[MIKASA P.O.V.]
No... non può essere vero... è stato lui a salvarmi, allora perché deve andare dove io non posso raggiungerlo? Perché non posso ricambiare il favore? Perché non posso aiutarlo?
IO: "Almeno te ne andrai da questo inferno, sarai al sicuro..."
EREN: "Mikasa, io..."
IO: "Sono felice..."
EREN: "Ma se stai piangendo esattamente come me, comunque devo dirti..."
IO: "Non preoccuparti..."
EREN: "Mikasa..."
IO: "Non serve che dici niente"
Le mie lacrime non fanno altro che scendere e bagnarmi le guance, continuo a interromperlo, se dicesse qualcosa non so se riuscirei ad accettare il suono della sua voce straziata dal pianto mi inginocchio e provo a nascondere il mio volto con le mani e dico
IO: "Sono felice... Tu riuscirai a uscire da tutto questo casino"
EREN: "Ascolta..."
IO: "Tranquillo..."
EREN: "Mikasa, ti prego... Ascoltami..."
IO: "Non credo che riuscirei ad ascoltarti, scusami..."
EREN: "Ok, va bene... però mi sono reso conto che a salvarmi sei stata tu, non Christa... ti ringrazio"
Non puoi dirmi una cosa del genere, non puoi, te ne stai per andare e mi dici questo? Dopo questo mio pensiero sento la porta della stanza aprirsi per poi richiudersi subito, è inutile questo è un mondo crudele... ma anche bellissimo...
[EREN P.O.V.]
Scendo i gradini, con le lacrime che sfocano la mia vista, portandomi al rischio di cadere più volte, se mio padre mi avesse dato questa notizia il mese scorso probabilmente ne sarei stato entusiasta, ma adesso... Abbandonerò i miei amici così, Jean... Armin... Christa e... Mikasa, come farà a cavarsela, ora che me ne andrò ci sarà solo Jean ad aiutarla...
Appoggio male il piede sugli uno degli ultimi scalini e scivolo, facendomi il resto della scale rotolando, mi rialzo, non sento nemmeno il dolore fisico, probabilmente quello sentimentale basta e avanza, Hannes avendo sentito il rumore viene a soccorrermi
HANNES: "Eren! Tutto bene?"
IO: "Non preoccuparti"
Apro la porta del bar e l'aria fredda d'inverno mi graffia le guance, per cercare di non pensare al dolore inizio a correre, me ne frego della neve sciolta a terra che potrebbe farmi fare un volo da un momento all'altro, voglio solo smettere di pensare a tutto questo... A dir la verità in testa ho solo Mikasa, dovrei essere preoccupato per tutti sopratutto per Christa è lei la mia ragazza non Mikasa... Sbatto contro una persona
IO: "Mi scus-"
Alzo lo sguardo, mi si gela il sangue
ZEKE: "Che bello vederti Eren!"
Mi volto e comincio a correre più veloce di prima, proprio lui doveva trovarmi, non pensare corri e basta! Svolta in questa via, un incrocio... Che strada prendo? Destra, sinistra o continuo dritto? Una voce psicopatica chiama il mio nome, è Zeke! Veloce a destra, non fermarti e non farti prendere dal panico
ZEKE: "Ereeeeennnnnn, vieni qui fratellino"
Mi tappo le orecchie e continuo a scappare
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Solo tu, mi hai capito... [EREMIKA]
FanfictionPrimo racconto sulla mia ship preferita di "Attack on Titan". Eren, un ragazzo di 16 anni, per via del lavoro di suo padre, si trasferisce in un quartiere di Berlino, qui rincontrerà il suo vecchio amico Armin che lo informa di tre ragazze pericolos...