun permesso da parte mia, incominciano a bagnarmi le guance...  

[EREN P.O.V.]

I raggi del sole, mi avvisano che è il primo giorno di vacanza delle vacanze invernali, scendo tutto contento in cucina, preparo una cioccolata calda per me, mio papà e... Mikasa... Ieri mi ha consolato in modo affettuoso, per un momento quell'abbraccio mi ha ricordato quelli di mia mamma che riuscivano a tranquillizzarmi subito, mi sento davvero in colpa per aver dato della teppista a una ragazza così dolce, decido di prendere un vassoio, metterci sopra la cioccolata calda, un piattino con qualche biscotto e avviarmi verso la camera di Mikasa.

Entro il più silenziosamente possibile, la vedo accasciata da una parte del letto con la testa in mezzo alle braccia, noto vicino a lei il suo cellulare che si "lamenta" per la poca carica della batteria, sul display noto la chat con qualcuno, non dovrei farlo, ma la mia curiosità mi fa posare il vassoio sul comodino vicino al letto, prendere in mano il suo cellulare e leggere la chat

Solo tu, mi hai capito... [EREMIKA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora