[MIKASA P.O.V.]
Ormai è da un mese che Eren se ne è andato, ma ancora non riesco ad abituarmi alla sua assenza... Per provare a distrarmi ho cominciato a uscire con Jean, anche se ultimamente mi ignora e quando provo a parlargli mi dice che ha da fare e se ne va (N.D.A.: tratto da una storia vera, o mi sbaglio lalekudo? AHAHAH, ops, scusatemi, torniamo alla storia...) un vento leggero mi scompiglia i capelli e accarezza le mie guance, sono sul tetto della scuola ad osservare questo cielo grigio e triste... Mi viene in mente Annie... Ora che ci penso c'è qualcosa che non mi torna... Dov'è finita? Aveva detto che me l'avrebbe fatta pagare ma... Non si è più fatta vedere...
LEVI: "Ackerman, che ci fai qui? Anche se è ricreazione gli studenti non possono venire qui sul tetto"
IO: "Mi scusi, ma avevo bisogno di un po' d'aria... Non riesco a stare in mezzo a quel branco d'idioti per troppo tempo"
LEVI: "Questo dovrei dirlo io..."
Sento la porta di metallo cigolare per poi chiudersi, poco dopo la figura del mio prof è affiancata a me mentre osserva il panorama
LEVI: "Che città schifosa"
IO: "Già..."
LEVI: "Senti..."
IO: "Sì?"
LEVI: "Niente, lascia stare"
Torna verso la porta e rientra, dicendomi di non fermarmi troppo dato che tra poco le lezioni ricominciano... Comincia a piovere e torno dentro, fortunatamente non mi sono bagnata troppo, la campanella suona e torno in classe
Fisso costantemente la lancetta dei secondi, dell'orologio attaccato poco più su, rispetto alla lavagna, finite le lezioni, vengo raggiunta da Christa che mi invita ad andare a fare shopping questa domenica nell'unico negozio decente qui in zona, accetto, l'alternativa era starmene sul letto pensando ad Eren, arrivata da Hannes, mi spoglio e faccio una doccia, la sensazione dell'acqua calda sul mio corpo è davvero stupenda soprattutto quando fuori c'è questo freddo, finito di lavarmi avvolgo l'asciugamano attorno a me, salgo in camera mia e mi prendo una maglietta maniche lunghe, bianca e dei pantaloni della tuta, neri, di questi tempi al bar non viene più nessuno *Din Din* vengo smentita dal suono del campanello sopra la porta che indica l'arrivo di un cliente, un ragazzo con una felpa grigia, il cappuccio nasconde il suo volto, i suoi jeans blu scuro sono leggermente bagnati a causa della pioggia di prima, si siede e aspetta che qualcuno vada lì a prendere la sua ordinazione.
Metto il grembiule e vado da lui
IO: "Salve, cosa le porto?"
Senza voce, risponde
CLIENTE: "Un caffè e un pretzel, grazie"
IO: "Arrivano subito"
Vado dietro il balcone, prendo un piattino, ci metto il pretzel e dopo preparo il caffè, lo porto al cliente e lascio li vicino il conto... Sono passati 10 minuti e non ha ancora toccato né il caffè né il pretzel, continua a guardare lo schermo del suo cellulare insistentemente, come se stesse aspettando qualcuno, poco dopo entra dall'ingresso un'altro ragazzo, vestito uguale all'altro che si va a sedere dal lato opposto del bar rispetto all'altro cliente, anch'esso ha il viso nascosto dal cappuccio.
Mi avvicino a lui e chiedo
IO: "Prende qualcosa?"
CLIENTE 2: "Un caffè macchiato"
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Solo tu, mi hai capito... [EREMIKA]
FanfictionPrimo racconto sulla mia ship preferita di "Attack on Titan". Eren, un ragazzo di 16 anni, per via del lavoro di suo padre, si trasferisce in un quartiere di Berlino, qui rincontrerà il suo vecchio amico Armin che lo informa di tre ragazze pericolos...